Kenya Sosteniamo l'Africa RossoBlu

Il terzo anno di attività della scuola calcio del Genoa Cfc 1893 in Africa è iniziato nel migliore dei modi.
La festa per aggiudicarsi gli ambiti numeri di maglia delle nuove divise donate da Barabino & Partners è stata un tripudio di sorrisi, capriole e sberleffi.
E’ incredibile vedere tanta felicità nei volti di ragazzini che non hanno nulla, se non una capanna di fango e un tetto di palme secche a ripararli dall’inclemenza del sole, dai pericoli della notte e dall’irruenza della stagione delle piogge.
Il resto è vita di strada, nello slum più povero di Malindi, Kisumundogo.
A pochi chilometri luccicano i resort più esclusivi della cittadina turistica.
Nello stadio del grande Baobab, ventidue piccoli guerrieri indossano la mitica casacca rossoblu e iniziano ad allenarsi. Lo fanno da due anni, tre volte alla settimana.
Guai a chi manca, sono loro i primi a contare le loro stesse presenze.
Indispensabile avere buoni voti a scuola, per continuare ad essere del Genoa.
Qualcuno in questi due anni si è perso per strada.
Ma il Genoa, con la Onlus Karibuni, ha messo in piedi un progetto sociale, mica una “cantera” di futuri talenti! Eppure già un paio di ragazzini del vivaio del Grifone keniota, passati alla leva superiore, quella dei sedicenni, promettono bene.
Li allena Charles Bruno, diciassette anni, alle spalle già un provino col Genoa a Voltri due anni fa e una convocazione nella nazionale del suo Paese, accanto a Mariga. L’accademia di calcio in cui si è inserita la Karibuni-Genoa è competitivo a livello keniota, anche se il direttore tecnico è…un ciclista.
Riccardo Botta ha giocato sette anni nelle giovanili dell’altra squadra di Genova, prima di capire che doveva espiare in Africa.
Per fortuna dall’altra parte c’è Freddie del Curatolo, tifosissimo genoano e ideatore della scuola calcio, nata dalla pubblicazione del suo libro “Genoa Club Malindi”.
In poco tempo sono stati provinati oltre cinquecento ragazzi di strada, scremati fino a ottanta tra i più bisognosi.
Di loro sono stati scelti i ventidue più bravi a scuola e così è ancora oggi. La loro vita è colorata di rossoblu, anche fuori dal campo.
Freddie tiene loro lezioni di filosofia genoana, di educazione civica.
Il team di medici volontari di Karibuni li visita periodicamente, la scuola paga insegnanti di sostegno per controllare il livello di apprendimento.
I migliori, anche quando usciranno dalla scuola calcio rossoblu, saranno sovvenzionati con borse di studio per poter proseguire negli studi.
Alcuni tifosi si sono presi a cuore le sorti di un paio di ragazzini, altri mandano donazioni per acquistare materiale scolastico, scarpe, palloni.
A volte al campo arrivano turisti di fede rossoblu in vacanza, fanno una foto con i ragazzi e lasciano qualcosa. Così la scuola, che riceve anche un contributo annuo dalla società, va avanti.
Si potrebbe fare molto di più, con l’aiuto di più tifosi, ma per il mondo e per Genova sono tempi difficili e ci accontentiamo. In fondo qui bastano quaranta centesimi al giorno per far mangiare un bambino, e costa ancora meno farli sognare.
Un pallone, un campetto, una maglia rossoblu e la speranza di un futuro migliore.

L’iniziativa si può sostenere dall’Italia iscrivendosi alla Onlus Karibuni
(€ 50 l’iscrizione una tantum informazioni a info[@] karibuni.org o rossana.ranieri [@] floracomo.it) ed effettuando una donazione che potrà essere totalmente detratta fiscalmente.
Oppure inviando direttamente anche un piccolissimo contributo a Freddie del Curatolo, scrivendogli preventivamente alla mail info [@] malindikenya.net.
Tenendo conto che con 30 euro, ad esempio, organizziamo una giornata di allenamenti per tutti con merenda, con 60 euro paghiamo un trimestre di scuola elementare a un ragazzo, con 100 euro lo vestiamo per un anno.

Fonte: Canale Genoa

Bellissimo mammussi..io ho iniziato con il completo del Grosseto calcio con 20 maglie complete di pantaloncini come puoi vedere dalla mia foto a lato. Adesso sono in contatto ancora con la società del Grosseto Serie B e del Gavorrano Lega Pro, vediamo cosa riesco a mettere su.