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Kenya Profilassi antimalarica

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Gio 26 Apr 2012, 21:35
Ciao Diletta,
il consiglio che ti do è di parlarne col tuo medico di base, vista la serietà dell'argomento, delle possibili conseguenze e della responsabilità che si assume chi ti risponde
LalaSalama
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Gio 26 Apr 2012, 21:36
piergiorgio
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Dom 29 Apr 2012, 09:39
buongiorno ,
tempo fa mi ero molto interessato sulla possibilità di coltivare in Kenya una pianta che da sola a rebbe potuto a risolvere la diffusione della malaria da individuo a individuo e nel contempo a curarne anche i sintomi . Dopo una sperimentazione fatta in italia il progetto si è arenato per mancanza di semi "freschi" da piantumare . MA se ci fosse qualcuno interessato si potrebbe qanche riprendere questo project .


USO TERAPEUTICO DEL TÈ DI ARTEMISIA ANNUA


Da una ralezione del Dr. Hans Martin Hirt - Coordinamento di Anamed (Azione Medicina Naturale)
L'isolamento della molecola purificata di Artémisinine dalla pianta medicinale cinese Artemisia annua (1972) e l'utilizzo dei suoi derivati semi-sintetici hanno allargato le possibilità di trattamento curativo della malaria. Molti studi condotti nei paesi tropicali hanno già provato l'efficacia delle medicine a base di Artemisia.
Attualmente, le medicine derivate da artémisinina sono anche disponibile nelle grandi città africane. Nelle città come Kampala (Uganda), Nairobi (Kenia), il prezzo di vendita di queste medicine varia da 10 a 15 dollari ed è inaccessibile alla maggioranza della popolazione.
Le varietà ibride di Artemisia annua sono attualmente coltivate in alcuni paesi, come il Madagascar e la Tanzania per l'esportazione commerciale. E la nostra esperienza ha appena rivelato che una varietà ibrida particolare che abbiamo chiamato "Artemisia annua anamed" o "A-3", può essere coltivata in Africa centrale. Così, dal 1997, Anamed si occupa di condurre ricerche sul tasso di artémisinina delle foglie di questo ibrido, sulle possibilità di coltivare la varietà localmente e anche sul suo utilizzo nel trattamento curativo della malaria.
In questo documento riassumiamo i risultati delle esperienze fatte in tre centri nella Repubblica Democratica del Congo (dove la malaria è endemica).

Risultati ottenuti
• Nebobongo
La sperimentazione è stata effettuata sotto il controllo dei medici dell'ospedale locale.
Dei 48 pazienti seguiti, che presentavano una parassitemia positiva al Plasmodio falciparum, 44 (= 92%) sono guariti dalla malaria dopo 5 giorni di trattamento con la tisana, presentando un sangue completamente liberato da parassiti.
I pazienti non hanno presentato effetti collaterali ragguardevoli e nessuno ha avuto una ricaduta di malaria.
• Lwiro, Bukavu
91 pazienti sono stati trattati col tè di Artemisia Annua per 5 giorni al Centro Sanitario Talkis, sotto il controllo di un biologo. Seguendo il trattamento, il parassita è scomparso dal sangue di 86 pazienti (= 95%).
In questa regione dove la malaria è endemica, il 50% dei pazienti ha accusato una re-infezione dopo 4 mesi.
• Kinshasa
21 pazienti sono stati curati, per 7 giorni, con la tisana di Artemisia, nel centro sanitario della Croce Rossa e 20 di loro sono guariti completamente con scomparsa totale dei segni clinici di malattia.

Discussione
Le osservazioni fatte nei tre centri sanitari nella Repubblica Democratica del Congo provano l'efficacia della tisana di Artemisia annua per il trattamento della malaria. I dati di questo lavoro mostrano una guarigione totale di oltre il 90% dei pazienti, se si prende in considerazione come criterio di giudizio l'assenza delle forme asessuate di plasmodio all'ultimo giorno di trattamento. Gli effetti secondari sono stati giudicati trascurabili dalla grande maggioranza dei pazienti. I soggetti trattati erano autoctoni, dunque soggetti semi-immuni.
I risultati positivi ottenuti da questo studio costituiscono una nuova alternativa accanto alla clorochina o al chinino.
Nell'insieme, i risultati di ciascuno di questi tre centri provano l'efficacia della tisana di Artemisia. Nelle regioni in cui l'approvvigionamento di medicine anti-malaria è assolutamente impossibile, questo trattamento avrebbe una grande importanza, se l'Artémisia potesse anche essere coltivata localmente.
È importante considerare che la tisana di Artemisia non è una nuova scoperta, essa è stata largamente utilizzata nella medicina tradizionale cinese contro la malaria e il pericolo di effetti collaterali indesiderati è più trascurabile che con la nuova medicina di sintesi. Per il fatto che l'utilizzo dell'Artemisia annua è completamente una novità nella medicina tradizionale africana, si dovrà attribuire più importanza alla determinazione dei suoi effetti indesiderati.

Utilizzo su grande scala? Pro e contro
Svantaggi: è noto che piante molto efficaci possono anche, in generale, comportare effetti indesiderati gravi.
Somministrata in quantità corrette, la molecola isolata di artémisinina non induce alcun effetto indesiderato, ma l'utilizzo della tisana senza molte precauzioni porterebbe allo sviluppo di resistenze.
Vantaggi: l'urgenza si impone.
Ogni 12 secondi che passano, una persona al mondo muore di malaria.
Le difficoltà di coltivazione dell'Artemisia annua e il gusto fortemente amaro della tisana assicurano che non ci saranno abusi nell'impiego di questa pianta.
La decisione sulle possibilità di estendere la coltura di Artemisia annua in un paese determinato deve essere riservata alle autorità nazionali. L'analisi di alcuni fattori, come da un lato l'efficacia d'azione e dall'altro i rischi d'utilizzo, costituisce una tappa importante nel cammino verso l'indipendenza dinanzi alle industrie farmaceutiche multinazionali, la libertà d'espressione per la promozione della salute e per più democrazia nel settore sanitario.

Coordinamento Programma malaria anamed:

Dr. Hans-Martin Hirt, Schafweide 77, D-71364 Winnenden, Germania http://www.anamed.org/


saluti Pier ,
piergiorgio
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Dom 29 Apr 2012, 09:55

altre info su questa pianta strepitosa , la sua peculiarità è anche quella di rendere sterili le zanzare che succhiano il sangue delle persone trattate con artemisia


Proceedings of the 53rd Italian Society of Agricultural Genetics Annual Congress
Torino, Italy – 16/19 September, 2009

ISBN 978-88-900622-9-2
Poster Abstract – 3.08

GLANDULAR TRICHOMES OF ARTEMISIA ANNUA: VOLATILE
CONSTITUENTS AND ULTRASTRUCTURAL ANALYSIS IN WILD TYPE
AND HYBRID ANAMED A3 PLANTS

PACE L.*, REALE S.**, MARCOZZI G.***, DE ANGELIS F.**, SPANÒ L.***
*) Department of Environmental Sciences; **) Department of Chemistry, Chemical Engineering
and Material; ***) Department of Basic and Applied Biology, University of L’Aquila, ViaVetoio,
Coppito, 67010 AQ, Italy

Artemisia annua, glandular trichomes, SPME-GC-MS

The glandular trichomes of the genus Artemisia (Asteraceae) are the site of accumulation of a
variety of secondary metabolic products, among which the well known sesquiterpenoid lactone
artemisinin, an antimalarial drug produced by Artemisia annua L. The leaves and stems of this
species are in fact covered with glandular trichomes [1] and differential accumulation of
isoprenoids has been reported in glanded and glandless Artemisia annua mutant [2]. We have
examined the ultrastuctural and morphological features of the glandular trichomes at the optical
(transmission and fluorescence) and scanning electron microscope level, in Artemisia annua
Anamed A3 and compared the results with those relative to wild type plants. Anamed A3 is an
hybrid cultivar characterized by very high levels (S.E.M.) of artemisinin [3]; for this reason it has
been distributed in many areas of equatorial Africa by the NGO Action for Natural Medicine [4].
An analogous comparison concerned with the evaluation of volatile constituents in the two
genotypes has been obtained by gas chromatography-mass spectrometry (GC-MS) coupled with
headspace solid-phase microextraction (SPME). In order to get the separation and identification of
volatile constituents in fresh and dried leaves several headspace SPME parameters, including the
SPME fiber coating, extraction temperature, and extraction time are optimized.
Results obtained from both fresh and dried samples, gathered at the flowering stage, indicate
that the density of sessile and pedunculated trichomes is significantly higher in the leaf surface of
the Anamed A3 plants - two times as much compared with wild type. However, this difference is
not maintained in the floral capsules where only pedunculated trichomes were observed. The
subcuticular space in these structures is filled with terpenoids.
Differences are also found in the composition of volatile constituents, highlighting the absence
in Anamed A3 of artemisia ketone one of the major and characteristic compound of the wild type.
1. Duke 1994 Duke S.O. (1994) International Journal of Plant Sciences 155 (6) : 617.
2. Tellez M. et al., (1999) Phytochemistry 52: 1035.
3.Reale S. et al. (2008) Natural Product Research 22:360.
4. www.anamed.org online access: 22 May 2009

We wish to thank Anamed International and F.I.M.A.C. Onlus (Fondazione Italiana Medici
per l’Africa Centrale) Italy, for providing the Anamed A3 plants.
piergiorgio
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Dom 29 Apr 2012, 10:09
altro su artemisia annua L

Artemisia also has other medicinal uses:

For eye infections: Boil one teaspoonful of dried leaves
in one litre of water for about ten minutes. Boil a clean
cloth in water to kill any germs. Soak the cloth in the
artemisia mixture, and use it to wash the eyes.
For abscesses: Wash a few leaves and boil them in a
little water. Pound the leaves and lay them on the
abscess or closed boil.
THE NEED FOR A CUSTODIAN IN THE
COMMUNITY
Since the artemisia plant grown from seed is very
sensitive and needs careful care, it is not an easy one to introduce and maintain in a community. Although it is easy to grow from cutting, farmers may easily lose their planting material. Artemisia is, however, such a useful medicinal plant that it is well worth the effort to make sure that plants are available at as many homes as possible. Institutions, such as local NGOs, schools, clinics, churches etc. can take the role of custodian of planting materials. When plants are available, cuttings can more easily be taken and distributed in the community.

--------sono contatti del 2009 forse sono ancora attivi . Qualcun o di Nairobi , avendo un pò di tempo potrebbe anche controllare e chiedere qualche info in più .-------

REAP,
P.O. Box 21083,
Ngong Road,
Nairobi, 00505,
Kenya.


REAP: Contact
Anne Sigei or Roger Sharland, Tel: +254 203871438, Email: REAP(at)maf.or.ke
REAP is in the compound of Afya maisonettes, Kamburu Drive, off Ngong Road.
Mayfield Guesthouse: Contact Mr. David Livingstone, Tel. +254 20272 3233.
The Mayfield Guesthouse is situated behind the Baptist Church in Ngong Road


ARTEMISIA

also called Sweet Annie and Wormwood
Scientific Name: Artemisia annua"

Artemisia is a Natural medicine that can be grown at
home for producing an effective treatment for malaria.
Wild species of Artemisia grow all over the world. The
plants grown for treating malaria have been developed
from plants native to China and Vietnam.
Artemisia is a large herb that grows to about 2 metres. It cannot tolerate drought and requires much care in cultivation. Good plants produce abundant small leaves, which are rich in the substance called artemisinin, which is very effective in treating malaria. Artemisia has been used for many years by the Chinese to treat fever.
GROWING ARTEMISIA
Once there are some plants in an area, Artemisia can
most easily be grown from cuttings. The small side
branches root easily. Carefully pull off a side branch, remove the bottom few leaves and push it into the soil in a seedbed. Keep cuttings from drying out by watering regularly. The cuttings root easily and when they are growing well can be transplanted to a suitable place in the garden. Rooted cuttings start to grow fast and turn to a lighter green, which is a sign they have taken.
If cuttings are taken every month and new plants
established in different places in the garden, more plants REAP Teaching Leaflet #11.
will be kept from flowering and the yield of leaves will be greater.
The cuttings produce plenty of fibrous roots and are easy to transplant. Plant the plants about 60 cm apart. Keep the plants well watered and do not let them dry out as this makes them flower too soon.
When the plants are under stress, such as in the dry
season, they begin to flower. This is the time to harvest the leaves immediately. Care of the plants
should aim to prevent them from flowering for as long as possible. As soon as the first flowers appear, strip the leaves from the stems of the entire plant and dry them. The amount of the medicine artemisinin is highest just before the plant flowers.
Artemisia can also be grown from seed. The seeds are
very small and the seedlings very sensitive, so require a lot of attention. Use a well-prepared seedbed, with fine soil made with well-rotted compost and sand. Spread the seeds on top of the soil. Do not cover them with soil as they germinate in light. Since the seeds are so small they are easily washed away, so water them if possible with a fine spray. Do not let the seedbed dry out. Water at least twice a day.
Very delicate shoots germinate after 4-6 days. When
the seedlings are about 3 cm high, which normally
takes about 6 weeks, transplant them into plastic bags or pots, as with tree seedlings.When they are about 15 cm tall, which is about ten weeks after sowing, the seedlings are ready to transplant into open ground.

USING ARTEMISIA TO TREAT MALARIA

Medicinal Uses of Artemisia

Artemisia contains a drug called artemisinin that is used for treating malaria. It not only treats the
symptoms but kills the parasites in the blood that
cause malaria.
For adults: Pour one litre of water over 5 g of
dried leaves. 5 g is the amount that just fits into a
plastic 35 mm film container. Leave the mixture to
cool for 15 minutes and filter it through a clean
cloth or tea sieve. Divide the liquid into 4 equal
amounts (a litre is about four medium sized glasses) and drink one dose every six hours. Make a new batch of tea every day and drink the same amount for seven days.
The tea is very bitter and can be sweetened with sugar or honey. If the fever returns within three weeks, make and use the tea in the same way for a further 12 days.
For children of 30 kg: - Use half the amount of water
and leaves. For small children of 15 kg, use only a
quarter of the amount of water and leaves used for an
adult.
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Dom 29 Apr 2012, 10:16
-----per capire cosa è la malaria , come si sviluppa , come si trasmette e come potrebbe essere curata con pochi soldi . Il costo molto basso di questo preparato fa si che ne venga ostacolata la sua diffusione . Tesi sponsorizzata soprattutto dalle grosse multinazionali che producono i farmaci denominati "kit malaria" che voi conoscete bene ------

---- ci sono delle suore in Tanzania che la producono e la usano , se qualcuno avesse la voglia di unirsi a me in questo proetto potrei anche riprenderlo in mano e crecare di portarlo a termine ---- adesso ho qualche conoscenza in più di tre anni fa e penso di riuscire a fsrla fruttare . ------

ci vogliono max 5 minuti a leggere il testo , però è interessante credetemi .


Malaria, flagello di troppi
“Vergogna dell’occidente”

del Dott. Samorindo Peci

Noi abitanti dei paesi ricchi ci ricordiamo della malaria soltanto quando dobbiamo partire per una meta esotica o quando leggiamo che ne è stato colpito qualche turista e dimentichiamo che:
• in Africa ogni 30 secondi un bambino muore di malaria
• nel mondo la malaria miete ogni anno due milioni di vittime, in Africa è la prima causa di morte.
• Il 90% dei casi si verifica nell'Africa sub-sahariana
• 300-500 milioni di individui vengono colpiti oggni anno dalla malaria nel mondo intero
• 2,4 milioni di persone (il 40 % della popolazione mondiale) vive in paesi a rischio
malaria.
Purtroppo nonostante i progressi medico-scientifici, questa malattia è in continuo aumento,facendo rilevare negli ultimi 25 anni un aumento del 40% perchè sta emergendo una resistenza ai farmaci contro la malaria che si diffonde più velocemente di quanto possano essere sviluppate nuove medicine.
CHE COS'È LA MALARIA
La malaria è una malattia febbrile ed acuta, diffusa dal morso della zanzara Anophele femmina che è stata
infettata dal parassita malarico. E' una infezione, dovuta a un protozoo, trasmessa agli esseri umani attraverso la puntura delle zanzare di solito tra il tramonto e l'alba.
La malaria umana è causata da quattro specie diverse di parassita che prendono il nome collettivo di Plasmodium:
P.Falciparum,
P. Vivax,
P. Ovale,
P. Malariae.

Il parassita della malaria non è un batterio e non è un virus.
È una forma di vita di unicellulare sofisticato come le cellule dei nostri corpi. È l'opposto delle nostre celle immunitarie: passando da persona a persona tramite le punture delle zanzare il parassita assume un "travestimento" diverso ad ogni infezione, evitando il sistema immunitario della vittima e molte delle precedenti esperienze malariche che questa può aversubito. In breve, il parassita ha perfezionato il trucco, in milioni di anni e trilioni di infezioni, di tendere imboscate tutte le volte, come se fosse il primo attacco, per questo è difficile trovare un vaccino.
Non tutti quelli che vengono infettati dal parassita si ammalano, alcuni sono portatori sani. Una zanzara può succhiare sangue da un portatore sano, ed alcune settimane più tardi, emettere il parassita in un'altra persona che può essere più vulnerabile.
Il parassita incuba nel fegato, poi entra in circolazione nel
sangue, dove invade i globuli rossi e comincia a replicarsi,
provocando la malattia e provocando delle ricadute.
La febbre è il primo sintomo, è ciclica come i parassiti che
distruggono un gruppo di cellule del sangue sempre in
maggior numero rispetto al ciclo precedente, può arrivare fino a 41°C . Dopo diverse ore la febbre crolla e insorgono i brividi. Questo ciclo si ripete e dura da due a quattro giorni a seconda del tipo di plasmodio. I sintomi comuni a tutte le forme di malaria sono: brividi, febbre I; cefalea violenta, dolori muscolari, splenomegalia (ipertrofia della milza), anemia. Il tipico attacco prevede uno "stadio freddo " (20- 60 min.), con brividi violenti, seguito dallo "stadio caldo" con febbre fino ai 42°C che dura 3 / 8 ore e infine uno "stadio di sudorazione" con interruzione improvvisa della febbre.
Poiché ad ogni ciclo corrisponde un accesso febbrile,
insorge una febbre intermittente ogni tre o quattro giorni.
Un aiuto dalla Natura?
Quest’anno la Fondazione Medici per l’Africa (FIMA) di cui è presidente onorario Mons.
Ersilio Tonini che è anche fra i benemeriti dell’Associazione Fondazione Ricercatori per la
Vita onlus, ha messo a punto un progetto molto interessante che punta alla coltivazione
dell’Artemisia Annua nelle zone a rischio malaria.
L'isolamento della molecola purificata di Artemisinina dalla pianta medicinale cinese
Artemisia annua e l'utilizzo dei suoi derivati semi-sintetici risalgono agli anni ’70.
Attualmente, le medicine derivate da artemisinina sono anche disponibile nelle grandi città africane. Nelle città come Kampala (Uganda), Nairobi (Kenia), il prezzo di vendita di queste medicine varia però da 10 a 15 dollari ed è inaccessibile alla maggioranza della popolazione. L’uso del tè invece sarebbe praticamente a costo zero. A questo scopo si è
analizzato il tasso di artemisinina contenuto nelle foglie intere e si è scoperto che nelle foglie esistono diversi altri principi attivi che contribuiscono a rendere più efficace questa
forma di assunzione piuttosto che le compresse a base di sola artemisinina.
Per avere effetti positivi la persona deve bere un litro di té di artemisia al giorno, non
certamente una dose eccessiva.
Il progetto pilota della FIMA parte dal Burundi, paese in cui si cercherà di coltivare
l’Artemisia, studiandone poi l’impiego fitoterapico migliore al fine di insegnare alla popolazione locale come coltivarla e utilizzarla. Altri progetti sono in corso in altri stati come il Congo (vedi box).
Il vantaggio di questa operazione è che gli africani non saranno costretti ad assumere un principio attivo sotto forma di farmaco, ma saranno in grado di farsi carico del loro stato di salute, bevendo regolarmente un semplice infuso, fatto con la pianta che essi stessi hanno coltivato.
La semplicità di assunzione va incontro alle abitudini delle popolazioni locali, poco inclini
all’uso dei farmaci tradizionali, e usi piuttosto a trarre dalla terra tutto ciò che contribuisce
alla loro salute, come insegnano le medicine tradizionali, che impiegano centinaia di erbe
autoctone, da noi quasi totalmente sconosciute.
Con progetti di questo tipo, rispettosi dei costumi locali e dell’ambiente, si ottiene un effetto
di enorme importanza morale: si crea una nuova cultura della salute, basata sulla
responsabilizzazione degli individui, l’azione finalizzata e l’indipendenza dalle, spesso false, liberalità di terzi, spesso più interessati ad incrementare i fatturati che ad educare le persone.
Studio sulla cura della malaria con tè di artemisia
In questo documento riassumiamo i risultati delle esperienze fatte in tre centri nella
Repubblica Democratica del Congo (dove la malaria è endemica) dall’equipe di Anamed, un’associazione tedesca che punta allo sviluppo delle medicine naturali ai tropici, coordinata dai Dott. Hirt e Lindsey.

Risultati ottenuti
Nebobongo
La sperimentazione è stata effettuata sotto il controllo dei medici dell'ospedale locale.Dei
48 pazienti seguiti, che presentavano una parassitemia positiva al Plasmodio falciparum,
44 (= 92%) sono guariti dalla malaria dopo 5 giorni di trattamento con la tisana, presentando un sangue completamente liberato da parassiti. I pazienti non hanno presentato effetti collaterali ragguardevoli e nessuno ha avuto una ricaduta di malaria.
Lwiro, Bukavu 91 azienti sono stati trattati col tè di Artemisia Annua per 5 giorni al Centro Sanitario
Talkis, sotto il controllo di un biologo. Seguendo il trattamento, il parassita è scomparso dal sangue di 86 pazienti (= 95%). In questa regione dove la malaria è endemica, il 50% dei pazienti ha accusato una re-infezione dopo 4 mesi.
Kinshasa
21 pazienti sono stati curati, per 7 giorni, con la tisana di Artemisia, nel centro sanitario della Croce Rossa e 20 di loro sono guariti completamente con scomparsa totale dei segni
clinici di malattia.
Discussione
Le osservazioni fatte nei tre centri sanitari nella Repubblica Democratica del Congo provano l'efficacia della tisana di Artemisia annua per il trattamento della malaria. I dati di questo lavoro mostrano una guarigione totale di oltre il 90% dei pazienti, se si prende in considerazione come criterio di giudizio l'assenza delle forme asessuate di plasmodio
all'ultimo giorno di trattamento. Gli effetti secondari sono stati giudicati trascurabili dalla
grande maggioranza dei pazienti. I soggetti trattati erano autoctoni, dunque soggetti semiimmuni.
I risultati positivi ottenuti da questo studio costituiscono una nuova alternativa accanto alla
clorochina o al chinino.
Nell'insieme, i risultati di ciascuno di questi tre centri provano l'efficacia della tisana di
Artemisia. Nelle regioni più impervie, in cui l'approvvigionamento di medicine anti-malaria
è assolutamente impossibile, questo trattamento avrebbe una grande importanza, se l'Artemisia potesse anche essere coltivata localmente.
È importante considerare che la tisana di Artemisia non è una nuova scoperta, essa è stata largamente utilizzata nella medicina tradizionale cinese contro la malaria e il pericolodi effetti collaterali indesiderati è più trascurabile che con la nuova medicina di sintesi. C’è chi obietta che monitorare il dosaggio nell’assunzione della tisana risulta difficoltoso, ma le difficoltà di coltivazione dell'Artemisia annua e il gusto fortemente amaro della tisana assicurano che non ci saranno abusi nell'impiego di questa pianta. La decisione sulle
possibilità di estendere la coltura di Artemisia annua in un paese determinato deve essere
riservata alle autorità nazionali. L'analisi di alcuni fattori, come da un lato l'efficacia
d'azione e dall'altro i rischi d'utilizzo, costituisce una tappa importante nel cammino verso
l'indipendenza dinanzi alle industrie farmaceutiche multinazionali, la libertà d'espressione per la promozione della salute e per più democrazia nel settore sanitario. Considerati i dati di mortalità da malaria, occorre essere pragmatici e rapidi.
Proporrò un progetto simile nell’ospedale che sta per essere realizzato in Namibia dai Ricercatori per la Vita per sviluppare una rigorosa informazione in tal senso.
Dott. Samorindo Peci
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Dom 29 Apr 2012, 10:36
messaggio per Yuri e moderatori tt,

se lo reputate opportuno potremmo anche creare un nuovo topic ........ su questa pianta e sulla malaria .

ciao Pier
LalaSalama
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Dom 29 Apr 2012, 13:59
Pier, sono interessata a partecipare a questo interessante ed utile progetto. Cosa devo fare?
mariveri
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Lun 30 Apr 2012, 11:05
ciao Pier,

sostanzialmente, quale sarebbe la tua idea per questo progetto ?

piergiorgio
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Mar 01 Mag 2012, 19:07
facciamo così preparo un nuovo topic sulla Artemisia Annua e ci sentiamo li .....

appena fatto vi allego qua il link

cia Pier

chi fosse interessato intanto potrebbe cominciare a cercare info su internet su chi già coltiva la Artemisia Annua varietà L o Anamed A3 .in tanzania , kenya uganda........e cercare dei contatti anche scrivendo direttamente .

è meglio che ognuno cominci a farsi una sua idea ,poi ci confrontiamo sui risultati della ricerca .
e per non annoiare ........ il portale anche direttamente sulle proprie mail poi divulghiamo i risultati
lascio la mia
piergiorgio.cantaluppi@mail.wind.it


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