Kenya Rilancio del turismo interno

black hai ragione in quasi tutto! immagino come finira l'africa tra poco come tutti i posti talmente belli e talmente alla portata di tutti che ad un certo punto scoppiano,scoppiano gli ecosistemi scoppiano i parchi denaturati dalle continue costruzioni scoppia una nazione.HAI RAGIONE! e allora che fare....io ti ascolto!Anche se dici che è molto diverso dalla sardegna...non è proprio cosi' il turista quando è eccessivo rovina la flora e la fauna del posto,e se non sono i felini sono tanti altri animali importanti!,ma ripeto.... cosa fare??noi in sardegna non possiamo permetterci di farne a meno ...gia' la sardegna muore di fame come tante regioni del sud figurati se il turista ci abbandona!!!pensi che il kenya possa sopravvivere anche con un decimo di turismo?? se si allora non mi spiego quest'alzata di testa ogni volta che si parla di kenya pericoloso.....bisognerebbe gioire perche anche la bugia crea l'effetto che vogliamo,se no allora accolliamoci anche la parte negativa che tanti turisti portano!tu sai bene che il turista viene in kenya si per vedere il mercato magari rinuncia anche a tante comodita' ma non chiedergli di rinunciare ai safari.....e come se io chiedessi di venire in sardegna e di rinunciare al mare,tutto è giusto ma per me è un utopia! Il turista serve!!! non puoi negargli certe cose altrimenti le cerca da altre parti...bisogna invece regolamentarle non vietarle e come regolamentarle????

Marina, io "alzo" la testa quando si sente affermare che il Kenya è pericoloso solamente perché..........non lo è!
E' indubitabile che nel futuro prossimo ci debbano essere delle limitazioni e regolamentazioni nel turismo, non si può affrontare una coda di un chilometro per vedere i Musei Vaticani e concentrare persone nella Cappella Sistina che con il loro sudore e vapore acqueo modificano il microambiente e danneggiano il prezioso affresco. Ho fatto un esempio fuori dal Kenya tanto per rendere l'idea. Il turista dovrà per forza di cose diventare più responsabile altrimenti non farà altro che distruggere ciò che egli ama. Le regole non toccha a me scriverle, fortunatamente per i turisti , credo che toccherà ai grandi tour operator per primi inventarsi qualcosa, altrimenti cosa venderanno dopo? Ma la vedo dura sotto questo aspetto, tu vedi gli animali come un qualcosa da proteggere, loro li vedono come un business. Cosa bisogna fare secondo me? Se lo dico mi tacciate di fanatismo ma la mia soluzione sarebbe una regolamentazione di almeno di dieci anni con biglietti di ingresso a 150/200 euro per persona. Questa cifra permetterebbe ancora a molte persone di avere questa esperienza ma sarebbe una diga per i mordi e fuggi e una risorsa per il KWS. Adesso linciatemi pure, la corda l'ho offerta io.

Aggiungo ancora una cosina. Sono proprio i ricconi arroganti che pagano prezzi extra per i fuoripista e per andare al lodge super lusso. I "poveracci" si accontentano di un campo tendato e di guardare da lontano con gli occhi sgranati come bimbi gli animali che hanno visto sempre in televisione.
Gli arroganti ricconi (e ne conosco un paio) hanno pagato un prezzo super per sparare ad un bufalo in Tanzania) ... gli arroganti ricconi atterrano con il loro elicottero sulla spiaggia dell'Argentario per portare mammà a pranzo.
Sono spesso i meno abbienti abituati a risparmiare a raziaonare che hanno più rispetto per il patrimonio naturale e le cose altrui.
Che si paghi un biglietto congruo per entrare nei parchi lo trovo più che giusto per la salvaguardia dello stesso, infatti spesso mi arrabbio perchè per visitare il Colosseo si pagano solo 10 euro quando all'estero ti fanno pagare anche l'aria che respiri ... pagando di più, perchè chi va a Roma non va a vedersi il Colosseo, si potrebbero pagare parte dei restauri di cui necessita continuamente.

ma vi prego non ditemi che chi ha il danè è anche educato e rispettoso ... anzi ....

Ligeia, dimmi dove ho scritto che debbano avere accesso ai parchi solo i ricconi? Ho messo una cifra che mi sembra congrua per il disturbo che si arreca, che è ancora accessibile a molti e che nello stesso tempo faccia da filtro. Tu hai visto i ricconi andare in fuoripista mentre io ho visto dare mance da 500 scellini per farlo e queste cifre se le possono permettere tutti. Io vivo vicino a Pompei, tutti avete visto cosa sta succedendo con reperti archeologici che crollano, orbene il biglietto di ingresso a Pompei è di 11 euro! Undici euro per visitare un sito archeologico unico al mondo!
Il mio, cara Ligeia, non è un modo per supportare il cosiddetto turismo d'elite, io che vivo tra Sorrento, Capri, Positano ed Amalfi sono consapevole di cosa sia e credimi, la strada del biglietto di ingresso dal costo, che può sembrare elevato, credo sia l'unica percorribile per un turismo consapevole e responsabile.

La salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, la difesa e il sostegno alle popolazioni locali, sono argomenti molto complessi, con coinvolgimento diretto e partecipazione di numerosissimi attori.

Kenya è un paese giovane con una crescita demografica impressionante (1963, anno dell’indipendenza, Kenya contava 8 milioni d’abitanti, oggi , più di 41!) che preme per avere il suo spazio vitale, generando un conflitto sempre più acceso con l’ambiente circostante. Le risorse economiche ed umane messe a disposizione per la gestione del territorio sono molto limitate e gli introiti dal turismo, terza voce nel bilancio del Kenya, sono destinati in gran parte ad altre necessità. Il paese cresce con ritmi molto alti, e le priorità del governo sono incentrati sullo sviluppo e il sostegno di tale crescita.
Dall’altro canto noi, paesi cosiddetti civili del nord del mondo, con la nostra cultura ambientalista, amante e sostenitrice degli animali e della natura incontaminata, siamo indignati per lo sfruttamento delle risorse e della natura, infuriati per lo sfruttamento delle persone e bambini nei paesi del sud del mondo, promotori di tutte quelle lodevoli iniziative e petizioni (contro la caccia, la costruzione di varie infrastrutture, la deforestazione, etc.), ma a fronte dei costi delle varie iniziative transnazionali-internazionali (sovvenzioni e sostegni), la perdita di risorse e posizioni strategiche acquisite (moratorie e divieti per il riequilibrio di contesti compromessi), le pressanti richieste di popoli e tribù (lottano per i loro diritti-sopravivenza) cosa mai abbiamo fatto per il Sud del mondo?
Si è fermata la deforestazione, lo sfruttamento del territorio, delle risorse, dell’uomo o del lavoro minorile, fermato il massacro degli animali, pesci e uccelli, è stata arrestata l’estinzione di varie spezie, migliorata la qualità dell'aria, dell'acqua o lo stato della terra???
Come possiamo arrogarci il diritto di imporre o indicare a quel paese, la via di uno sviluppo sostenibile o meglio ancora ecosostenibile, la salvaguardie e la protezione dell’ambiente, etc etc, dove noi stessi, nonostante la miriade di strumenti e risorse a disposizione, miseramente abbiamo fallito?