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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

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jannis
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Mar 28 Giu 2011, 18:00
Il governo Keniota a già dichiarato lo stato di disastro nazionale per la siccità in giugno e si aspetta più di 3,5 milioni di Kenioti, costretti a chiedere aiuti alimentari entro Settembre!

Una cosa sconosciuta al più è che Kenya, nella sua povertà, ospita più di 390.000 profughi!
Ma la situazione nel complesso per i rifugiati Somali di Dadaab è tremenda e si sta facendo veramente insostenibile.
Da un flusso di arrivi naturale di 6.000-8.000 profughi al mese nel 2010, già quest'anno la media era salita a 10.000 persone, portando così a più di 55.000 il numero di rifugiati arrivati in giugno, ma nelle ultime due settimane arrivano più di 1350 persone al giorno, portando il numero totale dei rifugiati nel complesso di Dadaad a più di 360.000 persone!!!!! con più di 50.000 persone, maggioranza donne e bambini che vivono in aree non strutturate e soggette ad improvvise alluvioni.*
Il complesso di Dadaab è il più grande insediamento di profughi nel mondo, simile nelle dimensioni a città come Firenze o Nizza!
Ma potete solo immaginarlo un campo cosi? Ho cercato di mettere delle foto aeree ma non rendono assolutamente la vastità del complesso.
L’UNHCR sta lavorando con le autorità keniote e altre organizzazioni umanitarie per rispondere a queste ultimi crisi e stanno facendo un lavoro immane.
È stata decentralizzata l’accettazione, il ricevimento e il screening medico in tutti i tre campi che costituiscono il complesso e i nuovi rifugiati, appena arrivati, ricevono biscotti e barrette energetiche e altro cibo viene a loro distribuito dopo la loro registrazione.
L'UNHCR e i suoi partners provvedono alle tende, latrine, acqua e cibo, ma ci sono moltissime persone con un accesso limitato ai servizi umanitari base che hanno bisogno di percorrere lunghissime distanze per ricevere assistenza.

Urge la decongestione del campo, che era nato ancora nel 1991 e progettato per ricoverare 90.000 rifugiati, a seguito del collasso del governo Somalo di Siad Barre.

* dati UNHCR


Ultima modifica di jannis il Lun 18 Lug 2011, 21:58 - modificato 1 volta.
jannis
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Re: Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Sab 02 Lug 2011, 22:08
Cresce la tensione nel campo profughi di Dadaab, al confine tra Kenya e Somalia dove ormai è emergenza umanitaria. Seconda quanto riferisce l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) la polizia ha cercato di disperdere la folla che protestava contro un tentativo di demolire strutture illegali che circondavano un punto di distribuzione del cibo. Sono stati usati gas lacrimogeni e poi armi da fuoco, 2 i rifugiati rimasti uccisi e una dozzina i feriti.

Ciò che è accaduto testimonierebbe la pressione che grava su un sito ulteriormente sovraffollato dall’alto numero di arrivi dalla Somalia, cui recentemente si assiste: dall’inizio dell’anno oltre 61.000 somali hanno cercato rifugio in Kenya. A partire dal mese di giugno altre 27.000 persone sono arrivate nei centri d’accoglienza del complesso di campi di rifugiati. La scorsa settimana la popolazione complessiva di Dadaab ha superato quota 370.000.

Secondo un rapporto diffuso da Save The Children, ogni giorno 1.300 somali, di cui 800 bambini raggiungono la tendopoli in fuga dalla siccità e sta devastando il loro Paese.

luglio - 2 - 2011 italnews
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Kenya La vita a Dadaab

Mar 05 Lug 2011, 14:19
Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya 11814810

Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya 11816511

Gamena Hussein è somala e si è rifugiata nel campo di Dadaab nel 1991. Ha trovato lavoro nella clinica di Medici senza frontiere e in questa foto sta distribuendo del cibo. (ROBERTO SCHMIDT/AFP/Getty Images)


Il campo profughi di Dadaab si trova nel nord-est del Kenya ed è uno dei più grandi al mondo: è attrezzato per ospitare 90.000 persone ma al momento ne accoglie oltre 370.000.
Molte di loro provengono dalla vicina Somalia, che si trova a circa cento chilometri dal campo: soltanto nel 2011 più di 61.000 somali hanno attraversato il confine per fuggire dalle violenze, dalla siccità e dalla mancanza di cibo del loro paese e si sono rifugiati a Dadaab.
Dal 6 giugno a ora i profughi somali arrivati nel campo sono stati 27.000.

Il campo è stato aperto nel 1998, copre una superficie di 50 chilometri quadrati ed è costituito da tre sottocampi più piccoli, quello di Hagadera, di Ifo e di Dagahaley.
È gestito dall’Agenzia dell’ONU per i rifugiati (UNHCR) insieme all’organizzazione umanitaria CARE, con l’aiuto di altre associazioni tra cui Medici senza frontiere.
Nel 2008 è stato dichiarato inadeguato ad accogliere nuove persone e l’UNHCR ha iniziato ad ampliare e attrezzare il campo profughi di Ifo II, che si trova a dieci chilometri di distanza da Dadaab. Ora il nuovo campo è pronto, ci sono migliaia di tende, latrine, acqua potabile e una struttura sanitaria.
Il governo però non ha ancora dato l’autorizzazione ad aprirlo, nonostante l’ordine dato alle organizzazioni umanitarie di ridimensionare il numero di profughi a Dadaab.

A Dadaab intanto le condizioni di vita dei profughi stanno degenerando rapidamente.
Molti di loro non trovano spazio all’interno della struttura e decidono di accamparsi fuori dai suoi confini. Per loro, l’accesso ai servizi di base è molto complicato: molti non riescono ad avere abbastanza cibo e acqua, non vengono adeguatamente curati, e non usufruiscono delle latrine esponendosi facilmente alle malattie.
Inoltre fuori dal campo non ricevono alcun tipo di protezione e sono esposti a qualsiasi violenza.
Lo scorso venerdì alcuni poliziotti hanno cercato di demolire alcune abitazioni non regolamentate che si trovavano fuori dal campo e alcuni rifugiati hanno iniziato a protestare cercando di impedirglielo.
A quel punto le forze dell’ordine hanno lanciato gas lacrimogeni e poi hanno iniziato a sparare, uccidendo due rifugiati e ferendone altri 13.
Nel frattempo ogni giorno continuano ad arrivare a Dadaab almeno mille persone in cerca di un rifugio dalla Somalia: secondo una stima di Medici senza frontiere entro la fine del 2011 i rifugiati saranno 450.000 e la necessità di aprire il campo di Ifo II diventa sempre più impellente.

Più di 750.000 somali hanno cercato rifugio nei paesi vicini: la maggior parte si trova in Kenya (circa 400.000) poi nello Yemen (187.000) e in Etiopia (110.000).
Un milione e mezzo di profughi è ospitato in campi all’interno della Somalia

5 luglio 2011 - Il Post.it

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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Re: Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Mar 12 Lug 2011, 10:17
Solo i più forti ce la fanno

Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Wehele10

Weheleey Osman Haji ha partorito una bimba dopo 22 giorni di marcia verso il campo di Dadaab (BBC)

La siccità nel Corno d'Africa
di Anne Mawathe per BBC News 10 luglio 2011

"Si tratta di vivere o morire" dice Weheleey Osman Haji, una somala in fuga, il giorno dopo aver messo al mondo un bambino a Liboi, una città al confine con il Kenya.
Dopo settimane di marcia, è arrivata qui con altri cinque figli.
Tormentata da un lungo conflitto, la Somalia si scopre anche incapace di affrontare la peggiore siccità del Corno d'Africa degli ultimi sessant'anni.
Weheleey, 33 anni, ha chiamato l'ultimo nato Isha, un nome che potrebbe essere tradotto liberamente con "vita". Addormentato tra le braccia della madre, Isha non sa ancora niente della parte di mondo in cui è nato. E’ stato partorito sotto un'acacia, a 80 chilometri a nord del campo profughi di Dadaab, in Kenya.
Ogni giorno migliaia di somali si mettono in marcia per cercare di raggiungere il campo. Attraversano il confine con la speranza di immediato sollievo dalle loro sofferenze; non sanno invece che Dadab è ancora molto lontano.
"E’ la siccità...abbiamo camminato per 22 giorni, bevendo solo un po' d'acqua" ci racconta Weheleey Osman Haji.
"Non ho ancora mangiato niente da quando ho partorito. Cibo, un riparo, acqua. Vita. Ho bisogno di tutto ciò di cui ha bisogno un essere umano".
"Non ho niente per i bambini"
Sono tante le mamme come lei.
Un’altra donna ci racconta di aver lasciato un bambino lungo la strada verso il campo.
Stava male, non ce l'avrebbe fatta comunque.
Lei doveva già preoccuparsi di portare in salvo gli altri figli; quello ha dovuto lasciarlo indietro.
"Il ricordo dei suoi occhi mi perseguita", ci dice.
Anche Rukiyo Maalim Noor ha camminato per venti giorni.
Ha con sé un bambino di un mese.
"Siamo partiti. E basta. Non potevamo rimanere laggiù, senza cibo per colpa della siccità.
Non avevamo niente da dare ai bambini", racconta.
Alcuni dei somali in fuga entrano in Kenya attraverso la città di Liboi; molti vagano a lungo nel deserto che li separa da Dadaab, con la paura di essere respinti dai funzionari di confine keniani.
Il confine col Kenya è ufficialmente chiuso dal 2008, per via della guerra in Somalia, che ha visto i militanti islamici prendere il controllo di molte regioni al centro e nel sud del paese.
Le autorità keniane temono che i miliziani possano sconfinare lungo le già fragili frontiere.
Ma il commissario del distretto di Dadaab, Bernard Ole Kipury, ci dice che il Kenya è firmatario dei trattati internazionali; non può respingere nessuno che sia in cerca di aiuto.
Trafficanti
La cosa più difficile per gli addetti keniani è rintracciare i profughi che viaggiano lontano dalle strade battute, quelli che si nascondono nelle boscaglie e che non conoscono bene come la via per il campo.
Sono anche certi che trafficanti somali si approfittino di chi fugge, promettendo loro di portarli in Kenya a pagamento.
Peccato che poi li abbandonino in mezzo al deserto.
al-Shabab ha annunciato questa settimana di aver tolto il divieto che aveva imposto due anni fa sugli aiuti alimentari. La cosa potrebbe dar finalmente modo alle organizzazioni umanitarie di entrare nelle vaste aree del territorio sotto il suo controllo.
Quando abbiamo detto a Mohammed Abdi, un pastore in cammino con moglie e figli verso Dadaab, del divieto che non c'è più, si è mostrato scettico.
"Loro, quelli di al-Shabab, ci hanno fermato lungo la strada e ci hanno detto di tornare indietro" ci racconta.
"Dicevano che è meglio morire nel nostro Paese. Volevano che pregassimo perché arrivasse la pioggia".
Poi ha detto ai miliziani di non avere altra scelta e il 18 giugno si è incamminato con la famiglia.
"Quasi tutti della mia famiglia stanno andando a Dadaab.
Gli altri viaggiano nella boscaglia".
Altri ce l'hanno fatta ad arrivare a destinazione.
"Nella parte di Somalia dove vivevo c'era pace, ma per ironia della sorte mi sono trovato a dover partire lo stesso. Per la siccità.
Abbiamo perso tutto, ci restano solo i due cammelli che abbiamo con noi. Non c'era motivo di restare".
In realtà a Dadaab ci sono tre campi sovraffollati, con 370 mila rifugiati, ben oltre i 90 mila per i quali erano stati messi in piedi.
Le organizzazioni umanitarie sono allo stremo.
Ci vogliono tra i sette e i dodici giorni per far arrivare gli aiuti alimentari al campo.
Un portavoce dell'Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite ha dichiarato alla BBC che spera possa sorgere un altro campo a Liboi, per fornire immediata assistenza a chi attraversa il confine.
Chi ce la fa fino a Liboi è spesso troppo debole per andare avanti.
Con un po’ di fortuna rimediano un passaggio dai mezzi in transito, ma la maggior parte non può permettersi di pagare.
Il pastore Abdi un tempo era benestante. "Mi addolora molto vedere i miei bambini che soffrono. Ma non posso farci niente. Ho fatto tutto ciò che potevo".
Così dicendo si allontana da noi, con le mani al cielo in segno di accettazione

Fonte: TG3




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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Kenya In arrivo le tende ma l'esodo non si ferma

Lun 18 Lug 2011, 10:24
A Nairobi arrivano le tende destinate al campo profughi di Dadaab nell’ nord-est del Kenya.
E nelle prossime due settimane sono attesi altri sei carichi da 100 tonnellate. Uno sforzo che rischia di essere una goccia nell’oceano, viste le dimensioni dell’emergenza nel Corno d’Africa.

“Abbiamo più posti ora per accogliere i rifugiati ma qui a Dadaab ci sono ormai 3 mila rifugiati al giorno provenienti da Etiopia e Kenya” – racconta Ron Redmond dell’Agenzia Onu per i rifugiati.
E’ il più grande campo profughi al mondo, Dadaab ospita quasi 400 mila rifugiati e cioè quattro volte la capacità effettiva. Numeri che possono far cogliere l’ampiezza di un’emergenza che stenta a trovare spazio nell’agenda dei paesi sviluppati, nonostante gli appelli all’azione dell’Onu e delle organizzazioni umanitarie.

Fonte: EuroNews

[googlevideo]http://it.euronews.net/2011/07/18/kenya-in-arrivo-le-tende-ma-l-esodo-non-si-ferma/#.TiPhVr-bRZR.google[/googlevideo]
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Re: Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Lun 18 Lug 2011, 14:46
e' davvero doloroso pensare che mentre tutti noi pensiamo ad organizzare la nostra vacanza in Kenya a pochi kilometri la situazione e' tragica e terribile. lo so' che e' una considerazione sciocca dato che contrapposizioni di questo tipo nel mondo sono all'ordine del giorno e non necessariamente in Kenya ma la cosa e' davvero triste in special modo quando si tratta di bambini.
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty felicità e preoccupazione per viaggio in kenya

Lun 18 Lug 2011, 17:35
Shocked mi presento sono nuova, mi chiamo claudia, sono una pordenonese, mamma quarantenne,insegnante.leggo il forum da molto tempo anche se non ho mai avuto il coraggio di intervenire....non sono una scheggia con il computer, a volte non riesco a inviare una mail..questa volta mi ha colpito molto l'intervento di jenny, perchè anch'io sto per partire, vado a watamu in un resort, sabato con meridiana. lascio i figli a casa (4) e anche il marito...parto con un'amica che è fresca di burundi, là una org friulana ha partecipato al progetto di costruzione di 4 scuole e di alcuni centri educativi....mi sento un pò frastornata dall'entusiasmo di realizzare un progetto che ho nel cuore e allo stesso tempo non riesco a focalizzare bene un senso di paura e di preoccupazione...
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Re: Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Lun 18 Lug 2011, 20:00
Hai perfettamente ragione Jenny!
Mentre noi stiamo discutendo su Kenya da turisti, lo stesso paese si trova in una situazione veramente drammatica, causa della siccità, la più grave da sessant'anni, che si è saldata a quella del ciclo precedente da cui queste zone non si erano ancora sollevate, la terra riarsa non produce niente, il bestiame privo di nutrimento e acqua ha cominciato a morire e poi gli uomini, anche perché i prezzi delle derrate sono esplose, configurando questa crisi umanitaria come la più grave del pianeta.
A giungo, il governo Keniota aveva già dichiarato lo stato di disastro nazionale e si aspetta che la siccità colpirà più di 3,5 milioni di Kenioti.
Ho paura che presto rivedremo quelle immagini terribili di bambini affamati e disidratati che nessuno vorrebbe mai vedere!
E' un disastro preannunciato anche perché manca più della metà del miliardo e mezzo di dollari necessari all’operazione di soccorso e il tempo per intervenire non c'è più!
Ma forse alcune foto scattate in questo mese nel Kenya (Samburu, Chalbi e Wajir) possano far vedere qual è la situazione!
Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya 800_dr10 Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Lagbog10
Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Drough10 Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Drough11

Nei tre campi di Dadaab (Ifo, Hagadera e Dagahaley), continua l'afflusso incessante dei profughi Somali.
“I nuovi rifugiati – racconta Irin Abdiwali Hussein Mohamed, membro del comitato dei rifugiati – arrivano qui in uno stato pietoso. In alcuni casi riescono a stento a stare in piedi, i bambini non hanno la forza di giocare. Alcuni sono vestiti di stracci, senza scarpe”. Altri arrivano così deboli e malnutriti che nonostante le cure urgenti e l’alimentazione terapeutica muoiono nel giro di 24 ore.
Secondo l’Unicef, mezzo milione di bambini si trova ad affrontare un imminente pericolo di vita.
Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya 40329110 Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Bambin11
Questo succede ora in questo splendido paese, di cui noi, quelli sulla costa, vediamo e conosciamo poco o niente!
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Re: Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Mar 19 Lug 2011, 13:22
resto interdetta dalle foto che vedo, mi si para davanti un senso di grande frustrazione. che cosa possiamo fare noi di concreto?
jannis
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Mar 19 Lug 2011, 13:40
C'è un appello urgente qui del UNHCR (Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite) per donazioni che vanno per la crisi Somala.
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Mar 19 Lug 2011, 14:22
grazie jannis, io tendo a fare queste donazioni, provvederò, anche questa volta. mi resta però un gran magone. mi chiedo: andando là tra qualche giorno come potrò sentirmi nel mio bel resort sulla costa....
jannis
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Mar 19 Lug 2011, 16:17
Pensa che il teatro della tragedia, Dadaab, si trova a soli 280km da Malindi!
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Mar 19 Lug 2011, 17:25
la voglia di intervenire è tanta.manco però di punti di riferimento.forse di coraggio, cosa vuoi fare in pochi giorni qui bisognerebbe muovere paesi interi. ero abbastanza all'oscuro delle vicende...nel senso che non immaginavo una situazione così grave. adesso a pochi giorni dalla partenza (sabato) mi sento molto a disagio.
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Mar 19 Lug 2011, 19:15
Purtroppo Claudia, nonostante sia la crisi umanitaria più grande del pianeta, coinvolge 10-12 milioni di persone, passa inosservata dai nostri media!
L'unica cosa che possiamo fare è donare del denaro, quello che ognuno si sente di dare, visto che in questo periodo di crisi, i "grandi" paesi occidentali nicchiano, ma comunque mancano più di USD$750 milioni per coprire la spesa corrente!!
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Mer 20 Lug 2011, 01:05
non avevo idea di una situazione così tragica e mi vergogno della mia cecità...adesso capisco che anche mia figlia dovrà vedere immagini che a suo tempo scioccarono me e i miei coetani (i bambini del biafra)...bene se servirà a qualcosa che tutti i nostri figli siano scioccati!!! intanto con il vostro permesso posterò queste foto sulle mie pagine fb cercando di chiedere a tutti di farle girare...speriamo che ora A DIFFERENZA DI ALLORA internet faccia l'inimmaginabile e che tutto il popolo degli internauti faccia sentire la sua voce!
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Kenya prosegue il trasferimento dei profughi dal Dadaab

Mar 23 Ago 2011, 22:02
CORNO
D'AFRICA: UNHCR, IN KENYA TRASFERIMENTO RIFUGIATI IN NUOVI CAMPI



(ASCA) -
Roma, 23 ago - In Kenya proseguono le operazioni dell'Alto Commissariato delle
Nazioni Unite per i rifugiati per il trasferimento di rifugiati dai dintorni
dei tre campi che compongono il complesso di Dadaab - Ifo, Dagahaley e
Hagadera. Lo comunica in una nota l'Unhcr spiegando che i rifugiati vengono
trasportati in autobus nei nuovi siti. Fino a ieri erano oltre 18.000 i
rifugiati trasferiti nel settore Ifo3 di Ifo Extension. E' in corso anche il
trasferimento verso il settore Ifo2 - avviato il 18 agosto. Finora 3.800
rifugiati sono stati dislocati in questo sito.

Venerdi' scorso sono poi cominciate le operazioni di trasferimento dai margini
del campo di Hagadera verso il sito di Kambioos. A ieri erano oltre 1.100 i
rifugiati trasferiti in questo sito, che puo' ospitare fino a 120.000 persone.
I tre campi per rifugiati dell'area di Dadaab attualmente accolgono circa
440.000 rifugiati. In media ogni giorno si registra l'arrivo di 1.200 rifugiati
dalla Somalia.

Nell'ambito del sostegno internazionale per l'emergenza umanitaria nel Corno
d'Africa, anche il Governo italiano ha contribuito con un volo coordinato dalla
Direzione Generale alla Cooperazione arrivato a Nairobi il 18 agosto scorso. Il
volo ha trasportato 30 tonnellate di aiuti umanitari di prima necessita'
destinati al complesso di campi per rifugiati di Dadaab.
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Kenya, vittime per la siccità nel Turkana, governo inerte

Mer 24 Ago 2011, 21:45
Nonostante un avvertimento del Dipartimento meteorologico dato più di un anno fa, il governo è stato colto alla sprovvista mentre quasi 4 milioni di keniani rischiano di morire di fame. La regione maggiormente colpita si trova nel distretto nordorientale di Turkana, dove in una situazione che ricorda la carestia in Etiopia nel 1984, filmati televisivi di uomini e donne emaciati e bambini gravemente malnutriti continuano a comparire sugli schermi.

Ma nonostante ciò e nonostante i racconti di gente che muore di fame in Turkana, il governo nega di essere a conoscenza di tali decessi, sebbene nel maggio 2011, il presidente Mwai Kibaki abbia proclamato che la siccità che devasta parti dell’Africa dell’est sia un disastro nazionale.
“Ad oggi, il governo non possiede un rapporto ufficiale dei keniani morti a causa della fame”, afferma il portavoce governativo Alfred Mutua. “Chiediamo a tutti coloro che hanno informazioni di morti certe a causa della fame di farcelo sapere; il governo ha bisogno di tali informazioni in quanto non è affatto giusto che un keniano muoia di fame quando abbiamo cibo a sufficienza nel paese”. La dichiarazione di Mutua ai media è stata fatta nonostante due funzionari amministrativi provinciali avessero riferito della morte di persone appartenenti alle loro giurisdizioni. I due sono stati successivamente licenziati per aver rilasciato informazioni ai media.
Paradossalmente, la parte nordorientale del paese sta affrontando la carestia mentre il cibo continua a marcire nel distretto centrale di Nyandarua. Il Forum dei Partiti Politici, un gruppo di partiti politici in Kenya, ha accusato il governo di mancanza di volontà politica nel trasportare il cibo da dove è disponibile alle aree in cui ce n’è bisogno. “Il paese ha scorte di cibo nella maggior parte delle aree, incluso l’Ovest, il Centro e la Rift Valley. Se il governo comprasse tale cibo e lo distribuisse nelle aree bisognose, ciò allevierebbe gli effetti della siccità”, ha dichiarato il forum. Sulla scia della reazione del governo, il Kenya aziendale ha preso l’iniziativa di alleviare la sofferenza delle persone colpite dalla siccità e dall’insicurezza alimentare.
Sotto gli auspici della Società della Croce Rossa del Kenya, della Banca Commerciale del Kenya, di Safaricom e dell’Associazione dei Proprietari dei Media, una campagna intitolata Keniani per il Kenya è stata lanciata con lo scopo di raccogliere 500 milioni di scellini keniani (5,6 milioni di dollari) in quattro settimane. E’ stato chiesto ai keniani di mandare qualsiasi cifra a partire da 10 scellini via M-Pesa, la piattaforma mobile di trasferimento del denaro. Un poliziotto in Turkana che ha visto due bambini succhiare dal seno della madre dopo diverso tempo che era morta si è commosso fino alle lacrime ed ha donato il suo intero stipendio di luglio al fondo comune. In generale, la reazione è stata travolgente e solo nell’arco di due settimane l’obiettivo è stato superato fino a raggiungere 1 miliardo di scellini (11,2 milioni di dollari). Finora, diverse tonnellate di cibo sono state portate nelle aree più colpite. L’iniziativa del Kenya aziendale è una chiara dimostrazione che le nazioni africane possono trovare soluzioni nazionali ai problemi che le affliggono. Piuttosto che fare appello ai donatori, i dirigenti aziendali si sono rivolti ai loro colleghi ed ad ordinari cittadini che si sono affrettati a soccorrere i loro concittadini affamati. La campagna ha attratto numerose altre compagnie che hanno donato enormi somme di denaro mentre gli operatori mobili hanno rinunciato a far pagare i costi dei trasferimenti per coloro che usavano le piattaforme di trasferimento del denaro per contribuire al fondo comune per la carestia. Fra queste vi erano M-Pesa di Safaricom, Airtel Money di Bharti Airtel, Orange Money di Orange e YuCash di Essar Telecoms Kenya.
Tuttavia, grande merito va riconosciuto ai media. Oltre a dare risalto ad una questione che il governo voleva tenere nascosta, anche le compagnie di informazione hanno donato in contanti e in natura sotto forma di trasmissioni del valore di milioni di scellini in favore della campagna. A differenza dei 10 miliardi di scellini del governo stanziati per la carestia che sono finiti nelle tasche di funzionari governativi, le aziende hanno assicurato la certezza della destinazione dei fondi incaricando Deloitte & Touche, una rinomata società di contabilità, di tenere la contabilità.
L’iniziativa Keniani per il Kenya non poteva venire in un momento migliore. Secondo l’ONU, più di 385.000 bambini e 90.000 donne incinta ed in allattamento soffrono di malnutrizione acuta, ed il tasso di mortalità in generale e quello dei bambini sotto i cinque anni sono ora a livelli di emergenza in Turkana. C’è stato un incremento del 78 percento di nuove entrate di bambini gravemente malnutriti in confronto al 2010. “Questa situazione avrà conseguenze sullo sviluppo fisico e mentale a lungo termine dei bambini in Kenya”, ha detto Olivia Yambi, Rappresentante Unicef in Kenya. L’Unicef è inoltre consapevole che il dislocamento di bambini a causa della siccità ha incrementato le preoccupazioni per la loro protezione. Mentre i bambini si trasferiscono nelle città in cerca di una situazione migliore, è probabile che vengano separati dalle proprie famiglie, aggravando la loro vulnerabilità ed esposizione al rischio di lavoro minorile, abuso di minori, prostituzione ed abuso di droghe. I timori dell’Unicef sono rafforzati da uno studio del 2007 dell’Istituto per lo Sviluppo Oltremare nella zona nordorientale cronicamente arida del Turkana, che ha rilevato che gli effetti della siccità hanno portato molti giovani donne ed orfani a rivolgersi al lavoro sessuale per sopravvivere. Secondo lo studio, mentre molte persone del Turkana si trasferivano in nuove aree – di solito urbane o semi-urbane – la separazione dalle famiglie e dalle comunità rendeva più facile fare sesso a pagamento. “Quando i condoms non solo subito disponibili o regolarmente usati, il sesso a pagamento può aumentare il rischio di contrarre l’hiv”, affermava lo studio.
24 agosto 2011 News from Africa
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Re: Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Mar 30 Ago 2011, 12:40
Buongiorno a tutti, volevo segnalare questa iniziativa

http://www.db.com/italia/it/content/un-aiuto-per-il-Corno-d-Africa.html
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Re: Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Sab 26 Nov 2011, 02:29
Una fotografia aerea del campo profughi di Dadaab, in Kenya, uno dei più affollati al mondo, postata su Flickr da Oxfam International, mostra quanto il problema degli sfollati possa essere grave. Nel campo vivono 450.000 rifugiati, la maggioranza dei quali fuggiti dalla siccità [en, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] e dalla guerra civile scoppiata in Somalia nel 1991. Altri 1.500 profughi arrivano ogni giorno.
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Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya Empty Re: Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya

Mar 27 Mar 2012, 17:59
Kenya:profughi somali rimangono a Dadaab
Unchr, scongiurata ipotesi di rimpatrio in zone liberate Somalia

Kenya I profughi di Dadaab e la siccità In Kenya De838210

NAIROBI, 27 Marzo 2012

L'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Unhcr) ha assicurato che i rifugiati somali nel campo profughi di Dadaab, in Kenya, non saranno dislocati nelle zone liberate della Somalia.
Nel bollettino di marzo per l'Africa Orientale l'agenzia dell'Onu ha detto che le ''autorita' nazionali kenyane hanno garantito che i rifugiati somali residenti nel complesso di Dadaab non saranno rimpatriati nonostante le dichiarazioni di alcuni funzionari del governo''


Fonte: ANSA
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