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Kenya la "mia" Africa

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daniricomincio
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Kenya la "mia" Africa Empty Kenya la "mia" Africa

Ven 26 Ott 2012, 12:01
DAL MIO DIARIO DI VIAGGIO - 5/20 ott 2012

..... il tanto atteso safari. Partiamo per l'Africa della Blixen. Le strade sono completamente dissestate, kilometri di terra battuta pieni di buche, sassi, dislivelli, crateri. L'autista è abile. Sami Luna, soprannominato Schumi, è un uomo di 35 anni padre di due bimbi ed è bravissimo. Ci accompagnano ,Eddison, anche lui papà di due bimbe, una nata proprio oggi, Letizia e Carolina e Daniel, una testata di capelli rasta lunghi fino alle spalle che tiene raccolti da una bandana. Sono due beach boys, seri, preparati, molto in gamba, appoggiati da una agenzia di Watamu gestita da italiani.
Sono curiosa di imparare qualche parola di swahili, una lingua dolce e ricca di significati. Il tragitto è lungo, almeno due ore prima di arrivare ad uno degli ingressi del parco e il paesaggio cambia ad ogni metro.
I bambini si materializzano ai bordi della strada, ti guardi intorno e non capisci da dove arrivino, c'è una distesa di....nulla, eppure loro sono lì, sempre pronti a farti e a dirti ciao, con il loro immancabile sorriso.
Il parco vero e proprio comincia a 200 km da Malindi ma già dopo poco ti accorgi di essere nel parco dello Tsavo. Il paesaggio è privo di alberi fitti, tanti cespugli, qual è là alberi isolati, su uno langue pigramente un leopardo.. Sono nella savana e mi sento una bimba in attesa della favola.
Incontriamo delle giraffe, sembrano mettersi in posa per essere fotografate, una di loro si allontana maestosa e con grazia da ballerina.
Nel parco le prime antilopi, gazzelle, zebre, impala, all'improvviso l'autista riceve una chiamata dalla ricetrasmittente "simba simba" . Tra gli autisti una fitta rete di comunicazione, gli animali avvistati vanno visti da tutti i turisti.
Si parte ad una velocità folle per cogliere l'attimo ma ne vale la pena. Sulla riva del fiume 3 leonesse impigriscono sotto un albero, intrecciate una all'altra, (come noi). Ci guardano, sembrano abituate alla presenza di questi furgoni pieni di turisti folli che scattano foto a ripetizione.
Ho l'irrefrenabile impulso di scendere, unirmi a loro, mi ferma la ragione ma il mio cuore e il mio essere mi portano lì, ad intrecciarmi con loro e in certo modo fargli capire che forse in una vita precedente ero come loro, e ancora sono, mi sento viva e so che non mi avrebbero fatto male........
Un'altra chiamata mi riporta alla realtà, ippopotami a mollo nel fiume, ma......presto il ghepardo, sta cacciando. Qui niente cartelli, pochi punti di riferimento ma gli autisti sanno bene dove andare, forse anche ad occhi chiusi, e possiamo così godere della vista di una magnifica bestia a soli due metri di distanza. Deve cacciare, ha fiutato una preda, non si decide a scappare, siamo noi gli intrusi, e allora ci attraversa davanti con la sua elegante e veloce falcata.....
Arriva sera, qui la notte scende presto, arriviamo al lodge, un'oasi nel deserto, di lusso. La terrazza del ristorante affaccia su una pozza naturale dove gli animali a turno vanno ad abbeverarsi. Prima gli elefanti, poi i bufali, le zebre mentre in lontananza puoi sentire il ruggito del leone.
Un'intera famiglia di babbuini invade l'albero di fronte alle camere, dove è vietato aprire le finestre, proprio a causa loro, curiosi (scimmie) e senza dubbio il perfetto esempio della teoria di Darwin. E poi lucertoloni coloratissimi, rat musquè, dik dik, per me è il paradiso.
Alla mattina ci svegliamo alle 5, voglio vedere l'alba nella savana. la filmo, nel silenzio assoluto il cinguettio degli uccelli e il muggire dei bufali, il vento......la pace.
Ultima tappa i coccodrilli ma prima incontriamo dei macachi. Raccolgo dei semini, non ho cibo con me e poi i cartelli vietano di darne, ma si sa , noi umani siamo speciali per aggirare le regole, altre persone hanno biscotti, crackers, le scimmie sono golose. Una mi si avvicina, vede che ho i semini e mi da una sberla violenta alla mano, senza farmi male, Un ragazzo vicino a me mi da un biscotto, lo stringo nel palmo della mano, stretto, e allora ritorna, con le "manine" apre le mie dita una ad una e prende il biscotto.
E' l'ora del ritorno, gli occhi carichi di immagini, la sensazione di aver sbagliato la prima parte del viaggio, avrei dovuto subito venire qui, la savana mi ha preso, sono un animale fiero di esserlo. Io, che mi sono sempre considerata apolide, qui mi sento a casa.............
cominoc
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Ven 26 Ott 2012, 12:46
Bel racconto.

Sembri a mio figlio che quando siamo giù si sveglia sempre al sorgere del sole per andare a dar da mangiare ai varani e vedere gli ibis sulle palme...
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