Kenya Lago Magadi e Natron in pericolo

Nuova minaccia per i fenicotteri del lago Natron
(17/10/2011)

Che cosa ha di speciale il lago Natron? E' uno dei tanti scenari africani di grande bellezza, inseriti a ridosso di quella grande spaccatura tettonica chiamata Rift Valley. Non ha grandi dimensioni e nemmeno è profondo; oltretutto, le sue acque sono caustiche, perché ricche di composti alcalini di origine vulcanica.
Questo ambientale inospitale, nel quale proliferano microorganismi fotosintetici che tingono l'acqua di infinite sfumature di rosso, tiene lontani i predatori della savana ma offre un rifugio sicuro ad una specie di fenicotteri presente solo in Africa: il fenicottero minore, uccello palustre a rischio di estinzione.

I grandi stormi color salmone, che si radunano sulle acque fangose del lago Natron, creano uno spettacolo ornitologico tra i belli del pianeta; si stima che almeno tre quarti della popolazione mondiale di fenicotteri minori scelgano questo luogo per riprodursi e nidificare.

Qualche anno fa si era temuto per la sopravvivenza della specie, particolarmente a rischio anche perché si accoppia una volta sola ogni cinque-sei anni. Il governo della Tanzania aveva infatti annunciato la costruzione di un impianto per la produzione di carbonato di sodio, che avrebbe comportato l'estrazione dal bacino lacustre di centinaia di metri cubi di acqua all'ora.
Il progetto, che se realizzato avrebbe indotto profondi cambiamenti nell'ecosistema minacciando seriamente la popolazione di fenicotteri, era stato poi accantonato a seguito delle proteste degli ambientalisti.

Come spesso accade, ciò che esce dalla porta rientra dalla finestra. Oggi le autorità tanzane hanno fatto sapere che le riserve saline del lago Natron possono trasformare il paese in uno dei maggiori produttori mondiali di carbonato di sodio. Non vogliono più ritardare la costruzione dell'impianto e delle infrastrutture collegate, servono posti di lavoro.
Ma i residenti, che in teoria dovrebbero essere i primi a beneficiare del progetto, non l'hanno presa bene.

La popolazione, per il 95% Masai, sa cosa è successo poco oltre il confine: anche a Magadi, un lago alcalino sul versante keniota che ha già il suo impianto funzionante, erano stati promessi nuovi posti di lavoro, ospedali, sviluppo. Quasi nessuno ha trovato impiego e chi porta le bestie al pascolo nei pressi dello stabilimento viene arrestato.
Se così fosse, è meglio tenersi i fenicotteri, almeno entra qualche soldo con i turisti e con gli appassionati di natura.
da Paesi tropicali

Ben detto!!! devono capire che il turismo che si affaccia rispettoso e curioso sul loro territorio è il migliore baluardo per la conservazione della loro terra!!!!

R.

Certo che dopo il progetto dell'autostrada che passa nel Serengeti, il governo Tanzaniano ne ha pensato un'altra!