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kenya-RISANARE GLI SLUM
Gio 20 Mag 2010, 23:38
Risanare gli slum
Giovedì 20 Maggio 2010 07:24 Michele de Filippo
di Fabrizio Floris - tratto da Nigrizia maggio 2010
Ieri la città era un mondo. Oggi il mondo è diventato una città. Sempre più grande, affollata e divisa, che ha superato la cifra record dei 3,3 miliardi di abitanti. E continua a crescere. Una crescita che avviene, in gran parte, nei famigerati slum, le città senza cittadini, come sottolinea significativamente l'ultimo rapporto di UN-Habitat, State of the World's Cities 2010-2011: Bridging the Urban Divide (Stato delle città del mondo 2010-2011: colmare il divario urbano). Un'analisi attenta dei problemi della città contemporanea, il cui dato di maggior risalto è l'uscita di 227 milioni di persone dalle baraccopoli nel periodo 2000-2010, realizzando uno degli Obiettivi del Millennio - 100 milioni di baraccati in meno entro il 2015 - voluti dall'Onu nel 2000 e firmati da 191 paesi.
Tuttavia, i dati assoluti pongono qualche argomento di riflessione. Dal 2000 a oggi gli abitanti delle baraccopoli sono passati da 776 milioni a 826 milioni: 51 milioni di baraccati in più, con un incremento che procederà al ritmo di 6 milioni di nuovi "residenti" all' anno fino almeno al 2020.
La crescita in Africa deriva dal fatto che il 70% dei nuovi abitanti delle città finisce negli slum (10 milioni ogni anno), di cui solo il 2% ha qualche probabilità di uscirne. L'Africa subsahariana ospita il maggior numero di persone in baraccopoli: 199,5 milioni. Seconda è l'Asia orientale, con 189,6 milioni, seguita da America Latina e Caribi (110,7 milioni), Asia sud-orientale (88,9 milioni), Asia occidentale (35 milioni), Africa settentrionale (11,8 milioni) e Oceania (6 milioni). Per avere un dato comparativo: nel 1990, nell' Africa subsahariana i baraccati erano 102 milioni.
L'epicentro del problema è proprio l'Africa a sud del Sahara, dove anche le più consolidate teorie economiche sembrano cadere. Qui, infatti, la solida correlazione tra urbanizzazione e svi1uppo economico viene meno: le città continuano ad avere sempre più abitanti, senza che vi sia una corrispondente crescita del reddito pro capite. Questo è dovuto al fatto che crescita delle città significa, in realtà, crescita delle baraccopoli.
Giovedì 20 Maggio 2010 07:24 Michele de Filippo
di Fabrizio Floris - tratto da Nigrizia maggio 2010
Ieri la città era un mondo. Oggi il mondo è diventato una città. Sempre più grande, affollata e divisa, che ha superato la cifra record dei 3,3 miliardi di abitanti. E continua a crescere. Una crescita che avviene, in gran parte, nei famigerati slum, le città senza cittadini, come sottolinea significativamente l'ultimo rapporto di UN-Habitat, State of the World's Cities 2010-2011: Bridging the Urban Divide (Stato delle città del mondo 2010-2011: colmare il divario urbano). Un'analisi attenta dei problemi della città contemporanea, il cui dato di maggior risalto è l'uscita di 227 milioni di persone dalle baraccopoli nel periodo 2000-2010, realizzando uno degli Obiettivi del Millennio - 100 milioni di baraccati in meno entro il 2015 - voluti dall'Onu nel 2000 e firmati da 191 paesi.
Tuttavia, i dati assoluti pongono qualche argomento di riflessione. Dal 2000 a oggi gli abitanti delle baraccopoli sono passati da 776 milioni a 826 milioni: 51 milioni di baraccati in più, con un incremento che procederà al ritmo di 6 milioni di nuovi "residenti" all' anno fino almeno al 2020.
La crescita in Africa deriva dal fatto che il 70% dei nuovi abitanti delle città finisce negli slum (10 milioni ogni anno), di cui solo il 2% ha qualche probabilità di uscirne. L'Africa subsahariana ospita il maggior numero di persone in baraccopoli: 199,5 milioni. Seconda è l'Asia orientale, con 189,6 milioni, seguita da America Latina e Caribi (110,7 milioni), Asia sud-orientale (88,9 milioni), Asia occidentale (35 milioni), Africa settentrionale (11,8 milioni) e Oceania (6 milioni). Per avere un dato comparativo: nel 1990, nell' Africa subsahariana i baraccati erano 102 milioni.
L'epicentro del problema è proprio l'Africa a sud del Sahara, dove anche le più consolidate teorie economiche sembrano cadere. Qui, infatti, la solida correlazione tra urbanizzazione e svi1uppo economico viene meno: le città continuano ad avere sempre più abitanti, senza che vi sia una corrispondente crescita del reddito pro capite. Questo è dovuto al fatto che crescita delle città significa, in realtà, crescita delle baraccopoli.
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