kenya-Gente Viaggi Tour Operator

Gente Viaggi, è nato un nuovo tour operato
Il Gruppo Sibilla Viaggi ha oggi presentato al mercato italiano il nuovo tour operator Gente Viaggi. «Il nuovo operatore nasce con l’intenzione di non essere generalista, di diversificarsi selezionando l’offerta per servire un target di clientela medio/alto - annuncia Nunzio Viscovo, direttore commerciale di Gente Viaggi -. Una programmazione esclusiva, ma con particolare attenzione al rapporto qualità - prezzo». L’operatore sarà ufficialmente operativo online tra pochi giorni sul sito web www.genteviaggi.org dove proporrà offerte sull’Oceano Indiano (Seychelles, Mauritius, Maldive, Kenya, Messico, Santo Domingo, Cuba e Jamaica), sul Mare Italia (Sardegna, Sicilia, Campania, Puglia), su Croazia e sui segmenti Natura&Benessere. «Il nostro mercato di riferimento sarà il Centro-Sud Italia – prosegue Viscovo - . Il prodotto sarà venduto dalle nostre agenzie Sibilla Viaggi e da 2 mila 500 agenzie selezionate, quelle che ci possono rappresentare degnamente». Ilsito web avrà una doppia rilevanza «b2b e b2c, cioè le prenotazioni saranno possibili per agenti di viaggio attraverso aree riservate, ma anche per il cliente finale – termina il titolare del tour operator
Andrea Rosati».

Venerdì, 19 Marzo 2010

Target medio alto? Bisogna intendersi con le parole. Premesso che, per l'amor di Dio, ognuno si sceglie la vacanza come gli pare, ma spesso chi compra pacchetti precotti appartiene alla categoria di coloro che non sanno le lingue, vogliono gli spaghetti all'equatore, credono che fuori dal villaggetto ci sia il babau, hanno le pezze sulle chiappe ma devono illudersi di di essere dei rotshild per una settimana o due. Normalmente, il loro argomento di conversazione, non è il viaggio precedente, ma il villaggio che hanno trovato durante il viaggio precedente, e c'è una bella differenza.

Me la scusino, ma ho una idiosincrasia per l'italiota medio frequentatore di villaggio medio. E mi sembra inappropriato definire personaggi del genere come appartenenti al "target medio alto". Sono polli che abboccano a spendere delle cifre spropositate, che è un altro discorso, secondo me.

Brava Katia. :-)

Ciao Katia, condivido in linea di principio il tuo ragionamento.
Chi arriva per la prima volta in Kenya e non ha una grandissima esperienza di viaggi, si affida di solito ai classici panchetti. Non vedo nulla di male. Certo che chi arriva in Kenya e sta chiuso dentro il suo, magari dorato
resort e si limita ad una sommaria conoscenza dei "dintorni", poteva anche risparmiarsi la fatica per arrivare fino a qui!
Sono anche tantissimi però che acquistando il pacchetto, una volta arrivati, vanno alla scoperta e si "buttano".
Non gli metterei tutti nello stesso calderone. Penso che nella stragrande maggioranza, un po tutti noi siamo arrivati, la prima volta, con i pacchetti, io per primo!
Ci sono sempre le due grandi categorie, turisti e viaggiatori.

Per definizione, i viaggiatori partono ma non sanno quando tornano, ergo, io mi ritengo comunque sia (purtroppo) una turista.

Anche io talvolta ho comprato dei pacchetti, soprattutto quando ero una ragazzina inesperta e se costavano molto poco ( i famosi 2 x 1 dei rullini). Ovvio che se rimedio una settimana al volo e vado in mar rosso mi prendo il pacchetto, ma questo non vuol dire che ritendo di avere qualcosa a che fare, ad esempio, con quei miei compagni di "viaggio" a Hurgada che millantavano un curriculum inesistente dicendo di essere stati alle maldive, averle trovate meravigliose e avere noleggiato una jeep (a proposito) per girarsele. Scusa, sono snob, orgogliosamente snob, ma con quella gente non so se tu ritieni di averci a che fare, io no.

Io viaggio spesso da Backpaper, non solo in Kenya, e noto che sono quasi sempre gli stranieri a viaggiare come me, pochissimi gli italiani. E resto dell'idea che il soggiorno negli all inclusive, con tanto di panzoni di mezza età che si sfidano al gioco aperitivo e ballano come ippopotami la sigla del villaggio, sia una tristerrima e miserrima caricatura.

Io ho una amica che mi dice sempre che viaggerebbe volentieri come me, ma non sapendo l'inglese, non ne ha il coraggio e non si fida, si compra i suoi all inclusive, e la trovo onesta. Una mia conoscenza, per contro, fino al mese scorso mi implorava di organizzarle un viaggio (quello più lontano che aveva fatto era Modena-San Giovanni in Persiceto) e dopo avere comprato una settimana all inclusive al Garoda, dalla quale è appena rientrata, si crede un incrocio tra Karen Blixen, Kuki Gallman e Corinne Hoffman, e mi guarda dall'alto in basso perchè "ma come tu non eri in un villaggio?". Premesso che anche per me due settimane, benchè in autonomia, sono semplicemente un assaggio, data la complessità africana, non ti nascondo che l'atteggiamento della donzella di cui sopra mi porta a detestare oltremodo i "tipi da spiaggia" dei villaggi, peraltro efficacemente descritti anche da Marco Travaglio.

Sono snob. Proud to be!

ciao Katia, io sono una di quelle che non sa l'inglese, ballo con la panzona come i ippopotami, parlo dei mie viaggi anche quelle delle maldive ecc,. Ho preso il mio primo volo a 54 anni, non prima perche a tua attuale etta' compiuta e' nato il mio terzo figlio.

Nei tuoi occhi che persono sono io

Io mi vedo come una zingera. Ho portato in campeggio i miei figli una a 3mesi ´l'altra a 14mesi in tenda, e ho fatto tutte le coste della bella Italia,Korsica ed ex Jugoslavia cambiando sempre. Con il 3 figlio poi con una ruolottina.
Fino a ieri, quando per la salute del mio marito potevo viaggiare, ho comperato sempre volo- hotel insieme. Questo pero non vuol dire, che non mi muovo fuori. Allora dove e' il problema per questo tipo di ferie. In Kenya ho preso 7volte su 11 un altro albergo, uno solo era allinclusive. Io devo cambiare posto, come i zingari.
Io rispetto tutti i viaggiatori, turisti, e penso basta andare e aprire le orizzonti per questo bel mondo.

saluti da una che non sa l'inglese, scrive male italiano, ma piace viaggiare
annemie

Vero! Non ci avevo pensato.
Brava anche Anemie

Annemie, mia madre (fino a ieri terrorizzata dall'aereo) ha fatto due viaggi, non sa l'inglese, non ha comprato pacchetti perchè con lei c'ero io. Adesso ha rotto il ghiaccio, potrebbe fare dei viaggi anche da sola, ovvio che a quasi 70 anni non potebbe che comprare da un tour operator. Ma forse, anche no.

Quello che dico io, è meglio di niente, il pacchetto o l'all inclusive, basta che chi ci va non voglia spacciarsi per Bruce Chatwin, perchè fa ridere.

E come bene dici, basta che apra degli orizzonti. Ma credimi, il 90 % di chi ci va, i propri orizzonti ce li ha belli che limitati, esattamente come prima. Vanno, ballano come gli ippopotami (mi spiace, sono orrendi) mangiano spaghetti e tornano a casa a spararsi il Grande Fratello, esattamente come prima.

E poi tu, ammesso e non concesso che parli male l'italiano (non mi sembra) è perchè sei di lingua tedesca... Guarda che l'alto adige lo conosco molto bene, ci vengo da 40 anni... E guarda che i medesimi che io descrivo con orrore sono gli stessi che si lamentano perchè nella enoteca di Caldaro l'oste si rivolge loro con accento tedesco, e vaglielo a spiegare, che l'oste è tedesco... A te stanno simpatici? A me no.

sono contenta che qui in Alto Adige si cresce e si vive con 2 culture diverse, rispettando sempre l'uno e l'altro.
Katia, sono contenta che frequenti la nostra regione, e penso che tu passeresti e addaderesti anche qualche giorno nella nostra baita, che e'senza luce e senza bagno. O sbaglio? Credo di no.
E bello rifuggiarsi in questo posto, ti vai a letto come le galline, e ti svegli con il canto degli uccelli. Facendo colazione si vedano gli scoattoli che saltono da un albero all'altro.Bello, bello. Che pace!

Katia Goldoni ha scritto:Per definizione, i viaggiatori partono ma non sanno quando tornano, ergo, io mi ritengo comunque sia (purtroppo) una turista.

Il viaggio è un'esperienza prima di tutto intima, molto soggettiva, e forse non esiste una linea che possa definire cos'è' un viaggiatore. Alcuni pensano che viaggiatore sia solo chi viaggia per 4 mesi di seguito oppure chi va nei posti poco famosi. Il viaggiatore parte anche per una settimana, anche in certi posti super turistici, indipendentemente dal budget a disposizione. Viaggia per vivere e non solo per vedere. Non l'interessa sola arrivare ma anche il percorso, scopo non e' la meta ma il viaggio stesso. Vede con l'occhio dell'anima e non solo quello della razionalità, ma... mi rendo spesso conto che nei paesi con una cultura molto differente, delle volte riesce veramente difficile. E curioso, non si sofferma solo nella piazza e va anche oltre, spingendosi in quartieri o viuzze dove vanno solo i locali, ama
perdersi. Usufruisce di servizi per la popolazione locale si mescola ai locali, si adatta e non si scandalizza se trova un capello nel lavandino, il geco sopra il letto o la cucaracha nel pavimento. Ho avuta la fortuna di nascere Greco e
diventare Italiano, vivere negli States e girare molto per lavoro e mi ritengo viaggiatore anche nella gita fuori porta.
Non è poi così difficile essere viaggiatori!
Internet, sta paradossalmente smussando i misteri, cancellando le fiabe ed i miti rendendo la vita monotona, confezionata e ripetitiva. Gli spazi vuoti non esistono quasi più o sono spazi impossibili. Esistono montagne con il semaforo per gli scalatori, si fa la coda per accamparsi nel deserto del Sahara, sotto le rocce del Tassili; i rinoceronti di Ngoro-Ngoro hanno tutti il loro nome e si trovano nei stessi posti, gli indigeni posano per cineprese in T-shirt e bevendo lattine di coca-cola. Le grandi paure ataviche si sono trasformate in paure logistiche: paura di perdere l’aereo o una coincidenza, costi eccessivi, ecc. L’apporto culturale del viaggio si traduce nell’esaltazione di un feticismo degli oggetti-ricordo, delle fotografie scattate, dell’esotico in carta patinata e dei filmati da proiettare a testimonianza dell’esperienza vissuta. Ne fanno le spese l’originalità, la genuinità e la spiritualità delle tradizioni e dell’arte dei popoli visitati. Molti paesi dell’Asia, dell’Oceania, dell’Africa e del Sud America subiscono forti pressioni da parte dell’industria del turismo e modificano tradizioni e culture in funzione del consumismo di massa. Era prevedibile che in un mondo in cui grandi distanze sono coperte in poche ore da aerei sempre più veloci, diventi sempre più stimolante la ricerca di destinazioni sempre più “esotiche”, la ricerca dell’”impossibile” e del diverso da parte dell’uomo sedentario e comune.
Non c'è solo il nero o il bianco Katia, anzi la stragrande maggioranza si muove nel grigio, certo ognuno con il suo
bagaglio culturale, il suo carattere ed il suo vissuto, e non me la sento di buttare la croce a tutti quelli che per il fatto di prendere il pacchetto, ballare magari come ippopotami, e fare il gioco dell’aperitivo sono tristerrime e miserrime caricature.
Senza rancore e nessuna voglia di polemica, amici? Anche se, forse sei un po troppo snob per i miei gusti!

Annemie, la hutte è bellissima, ma che belle foto che posti sempre! Una mia amica ne aveva una agli oclini, senza bagno, qualche topolino che gironzolava qualche volta, ma bellissima... Ci siamo fatte certe risate lì.. Ma la tua è proprio bella bella bella!!!!

io non vedo dove sia il problema. parlo da assistente turistico. ogni giorno il mio lavoro mi porta a rappportarmi con target diversi, che mi stupiscono sempre più. ci sono ospiti che vorrei ammazzare per le domande inutili che fanno, altri invece che non smetterò mai di ringraziare per le cose che mi hanno insegnato.
Purtroppo al mondo non tutti hanno potuto studiare, e non tutti quelli che hanno studiato hanno potuto mettere in pratica ciò che hanno imparato, e non solo.. ho avuto ospiti molto umili che di propria iniziativa si sono avventurati in Paesi a loro sconosciuti, senza saper inglese, senza saper dove andare... ho avuto ospiti al contrario, che si sono rifugiati nella mia struttura per una settimana, gente di un certo livello economico-sociale caratterizzata da un ricco c/c ma con la puzza sotto il naso, che sapeva parlare benissimo inglese, abituata a viaggiare con i maggior TO ma che in Kenya non ha fatto neanche il safari, guarda un po'! Quindi? Come la mettiamo? ognuno fa turismo a proprio modo...
Katia perdonami se te lo dico, io non criticherei chi è in villaggio e fa il gioco aperitivo, piuttosto che ballare la sigla... certo potresti non condividere, ma non è bello criticare... Ognuno ha il suo modo di svago.. e tu non puoi sapere cosa ha lasciato in Italia quella persona che va a divertirsi in quella settimana... c'è chi si svaga facendosi 5 gg di safari, c'è chi si sdraia dalla mattina alle 8 sino alle 18 sotto il sole, c'è chi si diverte con qualche beach boy, e c'è chi si diverte facendo balli e giochi con l'animazione.
vi racconto una chicca e chiudo: una signora italiana 70enne a santo domingo mi fa: oh ma come sei carina.. ma come lo parli bene l'italiano.. e dimmi dimmi dov'è ke lo hai imparato?!! immaginate la mia faccia perplessa, essendo io di bari! ciao ragazzi

Lisyna hai ragione " il mondo è bello perchè è vario" non tutti amiamo le stesse cose,ognuno viaggia come può e non c'è niente da criticare.Di norma noi preferiamo organizzare da soli i viaggi ma anche il classico pacchetto preso all'ultimo momento non lo disdegniamo!

Vi rimando alle mie considerazioni nel topic sugli italiani visti dagli italiani residenti a Malindi.

Giudicare è bellissimo, altrochè, serve a tentare di evitare di diventare così. Finchè avrò un briciolo di salute mentale giudicherò gli italioti al villaggio, i tronisti, quelli che fanno il vip watching a milano marittima, e non si capisce chi sia peggio loro o le braccia rubate all'agricoltura che vanno a guardare: se non li giudicassi, vorrebbe dire che quella gente mi va bene così. Ma per l'amor di Dio.

io mi stavo riferendo a quello che hai scritto in questo post Katia. ognuno esprime le proprie considerazioni.
io nn ho detto che te nn devi giudicare, è chiaro che anch'io ho le mie impressioni e le mie considerazioni su tutti, però non li critico in maniera dispreggiativa. è questo che non condivido.
sottolineo che parecchie considerazioni fatte da te le condivido, ma è nel modo di esprimersi che mi dissocio.
bye.

lisyna ha scritto:
sottolineo che parecchie considerazioni fatte da te le condivido, ma è nel modo di esprimersi che mi dissocio.
bye.

Ma mi esprimo anche peggio, se vogliamo: resto dell'idea che certa gente, prima di avere un passaporto (e un certificato elettorale) dovrebbe fare un esamino.

L'italia è una nazione allo sfascio perchè abbiamo abdicato al senso critico, altro che storie. I riferimenti culturali, sono i tronisti: i frequentatori dei villaggi (fatte salve rare eccezioni) sono i loro degni epigoni. Se vogliamo saltarci fuori, occorre una rivoluzione culturale: come bene ha detto un economista italiano (poi se vuoi ti dico chi è) non si può essere ricchi e ignoranti per più di una generazione. E molto spesso gli eroi di cui stiamo parlando non sono nemmeno ricchi, vorrebbero esserlo, che è ancora peggio. Non si può essere gentili con questa gente. Leggi qua se ne hai voglia:

http://masaghepensu.splinder.com/post/21243341/Tipi+da+spiaggia+crescono...

letto.. un lieve sorrisino, ma perchè lavorando in un villaggio sono categorie che ogni giorno passano sotto i miei occhi, e non ti nascondo che anch'io qualche volta ho pensato che certa gente non dovrebbe neanche viaggiare ( ma lavorativamente parlando, menomale ke ci sn loro x me).. Diciamo che il 90% della gente frequentatrice di villaggi è quella descritta nell'articolo che mi hai allegato al post, però che farci? ognuno se la vive nel rispetto dell'altro... bisogna accettare le realtà altrui... ho avuto gente che ha preso l'aereo solo perchè era in viaggio di nozze... non la critico! anzi.. io son stata fortunata che grazie al mio lavoro ho iniziato a prendere aerei.. altrimenti.. chi avrebbe mai visto il kenya, Cuba, e tutte le altre parti che nn sto qui ad elencarti...
e ti dirò che se forse non avessi fatto questo lavoro, possibilmente il passaporto lo avrei fatto solo per andare in viaggio di nozze in un villaggio turistico e divertirmi. ognuno vive come può.. anch'io non sopporto determinate categorie di persone... ma ci sono e bisogna anche saperle trattare...
detto ciò,passo e chiudo. notte

Ma infatti, ci sono e bisogna saperli trattare, e meno male che ci sono, la mia invettiva è nata dal fatto che quelli verrebbero considerati il cosiddetto target medio alto: vanno benissimo, ma il target medio alto non è quello. Perchè l'hanno scorso all'internet point del meraviglioso ostello dove dormivo a Singapore c'erano 20/30enni australiani, studenti o giovani lavoratori, che hanno visto più mondo di me che di anni ne ho 40, americani studenti di Harvard che viaggiavano zaino in spalla, padri francesi 50enni con figli adolescenti e anche coppie neozelandesi ultracinquantenni dediti allo studio minuzioso della lonely, quello è il target medio alto... Quelli cui si rivolge questo neonato touroperator (e complimenti per il coraggio, visti i tempi) al massimo, sono i cumenda o i figli di papà che aspirano a entrare nel GF come nel film di Veronesi, ma è un'altra cosa. Passo e chiudo anche io.

quello non è un target medio alto a mio parere, quella è proprio un'altra categoria. non dimentichiamo la differenza tra turista e viaggiatore.
cmq tornando al TO a mio parere, ma per carità solo mio, è una gran cavolata dichiarare che ci si vuole rivolgere ad un target medio alto. in base a cosa effettui le selezioni? in base al reddito? ( molta gente ignorante è piena di soldi e può permettersi cose che chi ha un minimo di cultura generale nn può) oppure vogliamo selezionare la gente in base agli agenti di viaggio incompetenti? (la gente che veniva in Kenya non sapeva che c'era il fenomeno delle maree) ... direi che per fare business qualsiasi categoria possa andar bene, tanto la gente con target "medio-alto" come è stato definito, gente organizzata, gente esperta nei viaggi fai da te, quelli che hai citato te su, nn si appoggerà mai ad un TO.

Ma quanto quoto, Lysina, quoto in tutto... E quanto agli agenti di viaggio incompetenti... Che non si lamentino poi, se le agenzie, anche quelle più quotate, nella mia città, le vedo sempre semivuote... Molto spesso i titolari sono anche persone con parecchi anni di esperienza nel settore, ma se mi trovo seduta di fronte, le rare volte che ho provato a metterci piede, una ragazzina di 18 anni, appena presa da adecco et similia col proposito di pagarla una miseria, che mi guarda con gli occhi sbarrati "Ma lei ha viaggiato proprio tanto, sa?" Esco con preventivi che mi chiedono il triplo anche solo per un biglietto aereo, rispetto a quello che trovo in rete, secondo loro poi cosa devo fare? Comprare lì o in rete?

Ti racconto solo questa: anni fa cercavo i biglietti per la thailandia: in agenzia, me ne hanno trovati, ma costavano davvero il triplo rispetto a quelli che mi sono poi comprata a Bologna, direttamente agli uffici della Thai. Ed erano gli stessi biglietti, a cavallo degli stessi giorni, con la differenza che le impiegate della thai si sono sbattute, tra l'altro, a trovarmi coincidenze molto più comode...

A proposito di agenti di viaggio incompetenti...

se per questo lo dicono anche a me che ho 26 anni le banconiste delle adv... ma quanto viaggi?!!! scusami se sono un'assistente turistico!!! cmq te ne dico un'altra e poi chiudo.
vado in un'agenzia e chiedo un volo per zanzibar, ero agli inizi del mio lavoro per cui nn mi andava di chiedere "favori" a chi conoscevo, per cui decido di chiedere un preventivo.. la ragazza mi fa: scusami una domanda un po' così... io pensando si riferisse al posto in aereo o cose simili: dimmi lei: ma che ci vai a fare a zanzibar?!!! (ma saranno azzi miei no?) io: ci sei mai stata a znz? no.. ecco poi ne riparliamo... alla fine ho preso un volo on-line!!!!
altro esempio: kenya, luglio, si esce dal periodo delle piogge, periodo incerto, spiaggia piena di alghe, mare decisamente non limpido... la gente arrivava con aspettative diverse.. secono il loro agente di viaggio luglio e agosto era il periodo più bello.. certo poi che fa a gennaio nevica come in Italia?
più che alla clientela ( che poi è quella che porta i soldi e fa crescere economicamente il tour operator), io punterei più sul personale target medio-alto.

Lysina, sono stanca di fare il mio lavoro, ci mettiamo in società? Organizziamo viaggi non precotti e diamo assistenza ai timorosi... sarebbe una figata.... c'è già una agenzia di ravenna, si chiama backpapers travel... Prima o poi andrà a finire che lo faccio

ma sai che l'ho sentita.. nn la conosco direttamente però ne ho sentito parlare... farò delle ricerche in internet... io ci sto però con base in kenya... ora sto in Italia e me ne voglio scappare...

never say never

Katia Goldoni ha scritto:Lysina, sono stanca di fare il mio lavoro, ci mettiamo in società? Organizziamo viaggi non precotti e diamo assistenza ai timorosi... sarebbe una figata.... c'è già una agenzia di ravenna, si chiama backpapers travel... Prima o poi andrà a finire che lo faccio

Mi intrometto in questa discussione anche e perchè a parte voli pindarici personali, tratta un argomento interessante
nel quale ci ho sguazzato e ci sguazzo da parecchio tempo.
Dunque le agenzie turistiche si potrebbero dividere in due categorie, le altamente specializzate che lavorano con pochi ma qualificati tour operator e quelle che io chiamo "chi piu ne ha piu ne metta" nate sopratutto con l'avvento del franchising.C'è da fare un distinguo per quanto riguarda il personale ed è secondo me sbagliato il fare di tutta l'erba un fascio, come in tutti i lavori vi è personale preparato e personale che si è messo lì giusto per avere lo stipendio a fine mese, ma che ovviamente ai proprietari delle agenzie costa molto meno.
Anche tra la clientela vi è da fare un distinguo, la gran parte di chi si rivolge alle agenzie è clientela che si fa confezionare il pacchetto e si fida di quanto gli viene loro proposto; poi vi è la categoria dei clienti che io chiamo "saputi" sono quelli che anche se mai stati in determinati luoghi si riempiono la testa di internet, guide varie e consigli di amici e questi si presentano in agenzia con la consapevolezza di saperne di più di chi sta dietro al banco.
Ad essere obiettivi può capitare anche questo ma da qui a dire che tutto il personale delle agenzie non è in grado di svolgere il proprio lavoro c'è ne vuole.
Ora per tornare al discorso iniziale dove si parla di clienti legati alle comodità, allo stare chiusi nel villaggio,hai viaggi precotti ec ec, nel campo turistico ci vogliono anche questi e secondo statistiche questa clientela rappresenta un buon 80%.
Tanta gente invece che non si rivolge alle agenzie in Italia, nel nostro caso, si fa organizzare il tutto da agenzie locali o da beach boys, e chiedo scusa a Katia ma leggendo la cronaca del tuo recente viaggio in Kenya l'ho riscontrato.
Va da sè che la categoria si distingue in turisti e viaggiatori, tantè che io sono un acceso sostenitori di questa seconda, ma credetemi non è da tutti ed è comunque una categoria che si raggiunge dopo una buona esperienza e tra questa rientra anche l'all inclusive, il gioco dell'aperitivo e il cabaret clienti nella discoteca del villaggio.