Kenya....Donazioni

Legendo quà e là abbiamo visto che è possibile portare abiti per bambini e ragazzi del posto............ ma realmente cosa è utile per loro e dove e a chi lasciarli? Non vorrei che alla fine finessero in qualche "mercatino dell'usato" anzichè a chi ne ha veramente bisogno. Ciaoooooooooooo

personalmente non porterei nulla, come dici tu, se porti dei regali in spiaggia, poi vanno a finire nei negozietti in paese

Non dico in spiaggia..... ma sò che c'è tanta povertà come mi è capitato di vedere in Egitto e in India, quindi i bambini ti rincorrevano anche per un pezzo di pane e se posso essere utile, ben venga no!
grazie per l'attenzione, ciao ciao

allora la cosa migliore è, che quando vai a fare un safari o qualche escursione, ma lontano da Watamu o Malindi, porti quello che hai deciso di portare.......più ti avvicini alla costa, più hanno, prova pensare al ciclo settimanale di turisti e tutti portano, non hanno bisogno, invece più vai all'interno, meno hanno

Ciao Pepito, la prima volta che andai in Kenya così scrissi:

"""Partendo per un viaggio, ognuno di noi è alla ricerca di nuovi paesaggi, nuove sensazioni, nuove suggestioni. Potrei pertanto parlarvi dei panorami del Kenia, o dei suoi colori, del blu del mare o degli azzurri del suo cielo, o del rosso delle albe e dei suoi tramonti, o di quello delle piste nella savana.
Ma questo lo avrete già letto nei diari di coloro che mi hanno preceduto e altri lo faranno meglio di me.
Se avete un attimo di tempo, vorrei parlarvi di una emozione.
Quando percorrerete la strada sterrata che da Malindi conduce al Parco di Tsavo est, quaranta chilometri prima dell'ingresso di Sala Gate, alla vostra sinistra, vedrete due costruzioni in mattoni, sul fianco di una di queste leggerete: TIMBONI FEEDER SCHOOL.
Ciò che state per leggere si è svolto in quel luogo.
Ritornando dal safari, la nostra superguida ALI OMAR ABDALLA alias Ali Baba di Watamu, decide di fermarsi in questa poverissima scuola per consentirci di lasciare quel poco che abbiamo portato dall'Italia per i bambini.
Informato il Direttore, entriamo nella misera aula dopo che questi ha ordinato agli alunni di alzarsi.
I bambini sono grandicelli, accettano compostamente i quaderni, le biro e i colori che porgiamo loro: "Asante, asante sana, asante bwana" (grazie, grazie tante, grazie signore) sono le parole che fanno da sottofondo alla distribuzione. Stessa cosa avviene nell'aula successiva e in quella dopo.
L'ultima in cui entriamo è quella dei più piccoli; i banchi sono pochi e i bambini tanti, forse una trentina, la metà di questi, in mancanza d'altro, sono seduti a terra, addossati alla parete opposta a quella della cattedra.
Evidentemente già allertati della nostra presenza, al nostro ingresso si catapultano verso di noi gridando a squarciagola: " ciaooo..jambooo...", la maestra vedendo venir meno la propria autorità si scaglia contro la piccola folla con un bastone cominciando a menar fendenti all'impazzata nel vano tentativo di riportare l'ordine; i miei “NOOO” sovrastano le urla dei bambini, la furia si placa, i nostri sguardi si incontrano, il mio non è certo di benevolenza.
In quella selva di manine alzate comincio a distribuire colori e quaderni, stessa cosa fanno i miei compagni di viaggio.
Quando ormai la calca comincia a diradarsi, mia moglie mi invita a prestare attenzione ad un bambino.
Alla mia destra, in assoluto silenzio, una luna nera mi guarda dal basso verso l'alto con due occhioni che sembrano fari.
Per un attimo infinito ci siamo guardati intensamente, i miei occhi nei suoi, i suoi nei miei; il piccolo palmo chiaro della sua manina era proteso verso di me e la dignità con cui lo faceva mi ha dato un'emozione indescrivibile.
Ho riempito la sua mano di colori e un'altra luce mi ha colpito dritto al cuore, era quella del suo sorriso.
Quelle due file di denti bianchissimi hanno fatto scendere un velo nei miei occhi, certo più ora che scrivo che allora, ma ora ho tempo di pensarci, allora dovevo portare a termine il mio compito, tante altre manine erano protese verso di me.
Quando abbiamo terminato, sono uscito da quell'aula con la morte nel cuore, conscio di non avere fatto abbastanza, sicuro che avrei potuto dare di più.
Una volta saliti sulla jeep, la frotta di bambini è corsa a salutarci.
Ho capito che per loro anche quel poco era tanto!
ASANTE SANA WATOTO!!! (Grazie tante bambini.)
Volete sapere altre cose del Kenia?
ANDATECI!!
Ma ricordatevi sempre del mio bambino, che non rivedrò mai più. """"

Scusa se sono stato "lungo" ma ho voluto esporre a tutti la sensazione che si prova quando si "dona" a questa gente, e soprattutto ai bambini, nella convinzione di fare un grande gesto.
In effetti questo è un approccio sbagliatissimo ed ora, conoscendo meglio la situazione, sono profondamente addolorato e dispiaciuto di quello che ho fatto.
Non voglio tediarvi nel descrivere la vergogna per il mio comportamento, vi prego soltanto di non comportarvi come ho fatto io.
Acquistate tutto in Africa, e generi di prima necessità, farina mais, ugali, zucchero ecc. e se proprio volete regalare qualcosa ai bambini, comperate biscotti o quant'altro possa sfamarli soddisfando eventualmente... il palato!! Mai caramelle, chewing gum o porcherie del genere!! E, se vi è possibile, andate nell'entroterra, sulla costa le cose vanno già molto meglio rispetto alle popolazioni distanti anche solo 10 Km. dai luoghi di villeggiatura.

grazie Dani...............di aver capito...........

grazie dany x averci raccontato la tua esperienza...e le tue sensazioni...hai descritto esattamente la tristezza che si prova nel vedere quelle manine alzate...
e ringrazio il forum anche x questo...visto che ,grazie a chi il kenya lo vive ,ci aiuta a capire che quello che noi pensiamo sia un'azione "meritevole"...in realta' non lo e'....
e ci aiuta a prendere coscienza di quello che e' piu' utile fare e non...

allego link su ns. esperienza al Brydges Center di Ngong.

http://www.aibi.it/ita/kenya-una-famiglia-italiana-di-sostenitori-in-visita-al-brydges-centre/

Il nostro modesto aiuto a questi bambini ci ha arricchito tantissimo.

Io mi sono sentito appagato dai loro sorrisi quando giocavamo insieme , mi hanno fatto capire quanto poco bastasse per renderli un po' felici ... alla fine non ho fatto niente di che..ma come un bischero mi sentivo importante per loro,in quel momento !!