Re: Kenya Adozioni a distanza con metodo diretto

complimenti Ayub, di come ti sei spiegato e dicome hai imparato bene l?italiano, nn è da tutti....

aiutare, comunque farlo nel modo che si ritiene piu' giusto e possibile e nelle proprie possibilita'. comunque farlo perche' non e' mai sprecato, non e' mai inutile. quando lo fai hai sempre la sensazione che non e' abbastanza e che comunque potresti riuscire a fare di piu' ma serve. quel poco che si riesce a fare unito al poco degli altri mano mano prende forma e consistenza e puo' crescere sempre ed ancora.

ayub ha scritto:ciao a tutti! sono ayub, uno degli uomini kenyoti di cui parlavate.
avendo lavorato per alcuni anni con ong a nairobi e kajiado (maasai land) e con un po' di esperienza della vita della costa ed essendo nato in un villaggio ai confini con l'uganda, credo che
ogni associazione arrivi in kenya con un'idea di cosa voglia dire aiutare il kenya. ognuno sceglie il proprio modo, il modo migliore per aiutare i kenioti: chi offre lavoro, chi invia soldi, chi paga l'istruzione... lo scopo però è lo stesso. credo che il grande problema delle associazioni sia quello di non coordinarsi, di non accetarsi a vicenda, di non collaborare ma volere ognuno il proprio progetto. in maasai land mi è capitato di vedere un pozzo scavato senza la pompa per l'acqua mentre sono sicuro che un'altra associazione avrebbe avuto la pompa ma il pozzo è ancora fermo. le associazioni che lavorano con i ragazzi di strada sono tantissime ma il problema dei ragazzi di strada è sempre lì. perché? forse con la collaborazione fra associazioni si potrebbe superare gli orgogli personali per raggiungere degli obiettivi comuni.
quindi io credo che sia utile allo stesso modo dare lavoro a 40 persone e inviare soldi a famiglie bisognose se alla base c'è il cuore di aiutare.
quindi, se c'è chi ha la volontà di inviare soldi alle famiglie potrebbe esserci qualcuno che vive in kenya che potrebbe seguire il modo di spendere i soldi e i progressi delle famiglie.

infine non credo che ci sia una così chiara differenza fra chi vive all'interno e chi vive sulla costa. chi fa le pulizie nelle ville della costa sicuramente ha una storia di povertà alle spalle. credo che chi è nei villaggi dell'interno abbia solo meno possibilità di entrare in contatto con associazioni. tante associazioni sono basate in città e le campagne sono un po' dimenticate.
ci sono tanti tipi di povertà: a chi manca il cibo, a chi manca l'istruzione, chi vive con la droga, chi si prostituisce sulla costa, chi vende il proprio corpo ai turisti. non è anche questa povertà? e questa è tipica della costa...

Complimenti davvero Ayub !! sei riuscito con poche e molto chiare parole a rendere benissimo il tutto !!

Caro Ayub il tuo intervento è interessante e mi trovo d'accordo con molte delle tue affermazioni; il fatto fastidioso è vedere persone dall'atteggiamento veterocolonialistico, ricche o di sicuro benestanti , pontificare su chi è povero e chi non lo è...atteggiamento di certo offensivo e lesivo della dignità dei poveri, che anche sulla costa del kenya proliferano assolutamente e senza dubbio, amenochè per voi gente che vive in "case" di canne, in cui ci piove dentro, senza letti, senza elettricità, senza scarpe , senza vestiti, etc.etc. , non sia povera.
Sarebbe bellissimo poter collaborare con altre organizzazioni, ma secondo me rimarrà un sogno irrealizzabile al 99%. Ma non si sa mai...Se Dio vuole tutto si può fare...Auguri di buon anno a tutti, quelli buoni, quelli belli e quelli brutti...

Dom 26 Feb 2012, 21:16

Mi chiamo Rosanna e insieme al mio compagno abbiamo creato un associazione no profit per aiutare i poveri del Kenya.L’Associazione “Da famiglia a famiglia” nasce dall’esperienza di due Italiani che nel 2010, dopo un viaggio a Watamu , in Kenya, ecc.....................

Ciao Rosanna e ciao a tutti ,
se ho capito bene il Progetto messo in atto ricalca un pò una sorta di microcredito a distanza senza però la contropartita di dover poi restituire quanto percepito , cosa prevista invece in un VERO MICROCREDITO che proprio per questo meccanismo dopo lo star-up è in grado di autoalimentarsi praticamente da solo . In questo caso invece bisogna sempre proseguire il contributo che essendo il più delle volte di modesta entità non può aiutare a produrre reddito in quanto utilizzato per le necessità più impellenti . ( nelle foto si vedono molte famiglie composte da 10-15 e più elementi) .

diciamo che in parte , anche io , condivido il parere di chi ha evidenziato qualche perplessità sulla metodologia adottata . Queste riflessioni personali ritengo siano il frutto di una maggiore esperienza maturata nel corso degli anni a contatto con queste popolazioni di etnie e modi comportamentali a volte molto diversi tra loro e difficili da comprendere a fondo .

La voglia di fare vedo che non manca a questa associazione , come pure la buona volontà pertanto forza e coraggio che la strada da percorrere è ancora lunga .

auguroni da Pier .

Dom 18 Mar 2012, 11:03

Per Piergiorgio:

Evidentemente non avete capito lo spirito che sottende e anima la nostra Associazione. La nostra è un'Associazione di ispirazione Cristiana, quindi basata sulla carità di chi vuole donare ai poveri senza badare alle logiche di questo mondo, ma cercando di cambiarle. Stiamo ottenendo ottimi risultati con questo metodo, quindi non abbiamo bisogno di nessun incoraggiamento...anzi di coraggio ne avrete bisogno voi, Piergiorgio, per cambiare il vostro cuore prima che ritorni Cristo e lo trovi spento e legato soltanto al mondo e alle sue logiche.

Dom 18 Mar 2012, 19:54

rosanna lamberti ha scritto:Per Piergiorgio:
Evidentemente non avete capito lo spirito che sottende e anima la nostra Associazione. omissis .....
quindi non abbiamo bisogno di nessun incoraggiamento...................

evidentemente è come dici tu !
scusa tanto se ti ho disturbato .

Pier

Lun 19 Mar 2012, 12:50

mio modesto parere, ogniuno ha il diritto di aiutare come meglio crede in che maniera poco importa l'importante e' farlo Like a Star @ heaven

Gio 22 Mar 2012, 11:27

Sono d'accordo con CAMIBF, lui vive e lavora in Kenya e conosce la situazione molto bene. Anche io 4-5 anni prima di trasferirmi ero un pò con una visione romantica , passatemi il termine nel valutare gli aiuti. Io stesso con un gruppo di amici ho aiutato un orfanotrofio per anni, 2 famiglie e poi arrivato a vivere sul posto non come turista o residente part-time ma fisso e lavoratore, la visione è cambiata. Ho tolto come dicono gli inglesi, gli occhiali con le lenti rosa... parlando con le tante persone che vivono qui da anni e di volontariato e missioni si occupano ho incominciato a capire e a vedere le truffe. I soldi in molti casi vanno solo a pochi e spesso inoltre vengono utilizzati per comprarsi beni futili dei quali i kenyoti spesso sono ipnotizzati(dvd, secondi e terzi telefonini, televisioni, scarpe, vestiti etc etc).
Per aiutare questo popolo non bisognerebbe fargli arrivare soldi a cascata ma dandogli formazione nel lavoro, dignità di uno stipendio che è generato dal loro lavoro. I soldi delle donazioni dovrebbero essere spesi per fare ospedali per la gente dove possono essere curati senza spendere, con bravi dottori. I soldi delle donazioni dovrebbero andare a ragazzini volenterosi di studiare per continuare gli studi e migliorare il personale qualificato della prossima generazione.
Ammiro comunque chi prova a fare queste opere, forse andrebbero solo migliorate convogliandole poi in progetti più concreti e visibili.

Gio 22 Mar 2012, 12:26

paolo kenya la penso esattamente come te aiutarli si ,ma solo nella giusta misura e maniera Like a Star @ heaven

per esempio i bambini ,molti turisti danno soldi ai bambini questo non va bene non e' , meglio pagargli la scuola,per la loro formazione questo ,per me e' un vero aiuto Kenya Adozioni a distanza con metodo diretto - Pagina 2 149812

dargli l'istruzione, per il loro domani il loro futuro Kenya Adozioni a distanza con metodo diretto - Pagina 2 149812

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