Kenya----il nostro viaggio in kenya

Dopo tutti i consigli che mi avete dato, ecco il nostro racconto di viaggio!!!!!!!!!!!! e grazie ancora a tutti per la collaborazione! Per il safari ci siamo rivolti a Kivuli .... a parte un problemino con l'hotel a Nairobi tutto liscissimo, w l'efficenza africana!!!

Il viaggio è stato bellissimo, dopo un volo interminabile atterriamo finalmente a Nairobi, dove l'autista ci preleva all'areoporto per portarci al Masai Mara. Siamo solo io e mio marito, nairobi è nuvolosa, trafficatissima e inquinata, l'odore dello smog satura l'aria e si unisce a quello della gente ed al profumo della terra e delle spezie. Il Kenya è un paese forte, dai colori vividi, dagli odori intensi, le immagini che ci scorrono davanti agli occhi per le strade dissestate sono indescrivibili. Una carambola di uomini in abiti tradizionali e occidentali, donne coloratissime con ogni carico possibile addosso, muli, mucche scheletriche ed ossute, bambini sorridenti, capre, catapecchie fatiscenti in lamiera e cemento, spazzatura ovunque.
Ma nel bush è diverso. Appena ti addentri nella vegetazione e sulle strade sterrrate tutto si placa. Nella bellezza della savana, si intravedono villaggi masai, capanne di fango e makuti, pastori alti e sottili nei loro abiti rossi, bimbi festanti, cani randagi.
I parchi sono mozzafiato, gli animali a pochi metri dal pulmino. Gli spazi dilatati all'infinito, la luce nitida ed accecante quanto la polvere che entra in auto dai finestrini.
Vediamo la grande migrazione degli gnu, elefanti, zebre, bufali, leoni, cuccioli e altre decine di animali ....
Avvicinandoci alla Costa la vegetazione si fa più fitta e la terra più rossa. La foresta tropicale satura l'orizzonte, l'Africa è bellissima e festante. L'impressione non è di povertà, ma solo di un popolo orgoglioso che vive un mondo diverso dal nostro, con altri tempi, altri valori, altri ritmi. Quando cala la notte si fa un buio intenso e le stelle sono più belle. La notte è così profonda che sembra vuota, ma il silenzio si riempe di suoni per me indecifrabili. Con la luce torna la vita, e il mondo si popola inaspettatamente di persone ed animali.
Watamu è poco più di un villaggio, il Lonno Lodge dove soggiorniamo per due notti da favola. Aldo e Silvia rendono davvero speciali i nostri due giorni al lodge (davvero troppo pochi, ma torneremo!) e ci fanno sentire come vecchi amici. Facciamo una splendida escursione all'estuario del fiume Sabaki , fino a Che Shale .
Malindi invece è una piccola città afro italiana. Dell'Italia un campionario del peggio. Ottantenni con occhiale griffato accompagnati da giovani pulzelle in cerca di danaro, donne di mezza età ingioiellate e col capello sciolto salgono su fatiscenti motorette dietro a ventenni aitanti. I ragazzi del posto ti assalgono offrendo ogni tipo di servizio, dalla gita guidata alla marjuana. Al bar Karen Blixen ci sono più romani che a Campo dei Fiori, ma con grande gioia c'è anche l'espresso. Dormiamo in un b&b a fianco alla moschea. C'è il ramadan ed il mullah canta dalle 5 del mattino alle 11 di sera. La casa swahili in cui siamo è bellissima, due giardiani masai al cancello ed una cameriera tutta per noi. Anche qui siamo i soli ospiti.
Dopo due giorni inizia a piacerci pure Malindi, conosciamo LJMalindi e passiamo con lei ed il marito un bellissimo pomeriggio. (E scopro con una certa ingenuità che i succhi di frutta in Kenya si fanno tutti con la frutta fresca.... che buoni!!!!!!)
L'ultimo giorno a sud è incredibile. Attraversiamo la Costa fino a Kilifi, se potessi arrivata sul Creek straccerei il biglietto di ritorno.
Non faccio che chiedermi se davvero potrei abituarmi a vivere qui....
Mombasa è indescrivibile. Sporca, caotica, zeppa di gente di tutte le razze che satura strade e vicoli, frutta coloratissima , negozi fatiscenti, la solita sporcizia, profumi ed odori, suoni .... Alle sette partiamo per Nairobi col treno , l'unico del Kenya, quello lasciato negli anni 60 dagli inglesi. Cuccetta di prima classe. Al ristorante facciamo incontri interessanti con vari giramondo, le lenzuola hanno uno strano colore, ma metto un bel pigiama e dormo comunque come un sasso. Prendiamo il tutto con gioia e leggerezza. Forse ci stiamo abituando a questo strano paese, o forse sappiamo che tra tre giorni saremo a casa. Nairobi stavolta , la terza, mi sembra un'altra città. Vedo studenti, viali ben tenuti, ville spaziali, alberi blu di Jacaranda, grattacieli lindi, la casa di karen Blixen, le giraffe del Giraffe Center, Kibera, la baraccopoli, e ceno al Carnivore, uno dei ristoranti più famosi dell'Africa, dove cuociono su un braciere ogni tipo di carne, dal pollo al coccodrillo, per servirtela a ruota sul piatto staccandone i pezzi da grandi spade masai.
Non resta che tornare. Passiamo dall'affollato e fumoso bar dell'areoporto diNairobi a quello lindo e asettico di Amsterdam.

Potrei scrivere ancora per ore , ma sarebbe inutile.... non resta che provare per credere....

grazie del resoconto, hai dato proprio l'idea del Kenya........ritornerai????

Grazie Viky..del tuo racconto...l' ho letto tt d'un fiato..e un po' mi e' sembrato di stare giu'....

ma che bel racconto di viaggio!!!!!!...grazie Viky!!!!!!!

Bellissimo racconto Viki, di quelli non viziati da facili pietismi, che a volte stravolgono la vera realtà del Kenya quello vero.
Complimenti.
Hai scritto tra l'altro:"Attraversiamo la Costa fino a Kilifi, se potessi arrivata sul Creek straccerei il biglietto di ritorno.
Non faccio che chiedermi se davvero potrei abituarmi a vivere qui....."

Chi scrive il biglietto di ritorno lo ha stracciato spesso, in quanto all'abituarti a vivere giù, è fattibilisimo, basta entrare in punta di piedi nella realtà kenyiota e guadagnarsi la fiducia della gente locale, indipendentemente dal luogo dove ci si trova, la caotica Nairobi o l'italianizzata Malindi.

Bel racconto davvero! Hai tocato con delicatezza ogni punto della tua vacanza. Chi non conosce il Kanya sarà sicuramente invogliato e noi che la conosciamo ci stiamo struggento di nostalgia.

francorosso ha scritto:Bellissimo racconto Viki, di quelli non viziati da facili pietismi, che a volte stravolgono la vera realtà del Kenya quello vero.
Complimenti.
Hai scritto tra l'altro:"Attraversiamo la Costa fino a Kilifi, se potessi arrivata sul Creek straccerei il biglietto di ritorno.
Non faccio che chiedermi se davvero potrei abituarmi a vivere qui....."

Chi scrive il biglietto di ritorno lo ha stracciato spesso, in quanto all'abituarti a vivere giù, è fattibilisimo, basta entrare in punta di piedi nella realtà kenyiota e guadagnarsi la fiducia della gente locale, indipendentemente dal luogo dove ci si trova, la caotica Nairobi o l'italianizzata Malindi.

grazie! aver lavorato per qualche anno nell'ambito della cooperazione allo sviluppo mi ha insegnato molte cose.... e mi ha fatto guardare ai paesi in via di sviluppo con occhi diversi e meno presunzione nel pensare che il nostro modello di vita sia per forza il migliore... sul fatto di vivere giù, bhè non lo vedo così impossibile, anzi!!!

Bello Viki davvero....
è quello che ho provato io la prima volta in Kenya e che tutt'ora che ci vivo sento sempre di più....
Non è facile abituarsi a tutto ciò....ma ti assicuro che quando ci riesci è molto più difficile uscirne......
Complimenti......hai colpito nel segno!!!!

kivuli ha scritto:Bello Viki davvero....
è quello che ho provato io la prima volta in Kenya e che tutt'ora che ci vivo sento sempre di più....
Non è facile abituarsi a tutto ciò....ma ti assicuro che quando
ci riesci è molto più difficile uscirne......
Complimenti......hai colpito nel segno!!!!

Già all'areoporto di Amsterdam avremmo voluto tornare indietro.... Ma le abitudini sono dure da lasciare... ;-)