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Kenya Turismo sostenibile!!

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michela
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Lun 07 Feb 2011, 19:53
Ciao,
volevo sapere da chi vive in kenya, da chi lo frequenta da anni e da chi è più esperto se il paese sta cambiando la tipologia di turismo?nel senso: da alcuni studi e da alcune analisi condotte da esperti come il professor Akama emerge chiaramente il fatto che il paese deve intraprendere nuove forme di turismo alternative per poter migliorare, aiutare l'ambiente, le generazioni future, rispettare la cultura delle popolazioni locali e portare dei vantaggi economici ad esse.
Qualcuno mi sa dire che progetti stanno prendendo luogo? quali forme di turismo alternativo si stanno sviluppando, da quando e in che modo possono contribuire in modo significativo alla popolazione locale??
jannis
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Lun 07 Feb 2011, 23:16
Ciao Michela
L'area del kenya centrosettentrionale, specialmente [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link], è quella dove si sono più sviluppati progetti di sostenibilità per l'ambiente, la salvaguardia della flora e fauna, con ricadute dirette alla popolazione coinvolta, che tramite l'autogestione di aree di conservazione, preservazione e santuari naturali, sia da ranch privati, che da cooperative con la creazione di "community ranch". E' un territorio dove ci sono pochissime riserve e parchi nazionali, ma sostanzialmente è quasi tutto protetto dall'autogestione.
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Mar 08 Feb 2011, 00:10
Ciao Michela, a me piacerebbe ampliare la discussione. In un'area selvaggia, con la presenza di ecosistemi, savana, bush e deserto, ben definiti, si può parlare di turismo eco-sostenibile? E quali numeri, una volta individuata l'area, possono gravare sul delicato equilibrio di questi habitat? Ti posso dire che già in alcune aree del paese, il conflitto tra pastoralisti/contadini e gli animali selvatici stà provocando vittime tra gli ultimi, perchè come si fà ad insegnare ad leone che una mucca non è da mangiare? Il governo ha messo a punto sistemi di risarcimento ma questo ha solo parzialmente frenato il conflitto. Una soluzione, come ha già ben detto jannis, è quella che si sviluppata nel distretto di Laikipia, ma quanta "pressione" un tale sistema può sopportare prima di andare in crisi? Ed infine la mia domanda finale a te che ti sei laureata in un così bellissimo campo, nel futuro sarà ancora ammesso il turismo in queste aree di conservazione?
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michela
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Mar 08 Feb 2011, 18:41
Per black_mzungu: mi trovi un attimo spiazzata dal tuo ragionamento e dalle tue domande..non mi sono ancora laureata e sto scrivendo la tesi ora..
la tesi è in generale sul turismo del kenya e sull'immaginario proposto dai tour operator ai turisti, soprattutto occidentali. Quindi immagini paradisiache, relax, natura, benessere, cultura dei masai,safari-avventura, ecc..confronto il turismo con la realtà del paese, tutti i problemi che esso causa e i benefici che porta, se li porta alla popolazione locale..l'ultimo capitolo, che devo ancora scrivere, verte appunto sulle forme di turismo sostenibile che si dovrebbero o si stanno sviluppando per migliorare l'impatto del turismo sull'ambiente, sulla popolazione locale..quindi devo ancora capire come è sviluppato il turismo eco-sostenibile e varie forme di turismo alternativo nel paese e devo capire poi se veramente aiuta o no la popolazione..in particolare io mi soffermo sulla popolazione!!
Sto leggendo il libro: L'ombra del kilimanjaro di Rick Ridgeway e sto capendo proprio ora quella sorta di conflitto tra persone e animali selvatici che tu hai detto e le politiche intraprese dal KWS, già sviluppate ormai da parecchi anni, descritte anche nel libro Vero all'alba di Hemingway. Quello ch viene proposto da Akama, per esempio, è lo sviluppo di turismo alternativo e sostenibile per far in modo di diversificare l'offerta turistica proposta dal paese e per far in modo così di non gravare ulteriormente sulle zone del paese prese d'assalto dal turismo di massa. Certo è anche vero il fatto che non si può alterare l'ambiente e gli habitat sia degli animali sia della popolazione locale. Il problema di fondo è il monitoraggio e il controllo di queste forme di turismo: deve essere sempre tenuto sotto controllo per far in modo che possa portare veramente benefici.
E proprio perchè queste aree sono di conservazione, personalmente, penso che il turismo, sempre se controllato e giustamente pianificato, possa portare dei vantaggi, possa offrire i fondi per la tutela dei territori e degli animali. C'è bisogno tuttavia della giusta sensibilizzazione!
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Mar 08 Feb 2011, 18:49
Per jannis:
grazie mille..leggerò la tua ricerca su Laikipia!: Surprised
altre due domande..ma sono sviluppati solo lì dei progetti?
e ne sai qualcosa delle community-based tourism o del turismo pro-poor??
Camilla Frasca Caccia
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Mar 08 Feb 2011, 19:40
Ciao Michela

community project che coinvolgono la popolazione locale nella salvaguardia di aree naturali altrimenti destinate a scomparire esistono, ce ne sono tantissimi esempi e non solo a Laikipia.
il concetto che un leone vivo "vale" perchè rende (turisticamente) di più di uno morto (ucciso perchè ha mangiato la vacca) sta prendendo piede tra le popolazioni così coinvolte negli ecoprojects, ovviamente non è tutto rose e fiori ma i primi risultati ci sono, ed è l'unica strada percorribile per salvare il futuro delle aree naturali.
Il 70 % della selvaggina del Kenya vive o frequenta in aree esterne alle aree protette dal governo, e questo significa che sarebbe destinata a soccombere nel sempre più crescente conflitto uomo-animale.
Se ti interessano questi temi vai a dare un'occhiata e contatta la masai wilderness conservation trust [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
io mi sono iscritta a ecologia dei cambiamenti climatici proprio per capire meglio (e dunque poter spiegare meglio ai miei ospiti) gli adattamenti della natura ai cambiamenti , non solo climatici ma anche e soprattutto antropici...e il futuro della natura del kenya sta tutto lì....o i parchi nazionali rischieranno di rimanere delle "isole" ecologicamente isolate una dall'altra e ridotte a musei di "come era una volta la natura"
a diffferenza di altre zone africane, la natura del kenya all'esterno dei parchi nazionali si può ancora salvare...ma l'unica via è il coinvolgimento delle popolazioni locali, unici custodi e proprietari di essa.
se vuoi due visioni illuminanti e in un certo senso opposte del problema, leggi :
La natura in pericolo di Richard Leakey (racconta anche della nascita del kws e dell'antibracconaggio) e
In the dust of Kilimanjaro di Western
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Mer 09 Feb 2011, 13:01
Ci sono più di 60 community projet attualmente in Kenya. Oltre che Laikipia e la regione di Samburu, due community projet vicini alla costa sono il Shompole nella regione Magadi-Natron, 120km sud di Nairobi e Losikitok in Amboseli.
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Ven 11 Feb 2011, 19:53
shompole tra l'altro ha un lodge da sogno....direi uno dei più belli che per il momento ho visto in Kenya. l'area è una delle più incontaminate che io abbia visitato, la strada per arrivarci da Nairobi è spettacolare, si ha la sensazione di "entrare" nel rift e la comunità masai sembra essersi fermata al secolo passato...
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Sab 12 Feb 2011, 11:54
Ma è giusto però costruire questi lodge da sogno??
non sarebbe semplicemente meglio cercare di adattarsi alla natura senza doverla turbare più di tanto?
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Sab 12 Feb 2011, 17:01
Ciao Michela,
senza lodge da sogno non ci sono i denari per pagare i camerieri , gli autisti, i muratori, i manutentori, le guide safari, gli askari, gli autisti e tutto il personale che , se si parla di community project o di eco lodge, vengono assunti tra la comunità locale per lavorare al lodge da sogno. Senza i denari dei turisti che pagano follie per stare nel lodge da sogno e quindi sostenere il progetto nella conservation area, invece di una conservation area avremmo campi di mais o sovrasfuttamento del pascolo da parte di capre e vacche magrissime e bracconaggio che impazza come infatti accade nelle aree non protette e non coinvolte in progetti di conservazione.

Un progetto di conservazione esterno ai parchi e riserve nazionali NON PUO’ esistere senza il lodge da sogno che lo finanzia coi denari dei turisti.

E la cosa bella è che se un lodge vuole essere da sogno deve creare un progetto di conservazione e non limitarsi a farsi costruire in una bella zona…..(infatti se cerchi su internet vedrai che tutti i lodge e campi tendati più esclusivi vogliono pregiarsi di essere difinibili ecolodge e dunque hanno creato attorno a se zone protette di conservazione e di coinvolgimento della comunità locale! Invece di accalcarsi assieme agli altri lodge dentro ai parchi nazionali e riserve nazionali o immediatamente sul confine di essi come fanno le strutture turistiche)

Non è facile adattarsi alla natura se hai il problema di dover mangiare.... la natura attacca il tuo bestiame, fa concorrenza sul pascolo col tuo bestiame, la natura rappresenta una macelleria all'aperto dove basta mettere un laccio per avere 60-70kg di carne da mangiare o rivendere... allora invece di fare il bracconiere uno magari può venire assunto per fare il guardiano di questa natura, facendo il ranger privato della conservation area, oppure può venire assunto come cameriere o come guida per portare i turisti a vedere il leone o l'antilope che altrimenti avrebbe ucciso....ma perchè esista la possibilità di assumere queste persone che altrimenti non avrebbero alternativa se non un conflitto perenne con questa natura, l'unica soluzione è costruire una struttura che possa ospitare chi è disposto a pagare ( e per poter gestire una conservation area bisogna far pagare tanto…!) per godere di questa natura.

Un lodge da sogno, nel senso di lodge di lusso, è molto più eco dei lodge da turismo di massa, il primo motivo sta proprio nei numeri, la massa impatta in maniera decisamente diversa rispetto ai pochissimi ospiti che alloggiano nelle pochissime camere o tende del lodge di lusso. I lodge di lusso sono rivolti proprio ad una clientela danarosa e molto esigente che viaggia tanto (non per villaggi turistici all inclusive) e paragona strutture eccezionali viste in ogni dove in Africa, e quindi devono essere architettonicamente disegnati per essere fusi nella natura circostante, ( direi quindi che offrono un "turbamento" minimo alla nauìtura!) offrire pochissimi posti letto ed offrire una esperienza il più selvaggia possibile. Sembra un paradosso ma i lodge da turismo di massa sono i più invasivi e danno una esperienza molto più finta di quello che si può vivere in un lodge da sogno..... (per la serie fare la doccia da un sacco appeso all’albero con acqua scaldata al fuoco dal masai costa mooolto di più che non farsi una bella doccia comoda con acqua calda di boiler elettrico nel mega lodge che punta sui numeri e tiene i prezzi bassi…!) Un lodge costoso per essere appetibile al proprio target di clientela oggi come oggi deve vantarsi anche di avere tutte le carte in regola per avere l’etichetta eco, in quanto avere riconoscimenti in campo ecologico significa alzare il proprio valore sul mercato. Ci sono campi tendati di lusso che per non sprecare legna usano per le proprie cucine gli scarti della lavorazione del caffè....immagina quanto può costare portarseli fino in savana rispetto che tagliare la legna o acquistare il carbone!! oppure avere sistemi di filtrazione delle acque (filtri particolari in ceramica che devono arrivare dall'europa con container e tasse da pagarci su e che richiedono manutenzione apposita) che riciclano le acque in uscita dalle tende per alimentare la pozza per gli animali...molto più costoso che non scavare un bel pozzo e via....solo i lodge di lusso possono permettersi il vanto di avere tutto il proprio personale assunto dalla comunità locale (il che significa insegnare a chi fino al giorno prima faceva il pastore o il bracconiere a cucinare, guidare una jeep o lavorare al campo/lodge sencondo strandard europei), assumere personale già capace e cambiarlo se non va bene costa molto meno che non mettersi ad insegnare ad un masai del posto a guidare una jeep o a un samburu a servire a tavola, i lodge da turismo di massa si portano in savana lo staff preso a Nairobi o a Mombasa e lo cambiano all’occorrenza , mentre quelli di lusso "devono" (per essere eco) avere personale dell’area coinvolta nel progetto …
Un bel generatore scoppiettante e consumante quantità immani di gasolio “costa” a livello di investimento e manutenzione molto meno alla fine degli impianti solari che danno 220v ad un intero campo e quindi i lodge turistici vanno a generatore (lontano dai turisti col suo chiasso e la sua puzza ma pur sempre presente), quelli che vogliono l’etichetta di ecolodge invece devono spendere denari su denari per avere impianti fotovoltaici seri.
Per non parlare dello smaltimento dei rifiuti, costa poco fare una bella buca e nessuno se cura più o bruciare tutto con buona pace della diossina che si libera in savana, costa invece molto di più riportare a Nairobi latte e plastiche col camion…..
I lodge di lusso per poter avere la loro “stelletta” di ecolodge devono dedicare una parte della alta quota richiesta a progetti di sostegno alla comunità locale (spesso scuola e sanità)…..

. . insomma essere ECO costa tanto e solo un lodge di lusso può permettersi il lusso appunto di essere così eco...!!

potremmo andare avanti con esempi su esempi di quello che rende molto più ecocompatibile e meno invasivo un lodge di lusso rispetto ad uno da turismo di massa
in ogni caso ci sono punti e regole ben precise decise da commissioni internazionali per potere definire ecocompatibile un lodge o una struttura, e poter rispettare tutti questi punti, si devono spendere tanti denari che vengono prodotti solo da una struttura che intende rivolgersi ad un turismo upmarket, e un turismo upmarket danaroso vuole un lodge da sogno che alla fine è quindi anche il più rispettoso !….

Quindi per tornare alla tua domanda, la risposta è : vai a vedere un sito di uno dei tantissimi ecolodge o ecocampi da sogno ( che a malapena si distinguono dalla natura circostante) e poi comparali con gli ecomostri rivolti al turismo di massa come i lodge a tre piani e decine e decine di camere (vedi zona Voi) che stanno pullulando sempre più….. e senza entrare nei dettagli di consumi , impatto ambientale e ecocompatibilità , anche solo a livello visivo noterai una enorme differenza e poi vedrai che chi turba meno la natura e le si adatta di più è proprio il lodge da sogno e non la struttura da turismo di massa!!
scusa la lunghezza della mia risposta ma fai domande intelligenti ed è bello che ogni tanto ci sia qualcuno che si interessa anche a questo aspetto del kenya , che mi sta ( forse si è notato....!) decisamente a cuore!!

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michela
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Sab 12 Feb 2011, 17:20
Grazie mille per l'esaustività della tua risposta!
sono pienamente d'accordo su tutti i punti che hai toccato..è proprio questo che mi serve e che scriverò nella tesi di laurea!
nella mia domanda, infatti, pensavo ti riferissi a un lodge di quelli di massa..io purtroppo da inesperta e senza soldi ho visitato una struttura come quella che hai descritto di massa!!ma invece è bello sapere che non tutte le strutture sono così!!che chi può è in grado di investire tutto il capitale che ha per cercare di aiutare la natura e la popolazione locale..
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Dom 13 Feb 2011, 18:46
Michela, forse nelle tue ricerche lo avrai già trovato, ma lo posto lo stesso, è il sito del turismo eco compatibile del kenya.

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La medaglia d'oro è attribuita a due sole strutture: una di queste campi ya kanzi è gestita da un italiano Luca Belpietro.
R.
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Dom 13 Feb 2011, 18:58
Sì l'avevo già trovato ma non ancora visitato bene bene..lo farò nei prossimi giorni!!
grazieeeeeee!! Surprised
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Lun 14 Feb 2011, 20:32
scusate un'altra domanda: ma da che anni si è sviluppato l'ecoturismo in kenya? è recente degli anni 2000?
o già gli anni'90 ne hanno visto lo sviluppo?
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Dom 20 Feb 2011, 22:06
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a proposito di turismo sostenibile andate sul sito che vi allego..shompole è ammaliante...ed anche gli altri.
peccato che i prezzi -anche per i nobili motivi di cui diceva camilla- siano poco accessibili per molti, mi viene il dubbio (quasi certezza...) che turismo sostenibile sia compatibile solo con turismo di elite.
R.
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