Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

"Ovvero come correre dietro al falegname per due settimane per il portarotolo di cartigienica e vivere felici!"

Eccoci finalmente a casa! Nel vero senso della parola visto che per la prima volta soggiorneremo in casa nostra, simpatica villa sulla casuarina che ci aspetta da circa un anno…

Si e’ deciso in famiglia di far partire prima me, con amica al seguito, per dare una sistemata a casa in vista dell’ arrivo dei mariti, evento che si sarebbe verificato dopo una settimana…Viva la liberta’? Col cavolo!!!

Ma andiamo con ordine…dopo il solito arrivo in stato semicomatoso a Malindi invece di stravaccarci sui letti ci fiondiamo a comprare il minimo indispensabile per la sopravvivenza..fortuna che Malindi e’ piena zeppa di piccoli supermercati perche’ non ho la forza di contrattare appena arrivata…

La casa e’ bellissima ma in un desolante stato di vuoto, niente elettrodomestici…niente soprammobili…niente cibo..una tristezza..cio’ non toglie che e’ la mia casa ed e’ stupenda!!

Per fortuna c’e’ Jeffry…in lingua locale si chiamerebbe house boy io lo chiamo capodicasa vista anche la sua non piu’ verde eta’..uno dei motivi per cui i proprietari di case come la sottoscritta in Kenya se la spassano e perche a fare tutto ci pensano i vari Jeffry della situazione..ma andiamo con ordine..

In questa settimana di solitudine senza la mia dolce meta’ ho scoperto che il Kenya col cappero e’ Hakuna matata!!!! E’ Matata Minghi! (espressione presa dal libro “Come diventare un perfetto Italiano residente a Malinghi “ la cui lettura consiglio a tutti…unito al mitico libro sempre dello stesso autore “I racconti di Nonno Kazungu” le citazioni da questi libri nel racconto abbonderanno…) ossia traducendo in italiano corrente…cavoli amari!!!

Facciamo la spesa: la cosa piu’ semplice del mondo direte voi..si come no…a parte andare nei supermarket e trovare a prezzi stellari piu o meno tutto il necessario fare la spesa significa girare di qua e di la come trottole perche’ una cosa sta la, una di qua, una di su, una di giu…

I copri lampada dal signore barbuto, le cibarie e i detersivi da al razak, le tende da Sabir, i copriletti da Signor Said, ti puoi mettere quanto vuoi a cercare pronto cera per i mobili di legno, una marca c’e’ti deve bastare…per non parlare degli elettrodomestici…per cucina e frigorifero non ce speranza…bisogna andare al rinomato negozio che fornisce assistenza e pezzi di ricambio e pagarli uno sproposito..l alternativa e’comprarli da uno qualsiasi e poi appena si rompono doverli portare a Mombasa…complicato? Non ditelo a me..e neanche un marito ad aiutare!!!!

Ma intendo proprio aiutare fisicamente..alla fine mi sono comprata un carrellino come quello di mia nonna per portare la spesa…L’ unico lato positivo e che non fiatava nessuno quando io e la mia amica andavamo in giro con la bacinella, ma proprio una bacinella che tenevamo un manico per ciascuno…e dove mettevamo la spesa…

Sara’ forse l’ ormai assidua frequentazione di Malindi o forse avevamo facce cosi truci che facevamo paura..chi lo sa..comunque ho cominciato a sentirmi una Muzunghetta..ossia una mezza donna bianca, i Muzunghi siamo noi, quelli bianchi…e in certi momenti mi congraturavo anche tra e me e me per essere riuscita ad inserirmi perfettamente nella realta’ Malindina…soprattutto nell acquistare le cipolle..quelle del titolo appunto, i kitunguù.

Poiche’ l espressione Kitunguù mbili (ossia due cipolle) ha una certa assonanza con qualche insulto della nostra madre lingua e’ diventata una specie di saluto…

Ora comprate le prime cose, ordinate le molte migliaia di altre, messe al sicuro le pentole, piatti tazze e lenzuola portate dall’ Italia inizia la vera battaglia della muzunghetta in kenya…Il confronto con IL FALEGNAME! Per chi ha una casa fatta quasi completamente in legno il falegname sta un gradino sotto Dio..e a volte anche affianco in quanto ti ritrovi quasi a pregarlo..normalmente la procedura per qualsiasi cosa tu debba ordinare..dalle porte ai divani ai porta asciugamani e’ questa: prendono un mare di misure, ti portano a casa l oggetto fatto a meta’, te lo adeguano alle proporzioni piallando e martellando (mezzi moderni giusto un trapano..avvitatori neanche a morire seghetti elettrici sconosciuti) dopo di che scoprono che a furia di correggerlo te lo hanno rovinato e cominciano a rattopparlo, dopo una giornata passata ad attenderlo (Normalmente ti dicono le nove del mattino e se ti va bene arrivano alle due facendoti perdere a vuoto la giornata…) vedendo il risultato finale che risulta normalmente bello ma pieno di toppe tenti una timida protesta ma normalmente stremata non fiati, sperando di non vederlo mai piu’ ma sperando nello stesso tempo che la mattina si ripresenti ad un ora decente in maniera da poter passare qualche ora al mare invece di passarti le vacanze appresso a lui…infatti sono partita senza aver visto manco l ombra del portarotolo di cartigienica ordinato il giorno stesso in cui sono arrivata..mi chiedo se magari aveva un antipatia verso un oggetto cosi strano di cui giusto noi potevamo sentire la mancanza..

Devo ammettere che adesso quando leggo i racconti degli altri sulle meraviglie della popolazione kenyana devo trattenermi dal ridere…spiego meglio…quando passi dallo status di turista da spennare (Muzungu appunto…) allo status di semistanziale, il rapporto che sviluppi diventa paritario, e quello che si verifica e’ l’ incontro-scontro di due civilta’ che stanno agli antipodi…

Ossia..perche’ ti mettono le maniglie alla porta e solo dopo passano la vernice? Perche’ se dici qualcosa ti prendono esattamente alla lettera? Perche’ ti guardano sempre con quell espressione “questi non si accontentano mai...” e ti fanno pure sentire in colpa perche’ ti si e’ scollato il letto o perche’ non c’e’ una chiave che gira in modo normale in nessuna porta di casa?

Perche’ e’ cosi, l’ Africa e’ cosi e non cambiera’ certo perche’ noi Muzunghi ci sentiamo stressati!!!!

E la vacanza direte voi? Bhe siamo riusciti a fare un salto veloce all’ isola di Robinson ma poiche’ ci siamo abbuffate di ostriche al cocco i tre giorni successivi la mia amica se li e’ fatti in bagno..io che ho lo stomaco di uno struzzo mi sono limitata a periodiche visite nello stesso luogo…

Antropologicamente stavolta mi si e’ davvero aperto un mondo… e la cosa risultava evidente nei miei dialoghi con i Muzunghi :

-Poveri bambini muoiono di fame..gli portiamo il pane preso dall albergo e glie lo lanciamo dalla macchina-

-Ah si e poi gli date le banane come le scimmiette di Gede? E poi vi pare che se stessero morendo di fame urlerebbero appresso a voi correndo come matti?-

-Questa e’ una popolazione povera…a uno in spiaggia gli ho dato 5 euro cosi oggi mangia…-

-Ma va? Cosi sicuramente pensera’ di quelli che studiano, poveri pirla…e non lo vedranno mai a scuola…il paese va avanti grazie ai 5 euro-

-Ho portato quaderni e vestiti dall’ Italia e li ho dati in giro…-

-Ci sara’ un bel mercatino con i tuoi jeans al mercato…e i quaderni qui costano 50 scellini non ce nessun bisogno di caricarsi in Italia…-

-Oggi compro la polenta e la do ai bambini!

- Ehi aspirante salvatore del mondo perche’ non vai in una scuola e chiedi di poter mantenere agli studi un bambino povero ma meritevole in vece di fare il solito turista pirlotto?-

…e cosi via…

In piu’ ho capito perche’ tanta gente si compra casa a Malindi…perche’ schiattano dall’ invidia a vedere quello sguardo leggermente perso che hanno i proprietari di case…quell’ espressione che sta tra un ovino e una papaja che ti illumina il viso quando con una certa sufficienza dichiari….

-villaggio? Nooooo…noi abbiamo una casa…..-

accompagnando le parole con una sadica risatina…ecco l ho capito perche’ e’ esattamente quello che e’ capitato a noi….

Ma pole pole ci fai il callo...
Bellissimo il tuo racconto, con il finale di chi muore di fame reale e azzeccato, vaglielo a dire ai turisti dei 15 giorni, che poi a casa ne parlano per anni.
Ho avuto casa giustappunto in casuarina per parecchi anni, l'impatto iniziale con i fabbisogni vari è effettivamente come lo hai descritto tu.
Poi ti ci abitui, tienti da conto se è bravo il Jeffry o house boy di turno, sarà colui che ti risolverà, ovvio a modo suo tutti i problemi.
E ti raccomando, se permetti, non fargli indossare i guanti bianchi quando ai ospiti, sarebbero le solite kitunguù mbili, tanto in voga tra mzunghi residenti che si pensano italoinglesi degli anni de "La mia Africa"
Jambo mkaaji

Messaggio interessante su cui mi piacerebbe opinare. Peró mi riservo i commenti per dopo, prima mi interesserebbe sapere cosa ti piace di Malindi e del Kenya in generale. Voglio dire che dal tuo sfogo mi faccio l'idea di cosa NON ti piace del Kenya pero se hai comprato casa lí un motivo (o vari) ne dovrai pure avere? Sarei curioso di sapere cosa ti ha portato a scegliere il Kenya piuttosto che un altro luogo.
Un saluto.

Bhe il racconto tende all ironico... ovviamente io in kenya mi trasferirei domani stesso..solo che volevo scrivere un po di cose di cui non si parla spesso, i problemi che vengono fuori quando si smette di fare semplicemente vacanza...che sono ovviamente problemini...diciamo che volevo far fare due risate piu che altro...salvo il pezzo sui turisti dei 15 giorni che e' un argomento che mi sta terribilmente a cuore perche la superficialita della gente in questo paese fa danni veri...

Guanti bianchi..per l amor di dio....ti dico solo questo, al residence abbiamo fatto le magliette per gli houseboy e mio marito se le metteva pure lui per sentirsi partecipe...per carita' Jeffry e' un santo...
Franco poi aggiungero l appendice..."Vita con l houseboy...."

laddydot,
solo chi ha provato ti capisce,
sto' ridendo leggendo il tuo racconto,
per una mensolina 30cmx 20 ci sono
voluti 3 viaggi da manbrui a malindi, e solo dopo 20 giorni
e' stata montata !!!!!
il letto, e' stato si prenotato a febbraio, ma con ritiro a ottobre,
.... se tutto va bene x natale lo avremo.
ragazzi, il kenya e' bello anche x questo.

Parole sante laddydto....
Pensa che io tra un po devo andare giù ad arredare tutta casa,fare giardino, comprare tutto di più...stoviglie, pentole.....mobilia, elettrodomestici.....insomma tutto...mi sono dato 1 mese di tempo per finire casa ma non so se ce la farò visto come sono i kenioti!!!!

Eheheheh...Bel racconto...complimenti!!!!E grazie.

perchè non comprare in Italia e spedire con un container? I bar e altri negozi di Italiani che ci sono in Kenia, comprano in Italia l'indispensabile e poi lo spediscono con un container (ci sono tanti corrieri che lo fanno) e dopo 10 giorni al massimo potete avere Tutte le Vostre cose a casa Vostra in Kenya.

per due motivi cara....il container costa un occhio e va bene solo per le quantita molto grandi....
se prendi la residenza ti offrono la possibilita di spedirne uno gratis..se no sono soldi!!!!! E poi tante cose le devi comunque far fare li su misura....solo per gli elettrodomestici ne varrebbe la pena...

Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

Re: Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

Re: Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

Re: Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

Re: Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

Re: Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

Re: Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

perchè non comprare in Italia e spedire con un container?

Re: Muzunghi, muzunghetti e kitunguù

Re: Muzunghi, muzunghetti e kitunguù