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Kenya Malaria e vaccinazioni

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rinuzza
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Kenya  Malaria e vaccinazioni - Pagina 2 Empty Re: Kenya Malaria e vaccinazioni

Mer 25 Ago 2010, 15:53
Ho ritenuto opportuno riproporre degli articoli di malindikenya.net che avevo tenuto qualche tempo fa, rimandare al sito non sarebbe così immediato.
Ho (purtroppo a casa...) un'articolo dove si spiegava di una azienda pugliese che sta facendo ricerca avanzata sui benefici dell'artemisina nella cura della malaria e produce un farmaco per il terzo mondo, addirittura se non ricordo male, sta cercando di produrre l'artemisina in kenya, ....chiaro che in europoa è meglio vendere il malarone a centinaia di euro a confezione.....

Da malindi kenya .net novembre 2008

Malaria in calo del 60% in Kenya, a Malindi è quasi sparita.
I dati del Governo parlano di un calo del 42%, ma sulla costa del Kenya si arriva anche al 60%. La malaria sta scomparendo velocemente dal Paese e i numeri, mese per mese, lo confermano. La notizia è di quelle splendide soprattutto per la popolazione locale che fino a qualche anno fa nè è stata vittima, anche per via della scarsa informazione, delle cure a cui non tutti potevano accedere ed altre motivazione dovute a noncuranza e poca attenzione da parte dello Stato. Ma è un'ottima notizia anche per i turisti che da sempre nutrono qualche timore nei confronti della febbre tropicale e si attrezzano di conseguenza, spesso esagerando con cure preventive o precauzioni.
Importanti, a tal proposito, sono le statistiche elaborate dall'Ufficio Sanitario di Malindi. Nei test effettuati su soggetti a rischio, ad esempio, si è passati da una media del 7% di affetti da malaria cronica, del gennaio 2007, al 3% dello stesso mese del 2008 e si calcola che in questi mesi la percentuale si sia ulteriormente ridotta. "Molti elementi concorrono a questi risultati - spiega Dickson Mugaza, responsabile sanitario di Malindi - innanzitutto la lenta scomparsa della zanzara anofele, per diversi motivi, poi l'accessibilità delle cure a tutti, con molti medicinali in distribuzione gratuita e anche la dotazione di zanzariere anche alla classe meno abbiente". Ma i numeri sono confortanti non soltanto per quanto riguarda la cura della malaria nei confronti dei kenioti, ma anche per i residenti italiani e i turisti. La possibilità di prendere la febbre tropicale è diminuita vertiginosamente, Nel 2007 i casi segnalati su 90.000 turisti italiani arrivati sulla costa keniota sono stati 14, ovvero lo 0,0003%. Roba da Superenalotto.
In pochi anni il Kenya è diventato uno dei Paesi più sicuri dell'Africa in tal senso. Il merito è in parte italiano. Mauro Saio, primario del reparto di malattie infettive del Nairobi Hospital, ha fatto parte del team che nel 1996 ha rivoluzionato le cure per la malaria in Kenya, portando il Paese ad essere il primo tra quelli in cui il problema esiste, ad introdurre l'artemisina nei medicinali antimalaria. "Abbiamo sperimentato questo metodo per primi nel mondo - spiega Saio - grazie alla collaborazione con i ricercatori cinesi, che per primi hanno messo in atto questa nuova cura. L'artemisina agisce direttamente sui gametociti della malaria, rendendo di fatto sterili le zanzare anofele che pungono l'uomo, in modo da impedire loro di riprodursi. Questo è il motivo principale della quasi estinzione della specie". Parallelamente sono state messe in commercio altre medicine "del giorno dopo" veramente efficaci, come il Coartem. "In Kenya ormai da qualche anno si trova il cosiddetto Combination Treatment - illustra il medico italiano - che cura la malaria e allo stesso tempo ne previene il ritorno. In più il Governo si è attivato per ridurre i costi dei medicinali, in modo da poter garantirne l'accesso anche alle classi più povere. E' stata anche bloccata la vendita in composizione singola, perchè è proprio la combinazione di cure e la sua completezza a creare i presupposti per debellare la malaria. Ora il Kenya è all'avanguardia in Africa, da questo punto di vista". Se è vero che oggi nessuna vaccinazione viene richiesta a chi entra in territorio keniano, è altrettanto vero che risulta antiquato parlare di profilassi antimalarica, di fronte a una così scarsa probabilità di prenderla.(20/11/2008)

Perchè la profilassi antimalarica diventa inutile.
La cura preventiva per la malaria, per i turisti che frequentano il Kenya, è ormai superata. Le importanti conquiste scientifiche che il Kenya per primo ha sperimentato, più di dieci anni fa, stanno dando i loro frutti con numeri che premiano la costanza della sanità nazionale e la spinta decisiva dei ricercatori e di luminari come l'italiano Mauro Saio, da più di vent'anni impegnato su questo fronte. "Ormai non soltanto è più dannosa, ma anche meno sicura delle nuove medicine che si prendono solo nel caso la malaria sopraggiunga - spiega Saio - il combination treatment, in dotazione presso tutte le farmacie keniote, è sicuro e per chi non vive vicino a una struttura sanitaria che possa verificare l'esistenza della malaria, è possibile anche dotarsi di un test per controllarla da sè. Come per il test di gravidanza, c'è un metodo efficace che sostituisce il vetrino". Il dottor Saio quindi si sente di consigliare a chiunque si voglia recare in Kenya, di evitare la profilassi antimalarica che, oltre a garantire una copertura parziale dal virus, non fa bene al fegato ed è meno economico delle medicine che si vendonmo in Kenya. Si fa fatica, per abitudine, a pensare che uno stato africano sia dotato di medicinali migliori di quelli che si possono trovare in Italia, ma in realtà essendo quella contro la malaria una delle principali battaglie condotte negli ultimi dieci anni dai medici di Nairobi, il Kenya oggi si può dire all'avanguardia nel mondo, grazie alla combinazione di farmaci tradizionali e altri (quelli contenenti artemisina) che hanno la doppia azione di debellare la malattia e bloccare la diffusione del virus, sterilizzando le zanzare anofele ed impedendo così la loro riproduzione. Quindi niente profilassi e, una volta giunti in Kenya, recarsi in una farmacia ed acquistare il kit per la malaria. Con una spesa di dieci euro e con una durata media di cinque anni, prima della scadenza. Ottimo da tenere in Italia per chi vuole tornare o da passare ad altre persone che intendono recarvisi in futuro.(20/11/2008)
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Mer 25 Ago 2010, 16:34
francorosso ha scritto:
KeCaldo ha scritto:Il dubbio è questo..

Se i residenti non possono fare la profilassi antimalarica, e non muoiono di Malaria, perchè un turista che rimane una settimana deve farla ?
Dove sono le persone che muoiono di malaria (una ogni 30 secondi dicono) io qui non le vedo ?

Malaria e profilassi, come sempre argomento molto dibattuto e "chi più ne ha più ne metta"

In un intervento precedente KeCaldo ha scritto:
"Io so solo che i residenti se la ridono per queste cose."

Certamente alcuni residenti ridono, ridono meno i residenti e non sono pochi che vivono a Malindi, piazza che conosco meglio, i quali la malaria se la sono beccata ed ora sono costretti a conviverci per tutta la vita con punte di febbre anche alta, a scadenze più o meno regolari e in alcuni casi con necessità di ricovero, questa è diciamo la malaria al primo stadio la più leggera ma comunque non meno pericolosa.
Qualche anno fa sempre a Malindi, un'amica sui 40 anni, residente da qualche anno in quanto lavorava per un TO, è stata colpita da malaria celebrale, la corsa all'ospedale è stata vana.
I suoi genitori a tutt'oggi si chiedono, avesse fatto l'antimalarica sarebbe stata la stessa cosa?

Nell'intervento sopra KeCaldo si chiede dove sono le persone che muiono di malaria e cita la statistica dell'OMS che dice una ogni 30 secondi, dice inoltre io qui non ne vedo.
Non a tutti è riservata la sfortuna di vedere chi muore di malaria, io in 30 anni di Kenya solo una ne ho vista e mi basta, anzi me ne avanza.
Poi logicamente dal momento che tutte le persone che si re
cano in Kenya, come si suol dire" sono adulte e vaccinate" faranno come meglio credono.
Cool


Mi dispiace francorosso, nessuna polemica, ma questa credo che sia l'unica volta che non concordo.
Ho visto morire persone ed amici per i motivi più assurdi: un amico è morto a 17 anni schiacciato da un albero che stava tagliando, mio cugino è morto in un immersione in apnea a 30 anni (non bombole), tutti i giorni sulle strade vedo croci ai lati per indicare persone lì morte. Che faccio? Straccio la patente? Butto tutti gli arnesi da giardino nel cassonetto? Non faccio mai più un bagno in mare?
No, semplicemente cerco di fare attenzione in tutte queste situazioni ricordando le persone care e quello che gli è accaduto.
Ecco, è quello che si fà portandosi l'Autan, usando sempre la rete antizanzare sopra il letto, acquistando il kit antimalarico che è in vendita in Kenya, coprendosi braccia e gambe dal tramonto all'alba.


P.S. da genitore di un adoloscente sono vicino al dolore della famiglia.


Ultima modifica di black_mzungu il Mer 25 Ago 2010, 16:36 - modificato 1 volta.
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Mer 25 Ago 2010, 16:36
KeCaldo ha scritto:Aggiungi anche la forza anche delle multinazionali farmaceutiche (vedi vaccino per l'influenza A)

Poi stanziano fondi per gli aiuti umanitari.

Era sui giornali locali la notizia che è stato speso, in provincia, uno sproposito per vaccini inutilizzati... Anche lì io ero diffidente, ma diffidente...
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Mer 25 Ago 2010, 17:11
A me la farmacista di watamu disse che il Malarone ce lo aveva, avrebbe avuto molto interesse a venderlo (è molto più costoso) ma lo riteneva meno o per niente efficace e non lo consigliava.
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Mer 25 Ago 2010, 18:43
Tempo fa avevamo mandato una richiesta al Dott. Mauro Saio, che riporto qui sotto.
Peccato che non abbia mai risposto.

Buongiorno
la contatto per chiarirmi un dubbio, e forse per dare un piccolo contributo per chiarirlo anche ad altri.

In internet le vengono spesso attribuite dichiarazioni di ogni genere riguardo la malaria, la sua prevenzione e la sua cura, ma non mi è riuscito di trovare da nessuna parte una sua **vera** dichiarazione, uno studio, un PDF o qualunque altra cosa che possa essere veramente ritenuta la **sua** opinione e non qualcosa passato tra troppe mani (e troppi rimaneggiamenti :-).
Ho quindi deciso di scriverle direttamente per chiederle se lei ha scritto da qualche parte la sua reale opinione sulla Malaria e su come curarla, magari indicando anche principi attivi e nomi di farmaci (generici? di marca?), perchè le persone possano avere l'opinione di esperti come lei direttamente dalla fonte.
E, ovviamente con la sua autorizzazione, vorrei provare a fare qualcosa di microscopicamente utile sfruttando la mia conoscenza della rete internet (era una mia vita precedente :-), affinchè chi cerca informazioni sulla malaria possa arrivare alle sue vere parole e scritti invece che, come dicevo, a qualcosa rimaneggiato da altri.

Grazie in anticipo, buona giornata!
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Mer 25 Ago 2010, 18:54
Ciao Aldo, online ho trovato questo:

Il dottor Mauro Saio è uno dei massimi esperti di malaria. Da quasi trent’ anni lavora al Nairobi Hospital, il centro più importante dell’ Africa Orientale per il trattamento della malattia. Le notizie sul vaccino non lo colgono di sorpresa. «Ci sono stati altri tentativi, come quello del colombiano Patarrojo, - racconta -- ma i risultati sono stati deludenti. L’ uso dell’ RTS,S mi pare invece stia dando ottimi frutti. E’ un passo, anzi un gran passo, per debellare la malaria». Secondo Saio però non si posso abbandonare le terapie attuali. «Da una quindicina d’ anni uso regolarmente farmaci a base di artemisimina, sostanza naturale (ora però anche sintetica) derivata dalla pianta di artemisia, che ha ridotto drasticamente la malaria. Nei Paesi più avanzati si è assistito a una diminuzione anche dell’ 80 per cento. Parlo però delle zone più ricche e colte. In quelle rurali e più povere - dove si usano ancora vecchi farmaci, come clorochina o Farsidan, verso il quale il parassita è diventato quasi resistente - la situazione resta drammatica». L’ artemisimina non si usa per la classica profilassi, ma per curare chi è affetto da malaria. Normalmente viene associata a un secondo farmaco (lumefantrina, piperachina, naftochinone). Il meccanismo è questo: l’ artemisinima agisce velocemente ed elimina il plasmodio, ma se non riesce a completare la pulizia, i parassiti che sopravvivono vengono spazzati via dal secondo componente. In Africa purtroppo l’ educazione sanitaria è scarsa, specie nelle campagne o nelle zone più difficili da raggiungere. «Così - dice Saio - i medici danno una scatola del farmaco a un ammalato che invece di usarla per sè la distribuisce a tutta la famiglia, con il risultato che nessuno guarisce. Però c’ è un farmaco nuovo: stessi componenti, stessa efficacia, ma si devono prendere otto pastiglie in una volta sola, così scompare l’ ipotesi della condivisione familiare». Ma ora che la malaria si cura, chi viene in Africa deve sottoporsi alla profilassi? «Chi viene in Africa per una settimana, soprattutto se tornando a casa non trova ospedali in grado di verificare un eventuale infezione, è bene che faccia la profilassi; non con i vecchi prodotti come il Lariam, che ha effetti negativi sul fegato, ma con il malarone (oggi, malanil). Se invece si sa che ai primi sintomi si potrà avere una diagnosi tempestiva, o se si resta in zona malarica sei mesi o più, consiglio di non fare profilassi. Piuttosto, se si è colpiti, si prenda subito un medicinale a base di artemisimina». Utile il rapid test: tre gocce di sangue su una barretta di plastica, che si colora in un certo modo in presenza del parassita. «Ma attenzione, - avverte Saio - nel sud est asiatico è comparso un nuovo agente patogeno, il plasmodium knowlesi, su cui il malarone non ha effetto. Si sa poco di questo agente patogeno, che in Africa non è ancora comparso, se non che ha un’ esuberanza maggiore perché il suo Dna è più giovane. Sembra però che l’ artemisimina lo vinca e che abbia effetti buoni anche il nuovo vaccino».

Fonte: http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/15/Sul_fronte_della_cura_Artemisia_co_9_091115111.shtml
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Mer 25 Ago 2010, 18:59
Ed anche questo:

«Profilassi farmacologica contro la malaria? No grazie. Oggi la malaria si cura ai primi sintomi. I farmaci che si usano per la prevenzione costano cari e hanno effetti collaterali. Meglio l' artemisimina, un principio attivo contenuto nella pianta di artemisia». Chi parla così sicuro è Mauro Saio, un medico italiano che da venticinque lavora in Kenya e da una ventina al Nairobi Hospital. La sua specialità è studiare e curare la malaria, una malattia che ogni anno provoca da un milione a tre milioni di morti, a seconda delle stime. Secondo l' Organizzazione Mondiale della Sanità le persone colpite ogni anno dalla malaria della quale è responsabile un parassita, il Plasmodio, trasmesso con la puntura delle zanzare anofele, sono 300 milioni in tutto il mondo. Parassita insidiosissimo: muta geneticamente con grande rapidità e si trasforma in modo tale da sviluppare una pronta resistenza ai farmaci. «Ecco perché il vecchio chinino, utilissimo cent' anni fa, - spiega Saio - ora non serve più. La sua efficacia è scesa fino a diventare quasi zero. Così è accaduto per l' Halofantrina, che si usava a piene mani una quindicina d' anni fa. In quel periodo si è capito che si dovevano associare due farmaci diversi, in modo da ridurre l' insorgenza della resistenza. La terapia con chinino, mano a mano che il plasmodium diventa resistente, veniva accompagnata con somministrazione di antibiotici: in un primo tempo si usava la tetraciclina, ora la doxiciclina». «All' inizio degli anni Novanta - racconta ancora il medico italiano - ho invitato in Kenya il professor Lee perché presentasse un nuovo principio attivo in uso nel suo Paese, la Cina, da almeno 3000 anni: l' artemisimina, composto idrosolubile quindi facilmente assorbibile dall' organismo. Usata in Kenya l' artemisimina non solo funzionava alla perfezione ma uccidendo il parassita rendendolo anche sterile, riduceva la trasmissione. In particolare dava risultati ottimi contro il Plasmodium falciparum, il più pericoloso dei quattro parassiti che provocano la malaria. Quello che quando colpisce quasi sempre, se non curato, uccide e che sviluppa resistenza ai farmaci assai rapidamente. Solo nel ' 98, dopo aver salvato decine di persone con un farmaco fatto con sola artemisia, mi sono accorto dei primi segni di resistenza del parassita. Gli ammalati apparentemente guarivano, ma dopo poche settimane si presentavano in ospedale con una recrudescenza. Per bloccare l' evoluzione ho cercato di associare l' artemisimina con altri farmaci, ma con risultati poco entusiasmanti, anche perché dovevo usare quei medicinali che avevano effetti collaterali importanti. Finalmente è stato messa a punto una specialità che da un lato cura la malaria con l' artemisimina, e dall' altro impedisce che il parassita diventi resistente, con la lumefantrina. È un farmaco eccezionale: entrato in produzione nel 1999 in sette anni non ha perso la sua efficacia». La sua assunzione è semplicissima. In caso si verifichino i sintomi della malaria, febbre alta, mal di testa e spossatezza, dopo il test per verificare la presenza del Plasmodium nel sangue si prendono 4 pastiglie, due volte al giorno, dopo i pasti, per tre giorni. Una bella differenza se si pensa che i farmaci usati per la profilassi vanno presi un paio di settimane prima di arrivare in zona malarica e qualche settimana dopo esserne usciti. «L' unica vera profilassi che si deve applicare è fatta di accorgimenti semplici; - specifica il dottor Saio - coprirsi con maniche lunghe dopo il tramonto, dormire sotto una zanzariera e usare prodotti repellenti agli insetti da applicare sulla pelle». Espedienti ottimi ma che comunque non impediscono del tutto il contagio. Per chi vive in zona endemica, la nuova cura è un toccasana: la profilassi farmacologica scongiurava sì la malaria, ma diventava un peso eccessivo per il fegato, l' organo dove il plasmodium si concentra e si sviluppa. E poi il prezzo, veramente basso, anche se nel Terzo Mondo (data l' estrema povertà delle popolazioni) non si può usare l' espressione "accessibile a tutti". Un ciclo di terapia costa 1,2 euro per un adulto e 80 centesimi per un bambino. «Da quando uso questo farmaco - spigola il dottor Saio ridendo - sono quasi disoccupato. Ho fatto molte ricerche e statistiche e sono convinto che può essere la soluzione per combattere seriamente la malaria. Non è una via semplice, perché i produttori dei vecchi farmaci non intendono togliere dal mercato i loro prodotti. Ma presto dovranno farlo anche perché l' Oms, ormai, ha imboccato anche lei con convinzione la strada dell' artemisimina e l' uso di due farmaci in combinazione». Massimo Alberizzi1-3 milioni La malaria provoca una vera ecatombe, ma un dato preciso non esiste e varia notevolmente a seconda delle stime I decessi ogni anno 300 milioni I colpiti ogni anno Questa la stima dell' Organizzazione mondiale della sanità sui contagiati dal plasmodio della malaria.

Fonte: Corriere della Sera
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Mer 25 Ago 2010, 19:03
Vi prego notare questa affermazione:

«Da quando uso questo farmaco - spigola il dottor Saio ridendo - sono quasi disoccupato. Ho fatto molte ricerche e statistiche e sono convinto che può essere la soluzione per combattere seriamente la malaria. Non è una via semplice, perché i produttori dei vecchi farmaci non intendono togliere dal mercato i loro prodotti. Ma presto dovranno farlo anche perché l' Oms, ormai, ha imboccato anche lei con convinzione la strada dell' artemisimina e l' uso di due farmaci in combinazione».

Fate le vostre considerazioni, le mie già le conoscete.
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Mer 25 Ago 2010, 20:00
Trovo molto utili questi ultimi articoli pubblicati, grazie.
Sono riuscita a parlare con mio cugino, il quale ripeto è medico, è italiano e vive ormai da molti anni in Africa dove svolge con amore il suo lavoro. Ha vissuto in più paesi e conosciuto più realtà.
Riporto il suo consiglio alla mia domanda se prendere o meno il malarone sperando possa essere d'aiuto a più persone, poi giustamente ognuno faccia la scelta che ritiene più saggia.
"mi orienterei senza indugio al malarone...la malaria è comunque meglio evitare di prenderla. L'artemisia è una pianta, quindi una medicina naturale, molto efficace...è un farmaco che si prende a malaria contratta ma la malaria è meglio evitarla...".
Grazie
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Mer 25 Ago 2010, 20:26
federica ha scritto:Trovo molto utili questi ultimi articoli pubblicati, grazie.
Sono riuscita a parlare con mio cugino, il quale ripeto è medico, è italiano e vive ormai da molti anni in Africa dove svolge con amore il suo lavoro. Ha vissuto in più paesi e conosciuto più realtà.
Riporto il suo consiglio alla mia domanda se prendere o meno il malarone sperando possa essere d'aiuto a più persone, poi giustamente ognuno faccia la scelta che ritiene più saggia.
"mi orienterei senza indugio al malarone...la malaria è comunque meglio evitare di prenderla. L'artemisia è una pianta, quindi una medicina naturale, molto efficace...è un farmaco che si prende a malaria contratta ma la malaria è meglio evitarla...".
Grazie

Bene, adesso che L'oracolo di Delfi si è pronunciato, siamo tutti tranquilli. Il tuo cugino cosiddetto medico ti ha detto, durante il vaticinio, che quella antimalarica è una profilassi? Che non è un vaccino? Che, pertanto, la certezza di evitarla non ce l'hai neanche col malarone? No perchè a questo punto gli zebedei girano anche a me, mica solo a KeKaldo. Ti ha spiegato queste cose, l'oracolo? Ti ha parlato degli effetti collaterali, in modo che tu prenda la decisione consapevolmente (si chiama consenso informato, porca paletta). Ti ha spiegato che, per esempio, uno come il mio compagno, che ha la Sindrome di Gilbert, patologia benigna ma con un discreto carico di casini per fegato e stomaco, e neanche così rara, il Malarone non lo deve neanche guardare? No perchè, nel caso, ha commesso un illecito deontologico. L'oracolo. Ti ha spiegato l'oracolo che esistono profilassi omeopatiche usate con successo da un sacco di persone (salvo che le fabbriche di prodotti omeopatici non hanno ancora preso l'abitudine di pagare le vacanze ai medici facendole passare per congressi). Ti ha spiegato tutto questo, l'oracolo?
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Mer 25 Ago 2010, 23:50
... katia...calmati...
non possiamo avere tutti le stesse opinioni...,
magari non essendo sicuri... si cerca di trovare e chiedere opinioni diverse, e come detto sopra ognuno ha la sua.
jambooo
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Gio 26 Ago 2010, 00:14
Gentile Katia, mi dispiace molto sentire il tuo tono di voce e sentire parlare di una persona che non conosci in questo modo (questo è permesso?)
Ci tengo a sottolineare che mi è stato dato un consiglio personale e non un ordine e che ognuno di noi è libero di fare le proprie valutazioni e di fare le proprie scelte.
Ho voluto approfondire il tema perché sono rimaste senza risposta alcune mie domande, si parla del problema in modo generico ma non si entra nello specifico.
Essendo mio cugino, a mio parere, un medico serio e competente certo che mi ha spiegato ed ha approfondito ogni particolare, nessun illecito deontologico è stato commesso.
Non sono entrata nel merito di tutta la nostra conversazione perché non l’avevo ritenuto opportuno comunque se può essere utile saperlo lui la malaria l’ha contratta e per ben 4 volte.
Jambo.
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Gio 26 Ago 2010, 00:28
Non è questione di calmarsi o no. E' questione di avere a che fare con professionisti che in quanto tali (ammesso che lo siano) quando parlano di una cura sono tenuti ad illustrare costi e benefici. Sono tenuta a farlo io come avvocato, sono tenuti a farlo loro come medici. Se non lo fanno, sono poco seri e commettono illecito deontologico. Punto. E non mi calmo manco per niente, perchè mi girano le palle (eh si, mi girano) tanto se un povero cristo contrae la malaria, ma a maggior ragione se uno ci rimette le penne pensando, in buona fede, di prendere un farmaco innocuo o quasi. Il problema è che quello con un minimo di propria vita in mano, come ritengo di essere, può sperare (sperare) di non incappare in un medico delinquente che lo accoppa prima del tempo. Chi non ha i miei strumenti, si fa infinocchiare. E non mi calmo, di fronte alle prese per il culo ai danni di ignoranti inconsapevoli non mi calmo. Cacciatemi dal forum, sapete quanto me ne frega?

Cavoli vostri, fatevi accoppare dalle multinazionali, se ritenete. Ma almeno fatelo con completezza di informazioni. Che io ho dato (voglio vedere qualcuno competente che venga a confutarmele) i cugini oracoli no.

Sapete cosa dice Freak Antoni? "Mangiate Merda, duemila miliardi di mosche NON POSSONO AVERE TORTO!". Continuate a mangiare merda, contenti voi!

Cara Federica, il tuo cugino oracolo ti ha detto delle enormi scioccaggini. E (ammesso e non concesso) che la malattia l'abbia presa 4 volte, questo non lo rende lucido e obbiettivo. E questo avvalora la mia tesi. Con questo, vi saluto. Il mio orizzonte va oltre l'asse kenya Italia, ma oltre...
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Gio 26 Ago 2010, 01:00
Sono a.i. una professionista per cui so bene le responsabilità che si hanno quando si fanno certi lavori, non sono però un medico.
Per informazione, i costi, gli effetti collaterali e quant'altro sono stati illustrati da tutti i medici da cui mi sono recata compreso mio cugino che ha ritenuto lui stesso un costo eccessivo la profilassi pertanto perchè parlare di illecito se non si conoscono le discussioni avute?
Ho fatto delle domande specifiche in questo post ritenendo che alcune testimonianze meritassero delle spiegazioni più approfondite e ritenendo che le risposte sarebbero state d'aiuto anche ad altri.
Come fai a dire che mio cugino non è lucido e obiettivo?
Non ho intenzione di polemizzare per cui quanto ritenevo giusto comunicare l'ho comunicato e non c'è bisogno di aggiungere altro se non i miei saluti.
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Gio 26 Ago 2010, 01:51
...bene...abbiamo materiale a sufficienza x "deliberare"....e' utile avere tutte le notizie possibili...in modo da decidere ognuno il dar farsi...

ps:non c'e' bisogno di scaldarsi ogni volta x idee e opinioni diverse dalle proprie...

Razz

Kenya  Malaria e vaccinazioni - Pagina 2 649923 x tutte le informazioni che ci avete dato...
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Gio 26 Ago 2010, 09:23
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Kenya  Malaria e vaccinazioni - Pagina 2 Empty Re: Kenya Malaria e vaccinazioni

Gio 26 Ago 2010, 09:30
Una nuova medicina efficace contro la malaria. Si chiama Eurartesim® ed è stata sviluppata dall’azienda farmaceutica italiana sigma-tau e dall’associazione no-profit internazionale Medicine for Malaria Venture (MMV). Ne è stata chiesta l'autorizzazione all'immissione in commercio alle autorità competenti sia in America che in Europa. Studi clinici di fase III condotti su oltre 2.500 pazienti in Africa e Asia, di cui 1.600 bambini sotto i 5 anni, confermano l’elevata efficacia e la rapidità di azione di Eurartesim®, l’innovativa terapia combinata, in dose fissa, a base di artemisinina (Artemisinin-based Combination Therapy – ACT).
“Sono oltre 30 mila i casi di malaria importati in Europa ogni anno dai paesi endemici - secondo il Dott. Gilles Pomerol, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - Parte di questi si verificano nei viaggiatori internazionali, parte negli immigrati che visitano i paesi d’origine e rientrano in Occidente. E’ quindi necessaria da parte dei medici europei una maggiore conoscenza e familiarità con questa patologia, anche perché la dimensione della mobilità internazionale ha raggiunto una cifra che supera gli 800 milioni di arrivi internazionali ogni anno”.
Questi dati sono emersi nel corso di un simposio internazionale tenutosi in occasione dell'European Congress on Tropical Medicine and International Health a Verona, durante il quale esperti internazionali hanno illustrato come l’associazione diidroartemisinina e piperachina (DHA/PQP) rispetto ad altre due note ATCs, artemether/lumefantrina e artesunate+meflochina, abbia dato ottimi risultati nel trattamento della malaria non complicata negli adulti e nei bambini (febbre e parassiti scompaiono dopo soli 2-3 giorni dall’inizio della somministrazione), con un facile regime di somministrazione (3 compresse nell’arco di 3 giorni) e una protezione significativa da nuove infezioni per almeno 2 mesi dopo l’inizio del trattamento.
“Le malattie tropicali, prima fra tutte la malaria, continuano a mietere in tutto il mondo milioni di vittime – spiega Walter Pasini, tra i maggiori esperti di Medicina Internazionale e Direttore del Centro di Medicina del Turismo – Colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo ma, non sono rari i casi di contagio in alcune aree degli Stati Uniti e in Europa, soprattutto a causa dei viaggi, per turismo o lavoro. È proprio al ritorno dalle lunghe vacanze estive ed invernali, infatti, che si ha il picco maggiore di casi”.
Efficacia e rapidità d’azione, unite ad un regime di somministrazione semplificato, alla copertura da nuove infezioni e a ridotti effetti collaterali, rendono la nuova ACT uno strumento indispensabile nella lotta alla malaria per il miglioramento della gestione e della qualità della cura.
Il nuovo farmaco, con uno schema terapeutico molto semplice (un paziente del peso di 60 kg dovrà assumere un totale di 9 compresse suddivise in 3 giorni, rispetto alle 14-24 compresse degli altri trattamenti) associa nella stessa compressa due principi attivi: il derivato dell’artemisinina ad altissima attività antimalarica (diidroartemisinina) con un secondo antimalarico (piperachina) che garantisce la protezione da eventuali resistenze più degli altri ACTs, per almeno 2 mesi dopo l’inizio del trattamento.
Per le sue caratteristiche, Eurartesim® ha già ottenuto lo status di Farmaco Orfano da entrambe le autorità regolatorie europea ed americana.
Il nuovo medicinale è una cura combinata in dose fissa, di semplice somministrazione, per combattere una malattia che in tutto il mondo colpisce 250 milioni di persone l’anno e causa 880.000 morti, soprattutto tra i bambini dell’Africa sub-Sahariana di età inferiore ai 5 anni (85% dei decessi).
Sigma-tau, inoltre, ha recentemente annunciato la sottomissione della domanda di autorizzazione alla commercializzazione con procedura centralizzata (Marketing Authorization Application - MAA) alla European Medicines Agency (EMEA), cui seguirà il deposito del dossier presso la Food and Drug Administration. (FDA).
Una volta autorizzato, il farmaco rappresenterà una valida soluzione a disposizione delle autorità e degli operatori sanitari sia nei Paesi in cui la malaria è endemica sia nei Paesi industrializzati. Si tratterà della prima ACT con un elevato livello di qualità garantito dal rispetto degli standard internazionali di Good Clinical Practice (GCP) e Good Manufacturing Practice (GMP).
Nel 2008 la malaria è stata endemica in 109 Paesi, 45 dei quali nell’area africana.
Attualmente, soli pochi trattamenti antimalaria risultano efficaci. Eurartesim® sarà un’arma in più nell’arsenale delle terapie disponibili e, una volta approvato e commercializzato, potrebbe salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini africani.
Lo “Stringent Regulatory Approval” (SRA), garanzia del rispetto dei più elevati standard internazionali, è una condizione necessaria all’ottenimento del via libera per Eurartesim® in Africa. Una volta conseguito, il dossier di registrazione sarà sottoposto alle autorità di alcuni Paesi africani grazie al supporto di Pfizer, partner di sigma-tau per la commercializzazione del farmaco nel mercato privato in Africa, con l’obiettivo di massimizzare la distribuzione e fare in modo che la nuova ACT raggiunga quanti più pazienti possibile.
La domanda di autorizzazione è supportata dai risultati di alcuni studi clinici su larga scala che hanno coinvolto più di 2.700 pazienti in Africa (Burkina Faso, Zambia, Kenya, Mozambico e Uganda) e Asia (Thailandia, India and Laos). 1.600 di questi erano bambini sotto i 5 anni, tutti con malaria non complicata causata da Plasmodium falciparum, la specie di parassita della malaria più diffusa e pericolosa.
Gli studi sono stati disegnati per confrontare sicurezza ed efficacia dell’associazione diidroartemisinina e piperachina (DHA/PQP) rispetto alle ATCs artemether/lumefantrina (in Africa) e artesunate+meflochina (in Asia).
I risultati registrati dai due studi mostrano che Eurartesim® è rapido ed efficace nella cura della malaria al pari della altre ACTs, ed è, allo stesso tempo, particolarmente efficace nella prevenzione di nuove infezioni per un periodo di oltre 2 mesi a partire dall’inizio del trattamento. Febbre e parassiti scompaiono dopo soli 2-3 giorni dall’inizio della somministrazione.
“Sigma-tau è impegnata nello sviluppo di nuove terapie a beneficio delle popolazioni che vivono con malattie tropicali come la malaria - ha dichiarato il Dr. Claudio Cavazza, Presidente di Sigma-tau - Concordiamo con l’OMS che chiede alle aziende farmaceutiche di sviluppare nuovi antimalarici in accordo con gli elevati standard internazionali di qualità. Mettiamo quindi a disposizione il nostro know-how industriale per consentire la distribuzione di farmaci, a prezzi sostenibili, in quei Paesi in cui la malaria uccide ancora un inaccettabile numero di persone, facendo nostro il proposito comune dei Paesi più industrializzati del mondo che si sono riuniti a L’Aquila in occasione del G8. La sottomissione del dossier all’EMEA ci porta più vicini all’obiettivo di fornire un trattamento potente per le popolazioni vulnerabili dei Paesi endemici dove la malaria ha un tremendo impatto sulla salute e sul sistema socio-economico, così come per i cittadini europei e americani che viaggiamo in quelle regioni per lavoro o turismo”.
“La sottomissione di Eurartesim all’EMEA rappresenta un momento importante e il culmine di una fruttuosa collaborazione nata diversi anni fa tra sigma –tau e Medicines for Malaria Venture - afferma il Dott. Chris Hentschel, Presidente e CEO di Medicines for Malaria Venture - Gli studi realizzati fianco a fianco seguendo gli standard internazionali hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza di questa terapia rispetto ad altri due noti ACTs. Rappresenterà una valida soluzione a disposizione delle autorità e agli operatori sanitari che operano nei paesi in cui la malaria è endemica”.
Secondo i dati pubblicati negli ultimi anni, l’epidemia di malaria continua a espandersi in tutto il mondo, complici i cambiamenti climatici che stanno facendo sviluppare le zone in cui la zanzara vettore può vivere e infettare le persone. Più del 40% della popolazione mondiale rischia di essere contagiata dal morbo e, anche se il 90% dei casi si registra in Africa, la nuova frontiera della patologia è il sud-est asiatico, dove l’83% della popolazione (oltre 1 miliardo e 300 milioni di persone) è a rischio.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la malaria è una delle 3 malattie più diffuse in Africa insieme all’HIV/Aids e alla tubercolosi ed è la principale causa di morte nei bambini sotto i 5 anni (si stima che, a causa di questa malattia, ogni 30 secondi muoia un bambino). In Europa i casi autoctoni sono rari. Per lo più si tratta di persone punte accidentalmente da zanzare infette, trasportate da vettori aerei. Molto più esteso è il numero di casi di malaria importata, cioè di viaggiatori infettati nei Paesi dove la malaria è endemica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2002, ha riportato circa 230.000 casi di malaria importata nei Paesi della Comunità Europea durante gli ultimi 30 anni. Nel 2007 più di 8.000 casi sono stati registrati negli Stati dell’Europa.

La combinazione diidroartemisinina e piperachina
La diidroartemisinina è un derivato dell'artemisinina, un principio attivo estratto dall'Artemisia annua, un'erba medicinale della medicina tradizionale cinese per il trattamento delle “febbri”, in grado di agire molto rapidamente contro il parassita della malaria verso il quale, al momento, non sono state descritte forme di resistenza e che viene rapidamente eliminato dall'organismo.
La piperachina, una molecola dall'emivita molto più lunga rispetto agli altri antimalarici messi in commercio finora, si caratterizza per una maggiore permanenza nell'organismo e garantisce la completa eradicazione dell'eventuale residuo d'infezione. Dimostra dunque un’efficacia rilevante in quei pazienti Plasmodium falciparum resistenti ad altri farmaci.

Il programma Malaria di sigma-tau
Per molti anni sigma-tau ha incentrato la sua attività in quelle aree definite a maggiore impatto sociale e con ricadute significative sulla salute delle persone, vale a dire ricerca e sviluppo di farmaci per il trattamento di malattie rare e malaria. Nel caso della malaria, l’impegno dell’azienda si è concretizzato attraverso la partnership con Medicines for Malaria Venture.

Medicines for Malaria Venture (MMV)
Medicines for Malaria Venture (MMV) è un’organizzazione no-profit nata per scoprire, sviluppare e fornire farmaci antimalarici efficaci e a basso costo attraverso la realizzazione di partnership pubblico-privato. La sua visione è un mondo in cui farmaci innovativi curino e proteggano milioni di persone dal rischio malaria e aiutino a eradicare completamente questa terribile malattia.
MMV attualmente gestisce un ampio portfolio di oltre 50 progetti contro la malaria in collaborazione con più di 100 aziende farmaceutiche, università, partner presenti nei paesi endemici, in 38 Stati. Il portfolio include 19 classi completamente nuove di composti. Sono 2,4 miliardi le persone a rischio malaria che necessitano di soluzioni terapeutiche nuove e migliori. MMV lavora per assicurare che i suoi prodotti abbiano un significativo impatto sulla salute pubblica e, ancora più importante, salvino molte vite.


link: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=599
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Gio 26 Ago 2010, 09:41
E con questo penso che abbiamo seppelito il malarone, il lariam e la profilassi!
Amen!
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Mer 12 Gen 2011, 19:49
Ciao a tutti, amici amanti del KENYA.
posso riportare la mia esperienza in fatto di malaria e profilassi.
La prima volta che ci sono stata nel 2006, ho preso lariam e sono stata male.poi nel 2008 sono stata in Madagascar e ho preso malarone, molto costoso, nessun effetto collaterale, almeno quelli visibili...
tre mesi fa sono tornata in kenya, zona nairobi, da una signora italiana che ha casa là e ah un vicino italiano. lui ha preso la malaria 14 volte, sempre curata tranquillamente.
Noi abbiamo preso entrambe la malaria, ma se devo essere sincera non mi sono nemmeno accorta di averla presa.
per sicurazza prima di tornare i italia, sono stata in una clinica e ho fatto il test, che è risultato positivo.Quindi, mi hanno dato pastiglie di coartem da prendere per tre giorni e panadol per la febbre.Lo stesso giorno mi è comparsa la febbre. già il giorno dopo non l'avevo più.ho terminato comunque i tre giorni di pastiglie e la malaria così come è venuta se n'è andata.
non ho presa nessuna profilasi che da moltissimi problemi, e anche se presa la malaria è passata con una cura come passa l'influenza.
potete fermarvi quindi nelle cliniche e chiedere di farvi il test se avete qualche sintomo o prima di partire, oppure comprare il test automatico (come quello per la gravidanza ma con pungidito) se volete farvelo voi e comprare a bassissimo prezzo la cura (a me l'hanno data gratis).
Non c'è nulla per cui spaventarsi.
per chi va sulla costa poi la malaria è poco presente.
Io ero all'interno.
ciao a tutti
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Mer 12 Gen 2011, 22:30
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Mer 12 Gen 2011, 22:42
effettivamente informandosi non sembra proprio una passeggiata. di malaria ce ne' di diverse tipologie. ho conosciuto in kenya persone che con tre giorni di coartem stavano gia' meglio, ma per tutte le altre forme?
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Mer 12 Gen 2011, 22:47
e comunque lariam e malarone non mettono al riparo dal contrarla.
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Gio 13 Gen 2011, 00:41
lo presa solo 1 volta in 10 anni in effetti fa piu' male che bene...............ho portato anche mia figlia quando aveva 2 anni e nn e' successo niente...nn allarmatevi troppo
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achillea
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Gio 13 Gen 2011, 05:07
fra 4 giorni partirò per il kenya. io e il mio partner coscienti di quello che "combinano" le case farmaceutiche (viaggi a premio e cotillions) abbiamo deciso di seguire i consigli di chi vive e lavora in kenya. abbiamo controllato le statistiche e ne abbiamo dedotto che questo è uno dei casi in cui è meglio curare che prevenire. già viviamo in città, abbiamo le industrie, le tangenziali, l'amianto...povero fegato e poveri polmoni. vi farò sapere comunque com'è andata. poi è anche soggettiva la questione: anni fa mi recai in una zona vicino alla foresta pluviale in sud america, i medici consultati mi terrorizzarono. io non presi nulla, ma proprio niente nè a livello di framaci nè a livello di malattie, neanche un piccolo mal di pancia o problemi con lo sbalzo di temperatura, la felicità del viaggiare, conoscere, vedere credo abbia innalzato il mio livello di difese immunitarie alle stelle! insomma, esiste anche questo tipo di componente nella fisiologia umana. aggiungerei una piccolissima nota: i sardi, i siciliani e gli abitanti del delta del po (ovviamente non tutti) hanno sviluppato una strana forma dei globuli rossi che li ha resi immuni alla malaria che come tutti sappiamo colpì anche l'italia (tra l'altro spesso viene confusa con l'anemia, in realtà la persona sta benissimo fisicamente e non accusa nessun disturbo) . non ricordo così a memoria a quale ceppo appartenga dovrei documentarmi ma anche questi elementi fanno parte della fisiologia umana. sinceramente quando mi dicono che fare la profilassi con un certo farmaco e poi stare attenta a non restare incinta per almeno 4-5 mesi mi da molto da riflettere. io le pastigliette chernobyl non le prendo.
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Gio 13 Gen 2011, 09:24
ciao Achillea, parlaci un pò di te, nella sezione "sono nuova mi presento", dove andrai in Kenya, quanti giorni ti fermi?
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