kenya - è giusto che tutti sappiano...............

buongiorno ,
scusate se utilizzo anche questo FORUM per diffondere questa notizia che ha dell'incredibile . Purtroppo sembra essere confermata nei fatti che si stanno svolgendo in questi giorni che la compagnia telefonica WIND vorrebbe CESSARE UN RAMO DI AZIENDA che raggruppa in tutta Italia circa 1600 dipendenti ( siamo oltre 5000 in italia). La cosa incredibile sta nel fatto che questo gruppo di persone è quello che ha creato in questi 10 anni la RETE di WIND che oggi permette all'Azienda di avere centinaia di milioni di utili all'anno . Praticamente ci danno il benservito !. I nuovi proprietari russi e i vari Dirigenti avrebbero deciso di svenderci in gruppo al ribasso . Come già successo per Alitalia e altre Aziende ,molte delle quali ora sono o fallite o chiuse per mancanza di nuovi contratti ,anche noi siamo destinati a questa triste sorte . Probabilmente tra qualche anno ci troveremo tutti quanti , a doverci "prostituire" sulla strada per elemosinare un lavoro interinale , precario ,sottopagato mantre l'Azienda ontinuerà a produrre utili e dividendi per gli azionisti . Se ritenete questa cosa giusta e corretta fate pure finta di niente , ma se invece ritenete GIUSTO che questo NON ACCADA cercate di pubblicizzare questa informazione in ogni modo possibile . su facebook è stata aperta una pagina chiamata : WINDignados . date il vostro contributo a questa causa . grazie . un saluto a tutti Pier .

ritengo giustissimo,si senza contare che oltretutto dopo i 50 per l'italia siamo vecchi per lavorare,ma troppo giovani ,per andare in pensione e allora? si anc'io da anni sono indignata l'italia il mio paese non aiuta per niente i suoi cittadini

mi correggo anch'io scusate la fretta

Scusami se il mio intervento possa risultare polemico Piergiorgio. Il fatto è che sono due giorni che sono indignato veramente per ciò che stà accadendo al mio Sud. C'è stata un alluvione con morti a Messina e Catanzaro ma i grandi mezzi di informazione (grandi è un eufemismo) non danno assolutamente nessun risalto a questa notizia. Al che mi sorgono spontanee delle domande: i morti del Sud non fanno notizia? La pioggia a Sud non fà rumore?
Ovviamente appoggerò come posso la vostra giusta causa come spero voi appoggerete quella dei lavoratori dell'Alenia, di Termini Imerese, di Pomigliano e di tante altre realtà meridionali che vedono tante persone messe sulla strada.
Un augurio alla tua iniziativa e un augurio a tutti gli italiani che soffrono, e muoiono, per alluvioni e disastri ambientali.

black si hai centrato in pieno, in italia ultimamente si soffre,di calamita'ambientali disagi vari,perdita di lavoro e potrei continuare a iosa,insomma dal nord al sud,in italia si soffre

Tutta la mia comprensione per Piergiorgio e fai bene a divu,gare queste notizie

Sì black i disastri al sud fanno meno notizia di quelli del nord questa è la triste realtà.
Nei giorni dell'alluvione di Genova le pagine di FB erano piene di video, commenti ed indignazione ... per l'alluvione del sud solo poche parole.
Sarà che la gente del sud è abituata a soffrire ed a non aspettarsi niente dalle istituzioni.

Piergiorgio divulgherò la tua notizia su FB.

Ligeia ha scritto:Sarà che la gente del sud è abituata a soffrire ed a non aspettarsi niente dalle istituzioni.

Qualcosa sta già cambiando, il Vento del Sud ha già cominciato a soffiare................

Questa non è la sede adatta per parlare di certi argomenti ma il revisionismo storico sta facendo prendere coscienza a tanti meridionali delle menzogne e delle falsità che ci hanno propinato per 150 anni.
Omm' se nasce, brigante se more.
Brigante Sorrentino

partecipato al sondaggio divulghero'

Carissimo Piergiorgio, ti capisco, ...eccome se ti capisco. Da almeno una dozzina di anni le Telecomunicazioni sono in mano a dei banditi, prima italiani, ora anche stranieri. Ho lavorato per 38 anni in Sirti, da oltre 10.000 dipendenti sono passati a 1.800, si danno il cambio tra Mobilità e Cassa Integrazione (per fortuna ho raggiunto la pensione). Italtel, Siette, Marconi, Face Standard, AET Torino, Sielte, CET, GTE, Fibre Ottiche Meridionali, Ceat, Pirelli Cavi, Albacom, Metroweb, WorldCom, ecc... (circa 450,000 dipendenti) dove sono finite? Vi fu poi un gestore di TLC mobile che fallì prima ancora di iniziare (BLU) facente capo a Ferrovie ed Autostrade S.P.A., 800 giovani Laureati e Diplomati persero il posto. Wind poi... mio figlio iniziò con loro a Sesto San Giovanni, per scoprire dopo 4 mesi che era assunto presso una fantomatica azienda di Aversa, la quale chiuse subito dopo... naturalmente niente stipendi e liquidazione per oltre 1.000 addetti. Vi sono vicino con tutto il cuore, ...e scusatemi tutti per questo mio sfogo!!!
Ivan

Ciao Ivan, capisco il tuo rammarico che è lo stesso di centinaia di migliaia di lavoratori dal Sud al Nord. Conosco il caso di quella fantomatica azienda di Aversa, era stata fondata da una azienda del Nord beneficiando delle leggi a favore dell'occupazione qui al Sud. E la lega parla ancora...................

so che non posso cambiare il mondo ma tutta la mia solidarieta' a piergiorgio e a tutte le persone che in questo momento rischiano di perdere o hanno perso il lavoro!!purtroppo la sardegna come tutto il sud ha uno dei piu' alti tassi di disoccupazione e quindi la mia solidarieta' va ai tanti lavoratori di termini imerese come delle tante fabbriche sarde che giorno dopo giorno chiudono i battenti!! Ma mi chiedo la sardegna è una terra che puo' vivere di fabbriche che rovinano le coste e inquinano un territorio nato per il turismo?? ma cosa hanno in testa i nostri politici? la sardegna poteva e doveva vivere solo di turisto agricoltura e pastorizia proprio come l'africa....allora perche' distruggere per creare fabbriche che ovviamente chiudono invece che potenziare questi settori?? sicuramente interesse e il dio denaro a scapito dei poveri lavoratori!! Scusate lo sfogo questo discorso mi porta troppo lontano.....

E? vero Marina, il discorso ci porta lontano ma ci accomuna. Ti e vi ricordo che con il Regno Borbonico il Sud aveva i primati in tutti i campi industriali ma che nessuna industria si trovava sulla costa eccetto i cantieri navali. L'industrializzazione del Sud è nata per dare assistenzialismo e creare un mercato di consumo interno, come una colonia, dove vendere i prodotti del nord. Ma come hai detto tu, il discorso è lungo...........si, è lungo 150 anni.

grazie veramente grazie a tutti per aver centrato il problema che oggi affligge non solo la realtà dei Dipendenti Wind della RETE , che essendo 1600 sono praticamente sparsi in egual misura in tutta italia , dicevo che affligge un pò tutta le realtà industriale italiana . Oramai gli operai sono considerati come una comune merce da scambiare ( tra varie aziende vedi gli accorpamenti fatti tra BLE e WIND e INFOSTRADA e WIND ecc....) oppure o ALIENARE . Non c'è differenza tra Nord e Sud , tutti siamo nella stessa barca . La situazione attuale ricalca un pò quella avvenuta sul TITANIC : dove per un errore del Capitano , che ha sottostimato la situazione , la barca sta affondando con tutti i suoi occupanti ( l'Italia e gli Italiani ) ma l'orchestra continua ancora a suonare LA STESSA MUSICA ( i nostri politici )come se niente fosse . Loro non se ne accorgono o non vogliono accorgersene .
PERO' , alla FINE ,anche LORO non si sono salvati !
E' una magra consolazione , questo finale , ma sta a significare che in tali situazioni nessuno si salva , neanche loro .

saluti Pier

marina napoleone ha scritto:
omissis.....
ma cosa hanno in testa i nostri politici? la sardegna poteva e doveva vivere solo di turisto agricoltura e pastorizia proprio come l'africa....
omissis

dici bene Marina .
lo sai anche tu cosa hanno in testa certi nostri politici maschi . La cosa è di dominio pubblico (e scandalo pubblico ) oramai , le altre invece pensano solo a trarre dei profitti con quella cosa lì . Quindi non è che possiamo aspettarci grandi pensate da questa gente . La riprova è che se adesso siamo nella situazione che tutti conosciamo lo dobbiamo esclusivamente a loro . Se vogliamo raddrizzare la barca si deve rimuovere e cambiare tutto l'equipaggio .
Pensiamoci bene quando mettiamo una crocetta su quelle schede , nel dubbio non mettiamola affatto .

saluti Pier

black_mzungu ha scritto:

Questa non è la sede adatta per parlare di certi argomenti ma il revisionismo storico sta facendo prendere coscienza a tanti meridionali delle menzogne e delle falsità che ci hanno propinato per 150 anni.
Omm' se nasce, brigante se more.
Brigante Sorrentino[/quote]

permettimi di dissentire su questa tua affermazione , visto il seguito che sta avendo la discussione forse è proprio il caso di continuare a parlarne di tutti questi problemi che ci affliggono ogni giorno qua in Italia . L'Italia ha bisogno di risvegliare la sua coscienza morale oltre che sociale e anche questo FORUM può contribuire a ciò .

grazie a tutti
bye Pier

Ciao Piergiorgio, il revisionismo storico è quella parte degli storici che ha deciso, in base a documenti ufficiali che fanno parte di vari archivi di stato, che bisogna fare una nuova luce su quella che comunemente viene chiamata unità d'Italia. Non voglio tediarVi/Ti con cifre e contumelie ma basta fare una ricerca su google con "Casalduni" "Pontelandolfo" "Fortezza di Fenestrelle" per farvi una prima idea. Se poi avete ancora il coraggio di andare avanti, vi propongo gli scritti dell'economista Nicola Zitara, il libro di Pino Aprile "Terroni" nonchè, andando indietro nel tempo, gli scritti di Gaetano Salvemini, Antonio Gramsci ed altre personalità.
Alla fine viene fuori un quadro poco edificante in cui un nord povero si è arricchito su un Sud benestante, spogliandolo completamente di industrie che in tutti i campi erano all'avanguardia in Europa. Fate/Fai una ricerca a proposito di Mongiana, di San Leucio, dei cantieri di Castellamare di Stabia e vedrete cosa era una volta il Sud tanto denigrato. L'emigrazione non ci apparteneva, abbiamo cominciato ad emigrare dopo il 1861, anzi scendevano dal nord a lavorare con/per noi. La verità è che il Sud è stato conquistato con le armi e con il fuoco per farne una colonia interna in cui esportare i beni prodotti altrove, cioè al nord. La mafia è stata un'invenzione degli unitaristi poichè era pressochè nulla in epoca preunitaria. Garibaldi fece con la mafia i primi scellerati patti in Sicilia e dopo con la camorra di Tore 'e Crescienzo a Napoli. Vi disturba ciò che scrivo? Pensate che debba andare avanti?
Allora parliamo di altri episodi della cosidetta unità di Italia, parliamo della rivolta di Genova che fù affogata nel sangue dall'esercito piemontese od i quella del Veneto, da sempre refrattario alla sottomissione al re francese dei saboia.
Su queste basi così traballanti si è costruita la nostra unità di nazione ed adesso, in tempo di crisi non solo economica ma di sistema e stile di vita, si ripropongono attuali. Come se la polvere sotto al tappeto nascosta per lunghi anni, venga poi alla luce soffiata dappertutto da un vento teso e forte che tutto stà trasformando. Adesso i nodi della nostra scarsa unità nazionale vengono al pettine, sembra che l'Italia delle corporazioni, degli Ordini si stia trasformando in un tutto contro tutti perchè ognuno di noi non vuole abbandonare il suo orticello, ma io credo, sentitamente e fortemente credo, che il Sud, opportunamente lasciato libero da vincoli e mafie, possa contribuire non poco alla ripresa economica dell'Italia agendo da volano.
Non voglio che questo mio discorso, che comunque è incompleto mancando tanti altri aspetti che per brevità ho tralasciato, sia visto come un Nord contro Sud, ma al contrario deve essere uno spunto per far nascere anche in coloro che non sanno, la consapevolezza che qualcosa si può fare.
Il Brigante Sorrentino

‎"É vero che noi settentrionali abbiamo contribuito qualcosa di meno ed abbiamo profittato qualcosa di più delle spese fatte dallo Stato italiano dopo la conquista dell'unità e dell'indipendenza nazionale, peccammo di egoismo quando il settentrione riuscì a cingere di una forte barriera doganale il territorio ed ad assicurare così alle proprie industrie il monopolio del mercato meridionale, con la conseguenza di impoverire l'agricoltura, unica industria del Sud; è vero che abbiamo spostato molta ricchezza dal Sud al Nord con la vendita dell'asse ecclesiastico e del demanio e coi prestiti pubblici (da Il buongoverno - Luigi Einaudi)

questo è proprio quello che volevo leggere , bravo Black . Come si fa a darti torto , la Storia è Storia e effettivamente è proprio intorno alla metà del XIX secolo , il 1850 appunto , durante il tentativo di unificazione d'Italia che sono nate le prime forti tensioni tra il Nord
di Cavour e il Regno delle due Sicilie con Ferdinando II di Borbone . La differenza tra le due realtà una tipicamente borghese/industriale con alte tasse per finanziare i nuovi progetti che si stavano realizzando ( ferrovie , strade , canali irrigui ecc....) e l'altra di impostazione feudale con basse tasse /bassi investimenti nelle nuove infrastrutture cominciava a fare la differenza. Non che non ci fossero industrie al SUD infatti le officine di Petrarsa, la ferriera di Mongiana e i cantieri navali di Castellamare di Stabia, fortemente volute dalla Corona in quanto strategiche per ridurre la dipendenza dalle importazioni inglesi davano il loro contributo ma in modo decisamente inferiore a quanto il Nord stava realizzando .Durante l'unificazione vennero unificate anche le tassazioni , ridotte al Nord eaumentate al Sud .Lo scioglimento dell'esercito borbonico produsse molti sbandati , e la mancata riforma agraria diede il colpo di grazia a tutto quanto instaurando l'organizzazione su base regionale di alcuni gruppi o famiglie . Cosa Nostra in Sicila,la Camorra a Napoli, la Ndrangheta in Calabria .Da li in poi la commistione tra MAFIA e POLITICA è andata via via ingigantendosi riuscendo a fare scrivere le pagine più tristi e svilenti per il nostro Paese .
Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che il SUD potrebbe ,soprattutto oggi con la crisi della industria in generale , occupare un posto in prima file nel risanamento della Nazione , probabilmente sfruttando bene il contesto del Turismo .Ma i fenomeni mafiosi di cui parli sono ovviamente un ostacolo non indifferente che deve essere abbattuto , non dimentichiamo però che la mafia non sta solo al sud anche il nord ne è pieno . Mafia e Corruzzione sono le vere piaghe di una Nazione e l'italia ne è intrisa . Per quanto riguarda i vincoli io però sarei per regole più uguali per tutti , in linea dei massima con qualche possibilità di qualche adeguamento a livello locale ma entro certi limiti ben definiti . Questo falso federalismo che si vuole portare avanti sbandierandolo come libertà necessaria allo sviluppo della nazione a mio avviso non porta lontano . Vi giro solo questo dato :consigliere regionale piemontese quasi 17.000€ mese , lo stesso consigliere ma nelle Marche ( che non è terra di nessuno ) meno di 7000€ mese e via discorrendo con le altre cariche istituzionali varie .......
Cerchiamo di stare uniti il più possibile , eliminiamo le preferenze che ancora ci sono tra Regioni e Regioni . eliminiamo le Leggi speciali , i finanziamenti a pioggia , i condoni vari , riduciamo il numero dei nostri parlamentari ( e il loro stipendio ), via vitalizi privilegi , superliquidazioni da urlo , 745.000 auto blu e non so quanti autisti e persone legate alle scorte di fantomatiche protezioni , ( siamo gli unici al mondo a fare queste cose e questi costi della politica così elevati ) e forse potremmo anche dire che stiamo finalmente imboccando la strada giusta per risalire la china .

ciao a tutti,non sono una grande intenditrice di politica ma due parole le voglio spendere in maniea spicciola.Nulla da ridire su tutto ciò che è stato scritto sopra è storia!Ma la mia odierna realtà non vede solo la mancata unione d'Italia, ma vede un popolo (e io ne faccio parte),che per opportunità segue l'onda.Faccio pochi esempi:le badanti che ci aiutano con i ns.anziani e le colf sono stranieri (messi in regola)i banchi dei mercati sono cinesi quasi per l'80% i supermercati francesi,i negozi uno vicino all'altro che grazie alla liberazione posso vendere le stesse cose facendosi così sleale concorrenza, non ci sono più piani regolatori su niente.Nascono parrucchieri cinesi come i funghi a 5 euro a piega, e non chiudono mai.Poi gli stessi cinesi se acquistano, i soldi li danno a negozi della loro comunità.Potrei andare avanti con esempi almeno altre due pagine,ma qui mi fermo e rifletto.I politici, governo, hanno permesso tutto ciò ma noi, non ci siamo tirati indietro.Vero, questa situazione ha fatto si che anche il meno possidente si vesta alla moda vada dal parrucchiere etc....
ma abbiamo contribuito a fare il loro gioco e quello di chi ci sta manovrando.Non c'è guerra tra nord e sud ma tra di noi fosse il vicino di casa che fa troppo rumore, si vive un atmosfera di uno contro l'altro pur di salvarsi non c'è più tolleranza su niente e sono finiti nel dimenticatoio le poche regole per aiutare il tuo prossimo.Non so se riterrete utile questo mio sfogo ma siamo tutti stanchi e al dilà del bel mare dei tramonti fantastici,io personalmente vivo il kenia e i kenioti come un'oasi felice perchè ha ancora un piccolo contenitore di normalità e amore.

Il dividi ed impera lo hanno inventato gli antichi romani ed ha sempre funzionato, funziona e funzionerà con tornaconto dei governanti che fanno spesso solo i loro interessi.

@Piergiorgio, sono anch'io d'accordo con te, magari non completamente circa l'analisi storica economica dei due regni ma questi sono dettagli.
@Laura, non credi che gli italiani si siano comportati come i cinesi che citi? Questo non per criticare gli imprenditori italiani in Kenya ma per farti capire che gli uomini si sono sempre mossi liberamente nel mondo. Nessuno ha impedito a noi italiani di aprire aziende in qualsiasi parte del globo. Mi colpisce la tua intolleranza a senso unico....
@Ligeia, il potere corrompe qualsiasi ideale si persegua e di qualsiasi estrazione sociale siano i protagonisti e questo è un fatto accertato.

LAURA PELLEGRINI ha scritto:io personalmente vivo il kenia e i kenioti come un'oasi felice perchè ha ancora un piccolo contenitore di normalità e amore.

Purtroppo e'solo un impressione di chi il paese lo vede sotto un aspetto idilliaco,ed e' giusto che sia cosi'.
Qui non ci sono rivalita' tra nord e sud,ma tra circa una quarantina di tribu' che se appena potessero si massacrerebbero a vicenda(vedi 2007).
Il kenya e' dal punto di vista sociale un contenitore di esplosivo e basta una piccola scintilla per fare esplodere tutto,altro che normalita' e amore.
Chiedi ad un Kenyota se si sente tale,oppure di ad un Kikuyu che ne pensa dei Luo o ad un turkana dei giriama o addirittura ad un Masai a che nazione appartiene.
Non dimentichiamoci che i confini di questo paese furono tracciati sulla carta dai britannici senza nessun parere da parte delle tribu
L'identita' nazionale e', per la gran parte del popolo, un qualcosa vuota di significato altro che Italia.
Ciao

camibf ha scritto:

LAURA PELLEGRINI ha scritto:io personalmente vivo il kenia e i kenioti come un'oasi felice perchè ha ancora un piccolo contenitore di normalità e amore.

Purtroppo e'solo un impressione di chi il paese lo vede sotto un aspetto idilliaco,ed e' giusto che sia cosi'.
Qui non ci sono rivalita' tra nord e sud,ma tra circa una quarantina di tribu' che se appena potessero si massacrerebbero a vicenda(vedi 2007).
Il kenya e' dal punto di vista sociale un contenitore di esplosivo e basta una piccola scintilla per fare esplodere tutto,altro che normalita' e amore.
Chiedi ad un Kenyota se si sente tale,oppure di ad un Kikuyu che ne pensa dei Luo o ad un turkana dei ghiriama o addirittura ad un Masai a che nazione appartiene.
Non dimentichiamoci che i confini di questo paese furono tracciati sulla carta dai britannici senza nessun parere da parte delle tribu
L'identita' nazionale e', per la gran parte del popolo, un qualcosa vuota di significato altro che Italia.
Ciao

Ci vorrebbe il tasto "mi piace" come su facebook.........

clicco virtualmente anche io il tasto " mi piace" anzi non mi piace ma purtroppo è cosi'!!condivido in pieno l'analisi di black e camibf

Ciao Black,forse non mi sono fatta capire ma sono intollerante verso gli italiani non i cinesi in quanto siamo un popolo ingovernabile e abbiamo sfrutttato come dici tu tutte le parti del mondo a nostro piacimento.@cambif io non vivo il kenia come datrice di lavoro o imprenditrice, ma vivo il tempo che sto in quel paese, prendendomi il meglio che ha da darmi e accetto i loro usi e costumi.Delle diatribe che ci sono tra loro (anche se ciò che hai scritto non mi ha fatto cadere dalla pianta) poco m'importa.Faccio fatica a malapena ad accettare quelle che ci sono nel mio paese figurati se mi preoccupo delle loro! Ciao

Sono in linea con Black, Piergiorgio e Cambif, ma soprattutto con Laura: anche io stufa dell'Italia, anzi degli Italiani, della loro fretta, della loro rabbia (poco)repressa, dell'indolenza, del pressapochismo, dell'intolleranza verso tutti, soprattutto i diversi e i più deboli, della lenta ma inesorabile autodistruzione messa in atto quotidianamente, dalle piccole alle grandi cose...

Per questo sto bene in Kenya, perchè respiro aria che sa di antico, perchè mi sento a casa