Kenya- MAL D'AFRICA

e' cosi' pare che l'origine della prima forma di vita umana sia stata nella rifle valley,per questo quando andiamo in kenya riconosciamo la nostra madre terra ,il mal d'africa per me'sono le sensazioni ,che si provano solo stando li'

Personalmente, pur non conoscendo il Kenya come alcuni che frequentano questo forum, amo questo Paese per quello che è, con le sue mille contraddizioni, ma anche tante cose meravigliose...

Conosco la povertà di tanta gente, anche se non ho girato tutto il Kenya (ed è grande).
Sono stata all'interno, nella zona di Kilifi, in alcuni villaggi dove non c'è nemmeno la strada o un sentiero, dove l'acqua dei pozzi è lontana chilometri, da fare a piedi, dove la gente sopravvive, con un pareo o un kikoi, senza scarpe e con pochissimo cibo.
So della sofferenza e l'ho toccata con mano più volte, in caso di gravi malattie o morte.
Ho visto ospedali fatiscenti, con strutture obsolete, ma anche gente che vi lavora con abnegazione.

Ho vissuto, seppure per pochi giorni, in un villaggio della costa vicino a Mombasa, coi locali, ho mangiato nelle loro ciotole di plastica, per terra, con le mani (lavandomele prima con acqua quasi sicuramente inquinata).

Ho dormito nelle loro capanne di fango e makuti, senza acqua corrente ed elettricità. Ho usato i loro "bagni" (buchi scavati nella terra). In fondo, è un po' come stare in campeggio (perdonatemi il paragone, ma non mi sembra poi così terribile provare questa emozione, almeno per qualche giorno...) ed in compenso ho assaporato le emozioni dello stare insieme, del fare insieme, la gioia di un aiuto, le sensazioni della notte scurissima, costellata di stelle che sembrano vicinissime. Sentivo il cuore gonfio di felicità.
E per questo sono grata a quella terra, per il contatto vero con l'Uomo e la Natura, che mi fa stare bene anche fisicamente (al contrario del clima italiano), per le cose semplici, perchè dimentico le schifezze italiane e torno indietro nel tempo, quando bastava poco per essere felici.

Per me è tantissimo.

Credo che ci siano diversi livelli di "mal d'Africa". Si può dichiarare di averlo do po una settimana passata tra lettino - spiaggia - ristorante e dopo aver passato alcuni decenni sul posto. L'importante è di non avere la verità in tasca perchè tutti noi parliamo di un paese così diverso per usi, costumi, mentalità, tanto difficile da comprendere. Alcuni si limitano pensando che se non è possibile comprendere, tanto vale godere dei soli benefici (sole, spiaggia, clima, basso costo della vita). Altri si impegnano molto di più nel cercare di capire e costoro sono quelli che magari soffrono le maggiori delusioni perchè nei kenyani c'è una naturale propensione ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Posso dire che il mio attegiamento negli anni è cambiato, da un entusiasmo iniziale sono passato ad una cauta accettazione della realtà kenyana ma conservando sempre un vivo interesse. Il Kenya è un luogo di contraddizioni dove modernità ed arretratezza si mischiano e traggono in inganno l'ignaro turista. La loro società ha dei tabù che neanche ci sogniamo, personalmente ho scoperto quest'anno che è considerata maleducazione avere una discussione/polemica tra un uomo ed una donna, si discute e si litiga sempre con lo stesso sesso. La struttura della società kenyana, ed africana in generale, è basata sulla famiglia, la stessa famiglia che è divenuta un valore in crisi nella nostra opulenta società occidentale. Il loro modo di vita ci attrae in quanto nasconde un desiderio nascosto di tprnare alla nostra primordiale condizione, il nucleo familiare. E questo spiega come, senza dubbio, l'Africa esercita una attrazione ancestrale, che ci porta a dire...."ho il mal d"Africa".

black non potevi descriverlo meglio

vero black, condivido anch'io...

quante verita' black anni fa pensa ottenni la stima di un cugino di mio marito mi venerava,per il fatto che portai un suo bambino in ospedale e provvedei a farlo curare,bene un giorno vide litigare me e mio marito sai all'italiana una bella sfuriata ,da quel giorno saranno passati 14 anni non mi ha piu' salutata,dicendo poi a mio marito ti fai trattare cosi' che uomo sei?

black_mzungu ha scritto: Posso dire che il mio attegiamento negli anni è cambiato, da un entusiasmo iniziale sono passato ad una cauta accettazione della realtà kenyana ma conservando sempre un vivo interesse.

Penso di stare per intraprendere questo percorso ... anzi lo ho già intrapreso

black_mzungu ha scritto:
Il Kenya è un luogo di contraddizioni dove modernità ed arretratezza si mischiano e traggono in inganno l'ignaro turista. La loro società ha dei tabù che neanche ci sogniamo, personalmente ho scoperto quest'anno che è considerata maleducazione avere una discussione/polemica tra un uomo ed una donna, si discute e si litiga sempre con lo stesso sesso.

Vero!! Infatti quando mio marito si arrabbiava con gli operai loro non se la prendevano più di tanto ma quando mi incazzavo io li vedevo davvero imbarazzati ma ottenevo di più.

black_mzungu ha scritto:
Il loro modo di vita ci attrae in quanto nasconde un desiderio nascosto di tprnare alla nostra primordiale condizione, il nucleo familiare. E questo spiega come, senza dubbio, l'Africa esercita una attrazione ancestrale, che ci porta a dire...."ho il mal d"Africa".

No non solamente questo. Penso che ci attrae la voglia di vivere più liberi da impegni sia economici che di responsabilità ... liberi di dedicarci alla contemplazione del panorama e non dover correre solamente. Io spesso passo davanti al Colosseo e quasi non lo guardo più ma quando lo sguardo mi cade su dei turisti e li vedo lì incantati a bocca aperta allora mi fermo anche io e mi gusto quel monumento prima di ingranare la marcia e correre via.

Mal d'Africa è voglia di ritrovare se stessi fuori da schemi, obblighi, problemi ... in fondo quel trarre il massimo vantaggio con il minimo sforzo forse ci attrae troppo

è vero quello che dici ligeia, dopo essere stati in kenya, al rientro , mi sento quasi frastornata dalla nostra vita frenetica ( e sono un tipo piuttosto tranquillo )... stento e fatico a riprendere il "ritmo"...chissà forse mi si addice più il clima da "pole pole"

grande ale anche a me si addice molto,anche se devo dire quando lavoro li, lavoro all'europea e non mi fermo mai infatti torno a casa sempre dimnagrita capirai correre e col caldo pero' sono sempre sorridente e contenta mi sento nel posto giusto al momento giusto